La crisi energetica in Europa continua e i prezzi del gas restano elevati, con l’inverno alle porte. Il prossimo futuro del continente potrebbe essere segnato da meno Russia e più rinnovabili.
Cosa suggeriscono gli ultimi eventi sulla crisi del gas in Europa?
Stando alle notizie provenienti dalla Russia e dal fronte energie rinnovabili, il consiglio per il vecchio continente sembra chiaro: puntare - e sperare - nelle risorse come vento e sole per garantirsi l’energia, colmando il divario di offerta causato dalle oscillazioni russe.
Intanto, i futures sul gas nel mercato di riferimento europeo viaggiano tra picchi al rialzo e frenate: quali prospettive nel breve termine per la crisi energetica europea?
La Russia non aiuta la crisi del gas europea
La russa Gazprom ha smorzato le speranze di ulteriori esportazioni di gas verso l’Europa il mese prossimo, mentre il continente lotta con prezzi record e nonostante i recenti suggerimenti del presidente Vladimir Putin ad aumentare l’export.
I risultati dell’asta di lunedì 18 ottobre hanno mostrato che il colosso non aveva prenotato ulteriore capacità di transito di gas per novembre, né attraverso il sistema di gasdotti ucraino né con le linee verso l’Europa occidentale tramite la Polonia.
Gazprom ha prenotato solo 30 milioni di metri cubi al giorno sulla rotta Yamal-Europa degli 86,5 milioni disponibili per novembre, una cifra paragonabile a quella prenotata a settembre, e non ha riservato alcun volume via Ucraina.
I risultati dell’asta sono un segnale chiave per il mercato dei prossimi volumi perché anticipano di due o tre settimane la quantità di gas che scorrerà nelle tubature verso l’Europa.
Secondo gli analisti, i dati dell’asta mostrano quanto la Russia abbia poca fretta di aumentare le forniture nella regione e fornisce ulteriori prove del fatto che il Cremlino stia spingendo l’avvio dei flussi commerciali attraverso il Nord Stream 2, il controverso gasdotto progettato per fornire il gas direttamente in Germania attraverso il Mar Baltico.
Il livello di preoccupazione in Europa dopo l’asta di lunedì 18 ottobre ha fatto salire il contratto del gas di riferimento per la consegna a novembre del 18% a € 104 per megawattora, mentre l’equivalente nel Regno Unito è balzato di oltre il 15% a £ 2,71 per therm.
Il valore dell’eolico per l’energia in Europa
I prezzi del gas naturale europeo sono diminuiti martedì 19 ottobre, confortati da previsioni su un clima mite e ventoso che potrà dare sollievo al sistema energetico della regione.
Le temperature calde all’inizio della stagione più fredda attutiranno l’impatto delle minori forniture dalla Russia, mentre anche i carichi di gas naturale liquefatto si stanno dirigendo verso l’Asia. A dare speranza sono le turbine eoliche sia nel Regno Unito che in Germania, pronte a produrre più elettricità.
Le temperature nell’Europa nordoccidentale sono previste molto al di sopra delle norme stagionali fino a giovedì, e saranno ampiamente sopra o vicino ai livelli normali fino alla fine di novembre, secondo una previsione di The Weather Co. su Bloomberg.
I futures olandesi di novembre sono scesi del 3,7% a 90,49 euro al megawattora e alle ore 13.21 circa scambiano a 92,8. I futures del Regno Unito sono crollati dell’8% a 218,43 pence.
La produzione eolica tedesca dovrebbe superare i 52 gigawatt giovedì, mentre gli impianti a vento britannici potrebbero generare più di 17 gigawatt, secondo Bloomberg Models.
Il clima e l’energia rinnovabile salverà l’Europa dalla profonda crisi del gas?
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