Decreto rifiuti, arrivano nuove regole e sanzioni più severe

Patrizia Del Pidio

11 Settembre 2025 - 12:06

Il decreto Rifiuti inasprisce le pene per chi abbandona i rifiuti. Aggravanti sono previste in caso di siti contaminati, incendi e rifiuti pericolosi. Novità per la Terra dei Fuochi.

Decreto rifiuti, arrivano nuove regole e sanzioni più severe

Il decreto Rifiuti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e recepisce la sentenza Corte Europea dei Diritti dell’Uomo introducendo sanzioni più dure per chi abbandona rifiuti e per i traffici illeciti degli stessi. Misure straordinarie sono previste per la Terra dei Fuochi.

Il Dl 116 dell’8 agosto 2025 nasce da una duplice esigenza: da una parte contrastare le attività illecite e dall’altra recepire ed eseguire quanto previsto dalla sentenza della Cedu del 30 gennaio scorso.

L’Italia, infatti, era stata condannata dalla Corte Europea per la mancata tutela dei cittadini della Terra dei Fuochi lasciati esposti all’inquinamento (per l’illegale smaltimento dei rifiuti) e ai roghi per anni. Il Dl si colloca, quindi, in una situazione di emergenza sanitaria e ambientale che, però, non coinvolge solo la Campania, ma tutta Italia.
Con il decreto, infatti, si rafforzano le norme esistenti e si aumentano le pene previste per chi si macchia dei reati
più gravi. Vediamo nel dettaglio.

Gli obiettivi del decreto Rifiuti

Gli obiettivi che ci si prefegge di raggiungere con il provvedimento sono essenzialmente tre:

  • colpire in modo mirato l’abbandono dei rifiuti soprattutto con l’utilizzo di veicoli. Si tratta di una pratica piuttosto diffusa in Italia, soprattutto nelle area di campagna;
  • disciplinare in modo chiaro e puntuale la gestione dei trasporti non autorizzati di rifiuti e la spedizione illegale soprattutto dei rifiuti pericolosi;
  • finanziare interventi di bonifica ambientale nelle aree più inquinate e pericolose, in modo particolare la Terra dei Fuochi.
  • Il decreto va a modificare il Testo Unico ambientale e tutte le altre norme a esso collegate inasprendo le pene per chi abbandona i rifiuti prevedendo delle pene più severe per i rifiuti pericolosi. In alcuni casi è prevista una sanzione, in altre si rischia la sospensione della patente e anche la reclusione.

Le nuove sanzioni del decreto Rifiuti

Il provvedimento inserisce, accanto alle pene principali, sanzioni accessorie che portano alla sospensione o cancellazione dagli Albi degli autotrasportatori, sospensione della patente, confisca del mezzo e dell’area (nel caso di discariche abusive). Sono, poi, previste aggravanti per il reato commesso nell’ambito dell’attività di impresa.

Vediamo le novità in ambito sanzioni e pene accessorie:

  • per la violazione dell’articolo 255, abbandono di rifiuti non pericolosi, la sanzione principale è una multa che va da 1.500 a 18.000 euro. Se il reato è commesso con veicolo è prevista la sospensione della patente da 1 a 4 mesi
  • per la violazione dell’articolo 255-bis, abbandono di rifiuti non pericolosi con pericolo per salute o ambiente, la pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 5 anni con sospensione della patente da 2 a 6 mesi se l’abbandono si realizza con un veicolo. Se a commettere il reato è un titolare di impresa o un responsabile di enti la reclusione aumenta da 9 mesi a 5 anni e 6 mesi;
  • per la violazione dell’articolo 255-ter, abbandono di rifiuti pericolosi, la pena prevista è la reclusione da 1 a 5 anni. Se il reato comporta pericolo grave o siti contaminati la pena è la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 6 anni;
  • per la violazione dell’articolo 256, gestione non autorizzata di rifiuti, il reato è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni in caso di rifiuti non pericolosi, da 1 a 5 anni in caso di rifiuti pericolosi. Le pene accessorie, in questo caso, comportano la sospensione della patente da 3 a 9 mesi, la confisca del mezzo utilizzato;
  • per la violazione dell’articolo 256, discarica non autorizzata, il reato è punito con la reclusione da 1 a 5 anni in caso di rifiuti non pericolosi, fino a 7 anni in caso di rifiuti pericolosi o siti contaminati. Le pene accessorie, in questo caso, prevedono la confisca dell’area con obbligo di bonifica;
  • per la violazione dell’articolo 256-bis, combustione illecita di rifiuti, il reato è punito con la reclusione da 3 a 6 anni in caso di rifiuti non pericolosi, da 3 anni e 6 mesi a 7 anni in caso di rifiuti pericolosi. Le pene accessorie, in questo caso, prevedono l’aumento della pena fino alla metà se si sviluppa un incendio;
  • per la violazione dell’articolo 258, falsità documentale nei formulari dei rifiuti, il reato è punito con la reclusione da 1 a 3 anni in caso di rifiuti pericolosi, con confisca del mezzo e sospensione della patente da 1 a 8 mesi e sospensione Albo gestori ambientali da 2 a 12 mesi;
  • per la violazione dell’articolo 259, spedizione illegale di rifiuti, il reato è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. Le pene accessorie, in questo caso, preevedono l’aumento del tempo di reclusione se si tratta di rifiuti pericolosi:
  • per la violazione dell’articolo 259-bis, aggravante per attività di impresa, il reato è punito con un aumento delle pene dei reati ambientali commessi di un terzo;
  • per la violazione dell’articolo 212, autotrasporto senza iscrizione all’Albo gestori, il reato è punito le sanzioni previste dalla violazione e sospensione dall’Albo autotrasportatori da 15 giorni a 2 mesi.

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