Doppia pensione di reversibilità: è possibile? Quando spettano due annualità

Claudio Garau

20/04/2022

25/10/2022 - 12:00

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La doppia annualità consiste nel trattamento una tantum assegnato ai superstiti delle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata, del dovere e dei soggetti ad essi equiparati. I dettagli.

Doppia pensione di reversibilità: è possibile? Quando spettano due annualità

La pensione di reversibilità, che spetta ai beneficiari secondo specifici criteri e nel rispetto di condizioni e requisiti previsti dalla legge vigente, è uno dei trattamenti riservati ai cd. superstiti.
Qui di seguito, dopo qualche opportuno cenno all’istituto della pensione di reversibilità, intendiamo chiarire la relazione sussistente tra pensione di reversibilità e il meccanismo della cd. doppia annualità.

Le norme di legge dispongono una doppia annualità nei confronti di chi risponde a ben precisi requisiti. Si tratta di casi ben specifici, che attengono non soltanto al coniuge ma anche ai genitori, ai figli minorenni e maggiorenni, alle sorelle e fratelli. Ecco allora i dettagli utili a comprendere come funziona la doppia annualità e chi sono i beneficiari.

Pensione di reversibilità e doppia annualità: il contesto di riferimento

Prima di vedere da vicino l’argomento della doppia annualità, qualche informazione essenziale sulla pensione di reversibilità. Quest’ultima consiste in un trattamento pensionistico erogato dall’Istituto nazionale di previdenza sociale ai familiari superstiti, nelle circostanze del decesso del pensionato.

Come opportunamente riportato nel sito web dell’Inps, la pensione di reversibilità corrisponde ad una quota percentuale della pensione del dante causa. Detta misura spetta, in percentuali differenti:

  • al coniuge, anche laddove sia unito civilmente e titolare di assegno divorzile;
  • ai figli minorenni;
  • ai figli inabili al lavoro a carico del genitore alla data del decesso;
  • ai figli maggiorenni studenti entro i 21 anni di età, a carico del genitore alla data del decesso, che non lavorano e che studiano a scuola o frequentano corsi di formazione professionali equiparati a corsi scolastici;
  • ai figli maggiorenni studenti a carico del genitore, entro i 26 anni, che non lavorano ma che sono iscritti all’università;
  • ai nipoti minorenni a carico, anche laddove non fossero formalmente affidati.

Non soltanto. Altri soggetti possono entrare in gioco: in mancanza di coniuge o figli, l’assegno in oggetto spetta ai genitori del deceduto, a patto che siano di età al di sopra dei 65 anni e non percettori di pensione. In mancanza anche dei genitori, beneficiari della pensione di reversibilità sono fratelli e sorelle a carico del deceduto, non sposati, inabili al lavoro e senza reddito.

Pensione di reversibilità e pensione indiretta: la differenza

Lo abbiamo accennato: detta pensione di reversibilità pubblica è una forma di sostegno pensionistico rivolta ai familiari superstiti di un pensionato deceduto. Ma bisogna distinguere pensione di reversibilità dalla cd. pensione indiretta. Quest’ultima infatti è assegnata laddove il deceduto era un assicurato, mentre la pensione di reversibilità spetta se il familiare venuto a mancare era un pensionato.

In altre parole, la pensione indiretta attiene ai soggetti deceduti in età lavorativa. Ecco perché in dette circostanze è improprio parlare di pensione di reversibilità, anche se nel linguaggio comune dette parole sono comunemente utilizzate sia nel caso di pensionato deceduto, sia nel caso di
soggetto assicurato deceduto.

Ricordiamo altresì che, come specificato nel sito web dell’Inps, la pensione indiretta è riconosciuta nell’ipotesi nella quale l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.

Pensione di reversibilità e pensione indiretta costituiscono entrambe pensione ai superstiti: quest’ultima è infatti pari ad una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata all’assicurato deceduto. Così precisa l’Istituto di previdenza sociale nel proprio sito.

