Covid latente: cos’è, chi è a rischio e quanto è pericoloso

Giorgia Bonamoneta

23 Gennaio 2023 - 20:03

Scoperta la presenza del virus Covid-19 anche dopo mesi dal tampone negativo. Secondo lo studio condotto il Covid latente ha portato a numerosi morti per polmonite. Ecco cos’è e chi è a rischio oggi.

Covid latente: cos’è, chi è a rischio e quanto è pericoloso

Non si muore solo di Covid-19, ma anche di Covid latente. Secondo uno studio del Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologie di Trieste il virus è in grado di danneggiare in maniera persistente i polmoni. Anche in assenza del virus il danno persiste e può sopraggiungere il decesso dopo mesi.

Quanto emerso dallo studio pubblicato su The Journal of Pathology mostra le conseguenze dell’infezione di SARS-CoV-2 durante le prime due ondate. Oggi tale causa del decesso postuma all’infezione è considerata altamente improbabile, merito della campagna di vaccinazione e indirettamente grazie alle mutazioni del virus stesso.

I risultati dello studio però raccontano di morti anche a distanza di mesi dalla polmonite causata dal virus. I fatti così esposti portano a ragionare sull’origine delle ondate e dei primi casi di coronavirus nel mondo. Infatti se il Covid latente può uccidere anche dopo mesi dalla negativizzazione, è possibile che altre persone siano decedute a causa di una polmonite interstiziale diffusa prima ancora della scoperta del virus.

Proprio per questo fin dall’inizio della pandemia gli studi scientifici in merito al virus hanno da subito indagato sulla persistenza del virus nell’organismo e gli studi continuano anche oggi. Proprio grazie a questi studi è stato possibile riconoscere gli effetti del cosiddetto long-Covid, ovvero un Covid latente che prosegue per mesi e che permette in alcuni casi alla malattia di progredire anche fino alla morte e in presenza di un tampone negativo.

Covid latente: cos’è e come si presenta

Long Covid o Covid latente è una sorta di Covid nascosto, ma non per questo meno pericoloso. Rossana Bussani, autrice dello studio sopra citato, ha commentato la presenza di Covid latente spiegando che, nonostante l’apparente remissione virologica, la malattia si è rivelata molto simile a quella osservata nell’individui con infezione acuta. Gli esami condotti post mortem sui campioni polmonari hanno quindi svelato la reale causa dei decessi, che altro non poteva essere la latenza del virus all’interno dell’apparato respiratorio.

Gli esami hanno infatti portato alla luce anomalie polmonari, la fusione di due o più dei pneumociti e la presenza di alterazioni della struttura della cartilagine dei bronchi. Questi si sono presentati anche in assenza di tracce virali come ci si aspetterebbe da un positivo al virus. È evidente quindi che il coronavirus sia in grado, come altri virus conosciuti, di nascondersi all’interno dell’apparato respiratorio e peggiorare sensibilmente le condizioni di salute l’individuo.

Covid latente: chi è a rischio e quanto è pericoloso oggi

Al momento è difficile parlare di rischio e pericolosità. Infatti lo scenario del 2023 è ben diverso da quello dei primi mesi del 2021 e del 2020. La campagna di vaccinazione ha portato la penisola italiana, e gli altri Paesi che hanno raggiunto una buona quota di vaccinazione, su un altro livello rispetto al virus.

Oggi il numero di morti è diminuito di molto grazie proprio ai vaccini, ma anche alle mutazioni del virus. Le persone più a rischio oggi sono le persone che non hanno potuto accedere alla vaccinazione o che presentano un’altra malattia preesistente. In questo caso i sintomi, anche se più lievi, potrebbero portare all’aggravarsi della malattia preesistente.

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