Registra una perdita di 75 milioni di sterline nell’ultimo anno fiscale e annuncia il taglio di 1.700 posti di lavoro, pari al 18% della sua forza lavoro globale.
Con quasi 170 anni di storia, l’iconica maison britannica Burberry si trova ad affrontare una situazione di crisi che l’ha spinta a comunicare un piano di ristrutturazione che include la riduzione del personale.
L’azienda prevede di tagliare circa 1.700 posti di lavoro a livello globale, pari al 18% della sua forza lavoro, entro il 2027.
Una decisione drastica, che arriva dopo la pubblicazione dei risultati dell’ultimo anno fiscale, chiuso a marzo 2025, che ha evidenziato una perdita netta di 75 milioni di sterline (quasi 100 milioni di euro) e un calo del fatturato del 15%, sceso a 2,46 miliardi di sterline rispetto all’anno precedente.
Burberry: profitti in calo e tagli delle spese
La casa di moda, che conta oltre 9.000 dipendenti, ha visto i profitti crollare rispetto all’utile di 270 milioni di sterline registrato nell’anno precedente.
Il piano di rilancio di Burberry, denominato “Burberry Forward”, mira perciò a migliorare l’efficienza e la redditività attraverso una serie di interventi strutturali: riduzione dei costi, riorganizzazione interna, rafforzamento delle campagne di comunicazione e valorizzazione delle linee di prodotto più autentiche e riconoscibili.
Il nuovo amministratore delegato Joshua Schulman ha sottolineato come l’azienda sia ancora “nelle prime fasi della sua ripresa”.
L’obiettivo è infatti raggiungere risparmi per almeno 60 milioni di sterline entro il 2027, a cui si aggiungono i 40 milioni già previsti da precedenti programmi di taglio delle spese. La maison spera così di tornare a una crescita redditizia e sostenibile nel medio termine.
La crisi del settore e la reazione dei mercati
Burberry non è la sola maison a soffrire: il settore del lusso sta vivendo una fase di forte incertezza, soprattutto a causa del rallentamento della domanda nei mercati chiave come Cina e Russia.
In Cina, la crisi economica e il mutato atteggiamento culturale verso i brand europei hanno inciso pesantemente sulle vendite, che nell’area Asia-Pacifico sono diminuite del 15% in un solo anno. In Russia, invece, le tensioni geopolitiche e le sanzioni seguite all’invasione dell’Ucraina hanno ridotto drasticamente il giro d’affari.
Questi fattori, uniti a una crescente cautela dei consumatori anche nei mercati occidentali, hanno portato a un calo medio delle vendite globali del 6% per la casa di moda britannica, con impatti ancora più significativi nei mercati strategici.
Nonostante la gravità dei dati, la Borsa ha reagito positivamente alla notizia dei tagli di mercoledì: il titolo ha guadagnato oltre il 9% in apertura, segno che gli investitori vedono nella ristrutturazione un’opportunità per rendere l’azienda più agile e competitiva. Tuttavia, il valore delle azioni resta in calo del 7% da inizio anno e il prezzo del titolo è crollato del 66% dal massimo storico raggiunto nell’aprile 2023.
© RIPRODUZIONE RISERVATA