Il meccanismo della doppia annualità: di che si tratta?

La doppia annualità di fatto è un versamento cumulativo rispetto alla pensione di reversibilità. Ci si potrebbe chiedere il perché di questo particolare nome: ebbene, si tratta di due anni di pensione in più, incluse le due tredicesime. In altre parole, la doppia annualità di pensione di reversibilità comporta la corresponsione di due annualità, tredicesima compresa, dell’importo della rata mensile della pensione di cui si beneficia.

Le due annualità di pensione - ossia 26 mensilità - rappresentano una provvidenza economica ’una tantum’ prevista, in favore dei superstiti, in circostanze di decesso delle vittime di attentati terroristici, della criminalità organizzata, del dovere e dei cd. ’equiparati’. E non si tratta soltanto di militari o appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma anche di cittadini regolarmente titolari di un trattamento pensionistico.

L’importo del beneficio è determinato sulla scorta del trattamento lordo di reversibilità o indiretto che spetta ai familiari al momento dell’attribuzione a ogni superstite. In buona sostanza, si tiene conto delle percentuali della pensione di reversibilità (o indiretta).

Nessun dubbio a riguardo: la doppia annualità si somma ai trattamenti ai superstiti loro spettanti. Prevista dall’art. 2, co. 3 della legge n. 407 del 1998, la doppia annualità è stata più volte modificata e con una legge successiva a partire dal primo gennaio 2008 è stata estesa anche in favore delle vittime del dovere e dei soggetti ad essi equiparati.

Doppia pensione di reversibilità: i destinatari della doppia annualità

Detto istituto fa parte dell’insieme degli speciali benefici assistenziali rivolti a favore dei familiari dei servitori dello Stato o delle vittime del terrorismo e delle stragi con finalità terroristiche.

Le doppia annualità di pensione è versata, in particolare, ai familiari superstiti aventi diritto alla pensione di reversibilità o indiretta (ovvero le cd. pensioni ai superstiti), in base alle norme vigenti in materia. Al fine di stabilire l’erogazione della somma in oggetto, l’ordine di priorità di cui tener conto è il seguente:

1) coniuge superstite;
2) figli minori;
3) figli maggiorenni iscritti ad istituti superiori o ad università per tutta la durata del corso legale di studi e, in ogni caso, non dopo il ventiseiesimo anno di età;
4) figli maggiorenni inabili a proficuo lavoro;
5) genitori;
6) fratelli e sorelle se conviventi e a carico.

Per poter ottenere il beneficio della doppia annualità occorre però che la vittima sia morta direttamente a causa dei citati eventi o anche in un momento successivo agli stessi a patto che, in tal caso, risultasse portatrice di una invalidità permanente non al di sotto al 25%, riconosciuta in conseguenza di tali eventi.

Conclusioni

Nel corso di questo articolo, abbiamo visto come funziona la doppia pensione di reversibilità e il meccanismo della doppia annualità. Quest’ultima è erogata soltanto in presenza di specifiche condizioni, e sempre ’una tantum’. Per chiarezza ribadiamo quanto segue:

  • la cd. ’doppia annualità’ è di fatto la corresponsione agli aventi diritto di due annualità, inclusive della tredicesima, dell’importo della rata mensile di pensione spettante, al lordo dell’eventuale tassazione Irpef, calcolato all’atto del decesso del dante causa.
  • i beneficiari della doppia annualità sono i superstiti, aventi diritto alla pensione di reversibilità o indiretta, delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata; e i superstiti delle cd. vittime del dovere, ovvero i membri della Polizia, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale ed anche dei magistrati ordinari, deceduti in servizio.
  • per quanto attiene alla richiesta della doppia annualità, l’interessato deve presentare istanza ad hoc on line, sfruttando il modello disponibile sul sito web ufficiale INPS.

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