È tutto finito. Ryanair se ne va da questi aereoporti

Alessandro Nuzzo

28 Ottobre 2025 - 21:20

La compagnia irlandese presto ridurrà il numero di voli da questi aeroporti a causa dell’aumento dei costi.

È tutto finito. Ryanair se ne va da questi aereoporti

Ryanair ridurrà presto la propria offerta da alcuni aeroporti europei, spostando l’attenzione verso mete con maggiori potenzialità di crescita ma soprattutto con costi operativi inferiori. Il motivo dell’addio a diversi scali risiede infatti nell’aumento delle tariffe e dei diritti aeroportuali. Tra i Paesi che vedranno un minore impegno della compagnia irlandese figurano Spagna, Francia, Germania, Austria, Estonia, Lettonia e Lituania.

L’offerta sarà invece potenziata in altri scali dove i costi sono più contenuti e i margini di profitto più elevati. Tra i Paesi che beneficeranno di un incremento delle rotte di Ryanair figura anche l’Italia, ma non Roma, dove le tariffe restano alte. Particolare attenzione sarà riservata inoltre anche a Svezia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Albania e Marocco.

Ecco i Paesi dove Ryanair ridurrà l’impegno

Uno dei Paesi più penalizzati sarà la Spagna, dove dal 2026 la società Aena, che gestisce gli aeroporti, aumenterà le tariffe per i vettori del 6,5%, portandole a 11,03 euro a passeggero. Si tratta del primo rialzo dopo dieci anni. Negli scali minori la tariffa potrà scendere fino a 5 euro per passeggero. Pur rimanendo un mercato redditizio, Ryanair prevede comunque di ridurre la capacità complessiva nel Paese.

Anche la Germania sarà colpita dai tagli, con una riduzione stimata di 800.000 passeggeri e la cancellazione di 24 rotte negli aeroporti di Berlino, Amburgo e Colonia, considerati troppo costosi per la compagnia.

A pesare sulle strategie del vettore irlandese non c’è solo l’aumento delle tasse aeroportuali, ma anche il ritardo nelle consegne dei nuovi aeromobili da parte di Airbus e Boeing.

Con un numero limitato di aerei disponibili, Ryanair sta dunque riallocando la flotta verso rotte più redditizie, concentrando gli aeromobili dove il traffico passeggeri è maggiore. Di conseguenza, gli aeroporti più piccoli e con meno domanda vengono progressivamente abbandonati.

In Francia, Ryanair ha annunciato il ritiro delle proprie operazioni da tre aeroporti: Bergerac, Brive e Strasburgo. Una decisione che comporterà la cancellazione di 25 rotte invernali e una riduzione complessiva di circa 750.000 posti, pari al 13% dell’offerta. Anche negli scali di Parigi-Beauvais, Marsiglia e Tolosa la compagnia taglierà le frequenze rispettivamente dell’8%, 9% e 4%, a causa dell’aumento del 180% della tassa aerea nazionale introdotta dal governo francese.

In Austria, Ryanair ridurrà di tre unità la flotta basata all’aeroporto di Vienna e sospenderà i voli verso Billund, Santander e Tallinn. La compagnia ha spiegato che la decisione è legata all’incremento del 30% delle tariffe aeroportuali registrato nella capitale dall’inizio della pandemia.

In Lettonia, l’offerta invernale da Riga calerà del 20%, con la chiusura di sette rotte internazionali.

Ancora più pesante il ridimensionamento in Estonia, dove Ryanair taglierà del 40% l’offerta da Tallinn, pari a circa 110.000 posti e cinque destinazioni in meno. La compagnia ha attribuito la scelta all’aumento del 70% delle tariffe aeroportuali. Già in estate le operazioni erano state ridotte del 45%, con una perdita di circa 230.000 posti.

In Italia, invece, Ryanair non effettuerà tagli ma anzi ha già aperto le vendite per nuove rotte in vista del 2026. Eccole:

  • Birmingham – Roma FCO – dal 29.03.2026 – bisettimanale
  • Varsavia Modlin – Alghero – dal 29.03.2026 – trisettimanale
  • Wrocław – Rimini – dal 29.03.2026 – bisettimanale
  • Edimburgo – Milano MXP – dal 30.03.2026 – bisettimanale
  • Pisa – Bratislava – dal 30.03.2026 – bisettimanale
  • Bergamo – Rabat – dal 31.03.2026 – bisettimanale
  • Sofia – Torino – dal 31.03.2026 – bisettimanale
  • Sofia – Lamezia – dal 01.04.2026 – bisettimanale

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# Aereo

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