Cosa sta succedendo in Albania? Si dimettono i deputati di opposizione: “Sistema marcio”

Alessandro Cipolla

18 Febbraio 2019 - 16:53

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Caos in Albania: tutti e 43 i deputati del Partito Democratico (centrodestra) si sono dimessi, per giovedì previste nuove manifestazioni contro il governo.

Cosa sta succedendo in Albania? Si dimettono i deputati di opposizione: “Sistema marcio”

Situazione sempre più caotica in Albania dove tutti e 43 deputati del Partito Democratico, forza politica di centrodestra e principale partito di opposizione nel paese, si sono dimessi in blocco dall’unica camera del Parlamento di Tirana.

Una decisione che arriva dopo le proteste di piazza dello scorso fine settimana, dove alcuni manifestanti hanno anche tentato di assaltare il palazzo del governo prima di essere respinti dalla Guardia Repubblicana.

Alla base di tutto ci sono le accuse di corruzione e di brogli rivolti al governo guidato dal socialista Edi Rama. I manifestanti e il Partito Democratico chiedono le dimissioni del primo ministro, con un “esecutivo transitorio che prepari libere elezioni anticipate in Albania che rispettino gli standard internazionali”.

La situazione in Albania

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino al 1985, in Albania sotto la dittatura comunista di Enver Hoxha c’era un solo partito nel paese, il Fronte Democratico, che puntualmente prendeva il 100% nelle rare elezioni.

Dopo il crollo del Muro di Berlino, nel 1991 si tennero le prime elezioni multipartitiche dal dopoguerra, bissate subito da quelle del 1992 che videro per la prima volta fronteggiarsi i due principali partiti attuali: il Partito Socialista e il Partito Democratico (centrodestra).

Da allora i due partiti si sono alternati al governo, con Edi Rama del Partito Socliasta che nel 2013 ha largamente vinto le elezioni con il 41% dei voti venendo poi riconfermato nel 2017, quando prese il 48% ottenendo così la maggioranza assoluta.

Lo sfidante del Partito Democratico nelle ultime elezioni è stato Lulzim Basha, lo stesso che ora ha deciso per le dimissioni di tutti e 43 deputati del suo partito per protestare contro il governo Rama accusato di corruzione e di brogli alle urne.

C’è stata una violazione massiccia delle regole elettorali denunciata dalla comunità internazionale nel rapporto dell’Osce - ha dichiarato Basha - secondo il quale nel 20% dei casi il voto è stato comprato”.

Le proteste

Gli ultimi due ministri dell’Interno del governo Rama sono finiti al centro di inchieste giudiziarie legate al traffico di droga. Le opposizioni da tempo denunciano rapporti tra la maggioranza e la criminalità organizzata, oltre a massicci brogli alle ultime elezioni.

Un po’ come sta succedendo in Venezuela, anche a Tirana un gran numero di manifestanti è sceso in piazza per chiedere le dimissioni del primo ministro. Ci sono stati anche momenti di tensione quando la folla ha tentato di assaltare il palazzo del governo.

Nessuno potrà fermare la rivolta popolare - ha continuato Basha - andremo avanti fino a quando non avremo scardinato questo sistema marcio, corrotto, composto da persone legate alla criminalità organizzata”.

Per l’ex primo ministro del Partito Democratico Sali Berisha questa “è una protesta contro il narco-Stato che comanda in Albania, che non segue alcuna regola di diritto e nel quale trafficanti e traffici di droga decidono su tutto e per tutti”.

Dopo le dimissioni in blocco dei deputati, l’opposizione è pronta ora a tornare a manifestare per chiedere delle nuove elezioni. Non appare invece intenzionato a mollare Edi Rama, che intervistato dal Corriere ha ribadito come “l’unico obbligo è il contratto con il popolo albanese che ci ha dato il voto per governare”.

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