Dollaro fortissimo: Yen perde il 40% dal 2021, sui minimi dal 1990

David Pascucci

20/10/2022

11/11/2022 - 10:00

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Sul Forex, lo Yen perde circa il 40% da inizio 2021 contro il dollaro. Un trend che sembra non fermarsi

Dollaro fortissimo: Yen perde il 40% dal 2021, sui minimi dal 1990

La Bank of Japan è intervenuta direttamente sul mercato giusto pochi giorni fa a fine settembre comprando Yen per evitare problemi nel lungo periodo proprio sulla svalutazione della propria valuta domestica ma, a quanto pare, il dollaro sembra non fermarsi e prosegue la sua salita iperbolica fino a toccare stamani il livello dei 150.

La situazione si mette male per il Giappone che aveva comprato Yen a ridosso dei 146, una mossa che si è rivelata inutile visto che il mercato continua a premiare il biglietto verde contro tutte le altre valute. Sulle altre majors la situazione sembra essersi stabilizzata sui minimi mentre solo il Giappone è l’unico a subire una svalutazione veramente importante nel lungo periodo. Analizziamo insieme quello che sta succedendo.

La situazione della BoJ e dello Yen

Negli ultimi mesi di negoziazione abbiamo assistito a un unico vero trend di mercato ben definito, quello rialzista del dollaro che sembra non fermarsi, almeno per il momento, contro lo Yen che, visto l’intervento a ridosso dei 146 contro il dollaro, potrebbe intervenire di nuovo nel corso dei prossimi giorni. Questa eventualità è dovuta al fatto che l’ultimo intervento fatto senza annunci da parte della BoJ, senza specificare immediatamente l’ammontare di Yen comprati direttamente sul mercato, segnala una situazione emergenziale in Giappone.

Solamente in un secondo momento si è scoperto che l’ammontare dell’intervento della BoJ sul mercato era pari a 19,7 miliardi di $, un acquisto abbastanza importante considerando che nel momento in cui scriviamo lo Yen si trova in area 150 e la BoJ, almeno sulla carta, sta perdendo circa il 3% su quell’acquisto, un controvalore di circa 600 milioni di $. Potremmo quindi aspettarci, se dovessimo vedere coerenza nell’operato della banca centrale, ulteriori interventi anche più importanti dell’ultimo per evitare il peggio sui mercati internazionali. In tal merito, ricordiamo che i minimi che lo Yen sta subendo contro il dollaro sono minimi che non si vedono da circa 32 anni, dal 1990 circa, periodo in cui il Giappone stava affrontando una deflazione storica e che ha caratterizzato le politiche monetarie da lì ai decenni successivi.

L’intervento sui Titoli di Stato del Giappone

Poche ore fa c’è stato anche l’intervento sui titoli di Stato a ridosso della chiusura del mercato cash giapponese. Intervento da 250 miliardi di Yen, circa 1,7 miliardi di $ sulle scadenze superiori ai 5 anni. Masayuki Kogushi di Mitsubishi UFJ Kokusai Asset Management ha affermato che la domanda di obbligazioni è molto debole per via del forte aumento dei rendimenti che sta comportando molte perdite sui conti degli investitori e che gli interventi della BoJ non saranno sufficienti a frenare la corsa al rialzo dei rendimenti.

Il problema di questa politica da parte della BoJ, una politica che rimane invariata da anni, rischia di essere demolita dal mercato proprio per la forza estrema che il dollaro sta mostrando nel corso degli ultimi anni. In pratica il Giappone sta facendo di tutto per tenere i suoi titoli di Stato a 10 anni a ridosso dello 0% anche se per questo si sta riducendo la domanda interna e stanno aumentando i rischi con il commercio estero, soprattutto lato importazioni. Del programma sull’acquisto dei titoli si sa che 200 miliardi di Yen copriranno le scadenze comprese tra i 5 e i 20 anni, mentre gli altri 50 miliardi copriranno le scadenze superiori ai 25 anni. Gli occhi sono ovviamente puntati sulla prossima riunione di politica monetaria del 27 ottobre.

L’analisi di UsdJpy

Il trend è spaventosamente rialzista su tutti i time frame e non c’è il minimo segnale di cedimento da parte del mercato. Il problema di questo trend è che in ogni momento è possibile vedere un intervento della BoJ sul modello dell’ultimo eseguito durante la fine di settembre, in modo improvviso e determinante nel breve periodo. Il prossimo intervento, che a questo punto sembra inevitabile, potrà esserci poco prima della riunione del 27 ottobre o comunque a ridosso di essa. Stamani il cambio UsdJpy ha toccato i 150 e velocemente il mercato è sceso di 40 punti fino a 149,60 per poi riportarsi a ridosso dei 149,90. La situazione sullo Yen è molto tesa. Fare previsioni è quasi un azzardo visto che sono ben 3 mesi consecutivi che il cambio oscilla al rialzo di circa 700 pips.

UsdJpy grafico settimanale UsdJpy grafico settimanale Una salita continua e senza freni che potrebbe fermarsi a breve?

L’unica cosa che possiamo fare è “proiettare” il range delle ultime candele mensili e ipotizzare un movimento della stessa entità dei precedenti e vedremo che un ipotetico target mensile del cambio è a ridosso dei 150,50. Quello che stiamo vedendo sul mercato è assolutamente folle visto che in Usd è oramai prevista una recessione e la necessità di diversificare cash comprando valute a basso costo con un tasso di interesse più basso potrebbe essere una buona strategia per il lungo periodo. Staremo a vedere cosa succederà nel corso delle prossime settimane.

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