Si possono bruciare le sterpaglie in giardino?

Ilena D’Errico

2 Luglio 2025 - 23:12

Normativa e regolamento per bruciare le sterpaglie in giardino. Ecco quando è possibile disfarsi di rami ed erbacce in autonomia senza rischiare sanzioni (e non commettendo illeciti).

Si possono bruciare le sterpaglie in giardino?

Il modo più pratico e conveniente per disfarsi dei prodotti di scarto del giardinaggio è senza dubbio bruciarli, potendo poi utilizzare il residuo come fertilizzante naturale, con il massimo del risparmio e del riciclo. Rami, erbacce e sterpaglie in generale possono effettivamente essere bruciati sia nel campo agricolo che nei giardini privati, per quanto oggi sia raccomandata una rinnovata prudenza. Bisogna infatti rispettare alcuni limiti rigorosi per tutelare l’ambiente e la sicurezza collettiva, in particolar modo nel periodo estivo quando il rischio di incendi è davvero alto. Vediamo quando e come si possono bruciare le sterpaglie in giardino e in quali casi, invece, è assolutamente vietato per non rischiare spiacevoli conseguenze.

È legale bruciare sterpaglie in Italia?

Stando al decreto legislativo n. 152/2006, il Codice dell’ambiente, le sterpaglie sono comprese in sfalci e potature, ossia i risultati dell’attività di manutenzione dei terreni. Ne consegue che ramaglie ed erbacce non sono considerate rifiuti, quindi possono essere smaltite autonomamente. Ciò però non significa che possano essere sempre smaltite con la combustione.

In particolare, è legale bruciare sterpaglie in Italia soltanto a queste condizioni:

  • Le sterpaglie derivano dalle normali attività agricolo-forestali oppure dalla manutenzione del verde pubblico effettuata dai Comuni:
  • i residui della combustione non devono essere pericolosi, per esempio perché contenenti sostanze chimiche nocive;
  • le ceneri risultanti dalla combustione devono essere impiegate in agricoltura o nella silvicoltura, ossia nella coltivazione dei boschi, come fertilizzante.

Diversa la normativa per i giardini privati, in cui di regola è vietato bruciare le sterpaglie, a meno che si rispettino alcuni limiti ben precisi.

Si possono bruciare sterpaglie in giardino?

Come anticipato, per bruciare sterpaglie in giardino bisogna sottostare a specifici requisiti previsti dalla legge. In particolare, è possibile bruciare rami, erbacce e altri scarti agricoli rispettando queste regole:

  • La quantità giornaliera delle sterpaglie bruciate non deve superare i 3 metri steri (equivalenti a 3 metri cubi) per ettaro;
  • il residuo della combustione deve comunque essere impiegato nel terreno come concime o ammendante.

A queste condizioni, bruciare le sterpaglie è legale anche per i privati, i quali devono comunque prestare attenzione a eventuali divieti specifici oltre che a non ledere le altre persone, il rischio di illecito è dietro l’angolo. In ogni caso, è sempre vietato bruciare le sterpaglie al di fuori delle eccezioni menzionate e in caso di contravvenzione si rischia, oltre a diverse spese per il risarcimento e la bonifica, l’accusa del reato di combustione illecita di rifiuti. Quest’ultimo è punito ai sensi dell’articolo 256 bis del Codice dell’ambiente con la reclusione da 3 a 6 anni.

È quindi fondamentale smaltire i rifiuti negli appositi centri di competenza qualora non rientrino fra le eccezioni menzionate dal Testo unico, ad esempio perché contenenti anche prodotti diversi da quelli naturali.

Quando è vietato bruciare le sterpaglie

Anche se il Testo unico sull’ambiente consente di bruciare i residui delle colture al rispetto di determinati requisiti, ciò non implica che sia sempre possibile farlo senza incorrere in conseguenze. Gli enti pubblici competenti, principalmente le Regioni e i Comuni, possono infatti appore specifici divieti a riguardo.

Di solito le ordinanze riguardano periodi di tempo limitati, in cui il rischio di incendi è incrementato dalle condizioni climatiche e il pericolo per la salute e l’ambiente è particolarmente elevato. Molte Regioni, infatti, vietano di bruciare le sterpaglie e gli altri residui colturali nel periodo estivo; perciò, è importante informarsi presso l’ente di competenza ed evitare così pesanti sanzioni.

Anche ammettendo che non ci siano ordinanze specifiche, perlomeno nel periodo scelto, per bruciare le ramaglie e quant’altro nel proprio giardino bisogna comunque stare attenti a non infastidire i vicini. L’articolo 844 del Codice civile, infatti, vieta le immissioni che superano la soglia di normale tollerabilità.

Quest’ultima è valutata dal giudice tenendo conto delle condizioni di salute delle persone, della vicinanza dei fondi e così via. È quindi fondamentale evitare che il fumo e il calore provocati dalla combustione delle sterpaglie arrechi disturbo agli altri, altrimenti si potrebbe venire citati in giudizio e condannati al pagamento di un risarcimento danni.

Quando bruciare sterpaglie è un reato

Se la soglia di normale tollerabilità tiene conto di molteplici fattori, non si può dire lo stesso per il fuoco e le esalazioni nocive, entrambi oggettivamente pericolosi per la collettività. Bruciare le sterpaglie può quindi essere un reato, nel dettaglio attenendo al reato di incendio disciplinato dall’articolo 423 del Codice penale e punito con la reclusione da 3 anni a 7 anni.

Contrariamente a ciò che si pensa, il reato di incendio si compie anche quando il fuoco si trova su un terreno privato, a patto che possa ledere l’incolumità pubblica. Oltretutto, non è necessario che dalla combustione derivi un danno, ai fini della punibilità è sufficiente il potenziale pericolo provocato, per esempio a causa delle dimensioni del rogo e della sua posizione.

Normativa e regolamento per bruciare sterpaglie

Ricapitoliamo le regole da seguire per bruciare rami, erbacce e altri scarti del giardinaggio in base alla legge.

  • Rami, erbacce e sterpaglie in generale non devono superare la quantità massima di 3 metri cubi per ettaro di giardino, misura da applicare in proporzione alla grandezza dello spazio a disposizione.
  • Deve trattarsi interamente di scarti della potatura e del giardinaggio privato, del tutto naturali e privi di prodotti chimici, nocivi o tossici.
  • Il residuo della combustione deve essere impiegato nel giardino stesso come concime o ammendante.
  • Bisogna rispettare i regolamenti e le ordinanze degli enti locali, facendo molta attenzione a divieti temporali e al rischio incendio.
  • È necessario assicurarsi di non turbare il vicinato con fumi ed esalazioni, tenendo conto delle distanze, dello spazio aperto a disposizione e della quantità di sterpaglie da bruciare.

Entro questi limiti sarà possibile disfarsi comodamente dei residui agricoli bruciando le sterpaglie nel proprio giardino senza incorrere in illeciti. Si raccomanda in ogni caso attenzione all’incolumità propria e altrui.

Argomenti

# Reato

Iscriviti a Money.it