Condizionatore acceso e porte aperte, multa per i negozi: ecco perché

Alessandro Cipolla

26 Luglio 2022 - 10:04

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In Francia i negozi che terranno le porte aperte con l’aria condizionata accesa saranno multati fino a 750 euro: l’obiettivo è quello di ridurre gli sprechi energetici.

Condizionatore acceso e porte aperte, multa per i negozi: ecco perché

Una multa per quei negozi che tengono il condizionatore acceso e le porte aperte. Con la Russia che progressivamente sta interrompendo la fornitura di gas all’Europa, in Francia si sta iniziando a studiare come combattere gli sprechi di energia.

La prima ordinanza così riguarderà tutti quei negozi che, nonostante abbiano l’aria condizionata accesa, tengono anche la porta aperta: per loro è stata decisa una multa che può arrivare fino a 750 euro.

Inizialmente il provvedimento riguarderà solo la città di Parigi, ma presto la misura sarà estesa a tutta la Francia. Per il ministro per la Transizione Ecologica Agnès Pannier-Runacher, lasciare le “porte aperte quando l’aria condizionata è accesa comporta il 20% di consumo in più”.

In inverno poi una analoga multa è stata prevista per chi tiene le porte aperte con i riscaldamenti accesi. In questa prima fase a Parigi saranno comunque esclusi quei bar e ristoranti che hanno regolari tavolini all’aperto.

Dai condizionatori alle insegne luminose: il piano della Francia

La decisione presa in Francia di multare i negozi che hanno il condizionatore acceso e le porte aperte potrebbe fare parte di un pacchetto, più ampio, di misure per combattere lo spreco di energia.

Nel mirino del governo francese infatti ci sarebbero anche le insegne pubblicitari luminose, che stando sempre al ministro Agnès Pannier-Runacher potrebbero rimanere spente “tra l’1 e le 6 del mattino a eccezione di aeroporti e stazioni”.

Lo scopo dei cugini d’Oltralpe è ben chiaro: cercare di proteggere l’ambiente ed evitare gli sprechi energetici. Due temi di grande attualità viste le emergenze climatiche in corso e la crisi del gas dovuta alla guerra in Ucraina.

Di recente l’Unione Europea ha presentato un piano per ridurre il consumo di gas naturale del 15% entro il prossimo marzo. Una decisione importante questa di Bruxelles che però già sarebbe stata bocciata da Paesi come Spagna, Portogallo e Grecia.

Con Mosca che progressivamente sta chiudendo i rubinetti del gas, il Nord Stream da domani avrà una operatività ridotta solo al 20%, per non rischiare di dover ricorrere a dei razionamenti energetici questo inverno qualcosa i vari Paesi devono iniziare a fare.

La Francia così con l’ordinanza riguardante i condizionatori accesi e le porte aperte ha dichiarato guerra agli sprechi di energia, ma il sentore è che purtroppo una maggiore accortezza può essere utile ma non determinante in questa machiavellica partita a scacchi geopolitica che si sta disputando sul gas.

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