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Elezioni politiche: ecco i partitini di centro che vogliono stare con Berlusconi e Salvini
lunedì 11 dicembre 2017, di
Si fanno sempre più frenetiche le trattative riguardanti la composizione delle varie coalizioni. Con le elezioni politiche 2018 che si avvicinano sempre più, si dovrebbe votare a inizio marzo, sono tanti i partiti ancora alla ricerca di un collocamento.
Se nel centrosinistra sembrerebbe esserci un fuggi fuggi generale dal PD di Matteo Renzi, nel centrodestra la situazione parrebbe essere diametralmente opposta: alla luce dei sondaggi elettorali, sono circa una ventina i piccoli partiti di centro che stanno bussando alla porta di Silvio Berlusconi.
Elezioni politiche: la carica dei centristi
Cercasi seggio disperatamente. Sembrerebbe essere questo ormai il motto della miriade di partitini italiani che sono ancora nel limbo, in attesa di capire con chi schierarsi alle prossime elezioni politiche.
La nuova legge elettorale parla chiaro: per poter entrare nel prossimo Parlamento una lista che corre da sola deve ottenere almeno il 3% a livello nazionale. Tale soglia vale anche per chi si presenta in una coalizione, ma le differenze non mancano.
Con il Rosatellum-bis per poter entrare nella ripartizione proporzionale dei seggi ogni lista facente parte di una coalizione deve raggiungere il 3%. Se questo non avviene, i propri voti vengono ripartiti tra gli alleati che hanno superato la soglia di sbarramento.
Resta però sempre aperto il discorso dei collegi uninominali: un leader di un partitino così potrebbe essere candidato in un seggio considerato “sicuro”, venendo così eletto grazie al supporto della coalizione a prescindere del risultato della propria lista.
Molti partiti accreditati di percentuali quasi irrosorie, messi tutti insieme invece possono ambire ad arrivare alla fatidica soglia del 3%. In più i leader possono sempre sperare di essere candidati in un collegio uninominale blindato.
Nel centrodestra, che è considerato il grande favorito delle elezioni politiche del 2018, è in atto un’autentica ressa di partitini che sperano di poter entrare a far parte della squadra. Quella che si sta cercando di organizzare è infatti una quarta lista di ispirazione centrista che possa accogliere tutte queste anime in pena.
A fianco di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, ecco dunque che a breve verrà ufficializzato un listone di centro capitanato dall’UdC di Lorenzo Cesa, reduce dall’ottimo risultato ottenuto alla elezioni regionali in Sicilia.
Assieme ai depositari del marchio dello scudo crociato, si dovrebbero presentare anche tutta una serie di partiti e movimenti spesso facenti riferimento a un singolo politico. Vediamo allora chi starebbe spingendo per entrare a far parte del centrodestra nella lista dell’UdC.
- Ex Alternativa Popolare (Lupi, Formigoni)
- Partito Liberale Italiano (De Luca)
- Fare! (Tosi)
- Civici (Zanetti)
- Idea (Quagliariello)
- Direzione Italia (Fitto)
- Cantiere Popolare (Romano)
- Rivoluzione Cristiana (Rotondi)
- Udeur (Mastella)
- Energie per l’Italia (Parisi)
Da definire poi la posizione di altri partiti. Dovrebbero alla fine confluire in Forza Italia il Movimento Animalista della Brambilla e Rinascimento del duo Sgarbi-Tremonti. Da collocare poi ci sono i Pensionati, forti soprattutto nel Nord-Est, mentre aspetta sempre una chiamata Denis Verdini e la sua Ala.
L’Arca di Noè
L’idea di fondo di Silvio Berlusconi è quella di ottenere proprio da questa lista centrista quei voti necessari per compiere lo sprint finale verso la vittoria elettorale. La cosa difficile però sarà riuscire a mettere d’accordo tutti questi partitini, ognuno dei quali ha le sue precise rivendicazioni.
Berlusconi è pronto ad accogliere alcuni di loro dentro Forza Italia, ma non troppi altrimenti verrebbero meno i posti riservati ai fedelissimi dell’ex premier e a tutti quei volti nuovi che saranno candidati come segno di rinnovamento.
La maggior parte di questa galassia centrista quindi dovrà accomodarsi nel grande listone, dove però si sgomita anche per quanto riguarda i posti nei collegi uninominali. L’avvocato Ghedini è all’opera per cercare di trovare un compromesso, ma il lavoro sarà lungo e spinoso visto le tante richieste.
Una corsa questa nel salire sul carro del possibile vincitore che però non piace molto a Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord infatti si è affrettato a precisare come “il centrodestra non è l’Arca di Noè”, più che infastidito dall’arrivo di alcuni dei nuovi alleati.
In primis ci sarebbe l’odiato Flavio Tosi, ex leghista con il quale il carroccio si è scontrato alle ultime regionali in Veneto e alle elezioni comunali di Verona. Anche il ritorno di diversi esponenti di Alternativa Popolare, attualmente facenti parte del governo, non fa molto piacere al giovane segretario.
Oltre a questioni personali, Salvini però potrebbe essere anche preoccupato per uno slittamento troppo verso il centro della coalizione. Nell’ottica delle larghe intese post voto questo infatti sarebbe pericoloso per la Lega.
Portare in Parlamento una ventina di deputati e una decina di senatori centristi, metterebbe a disposizione di Berlusconi e Renzi un “tesoretto” di parlamentari che potrebbero essere decisivi nella nascita di un governo di larghe intese se non dovesse uscire nessun vincitore dalle urne.
Non è un caso che sia Salvini che la Meloni abbiano chiesto un impegno scritto per i prossimi parlamentari di non entrare mai in un governo con Renzi. Anche se i sondaggi sono positivi, nel centrodestra non mancano quindi i nodi ancora da sciogliere: il miraggio della vittoria elettorale però senza dubbio sarà il miglior collante per la tenuta della coalizione.