Come si chiama chi vive in affitto e quali sono obblighi e doveri

Ilena D’Errico

3 Gennaio 2024 - 19:47

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Ecco come si chiama chi vive in affitto (e chi dà in locazione un immobile), quali termini si possono usare e quali sono gli obblighi e i doveri.

Come si chiama chi vive in affitto e quali sono obblighi e doveri

Riguardo al contratto d’affitto ci sono spesso numerosi dubbi, che partono già dalla scelta del lessico. Per indicare chi vive in affitto e il padrone di casa si usano molti termini diversi, contribuendo spesso alla confusione. Capire quali sono le definizioni corrette è invece fondamentale per identificare a chi si riferiscono le norme e quali sono i diritti e doveri delle parti. Ecco cosa c’è da sapere.

Come si chiama chi vive in affitto

Sono diverse le parole usate per indicare chi vive in affitto, ma se si vuole essere precisi bisogna utilizzare il termine conduttore. Il Codice civile, infatti, si riferisce a chi vive in affitto con questa parola, che risulta così quella più corretta nell’ambito legale.

Ad esempio, l’articolo 1587 del Codice civile si intitola “Obbligazioni principali del conduttore”. Ci sono poi diversi termini impiegati nell’uso comune, cioè:

  • Locatario;
  • affittuario;
  • inquilino.

Di fatto, non è sbagliato utilizzare queste parole per riferirsi a chi abita in affitto. Dal punto di vista semantico non c’è alcun problema, né questi termini hanno un significato giuridico (che potrebbe altrimenti essere contrastante).

Locatario deriva ovviamente dal contratto di locazione, indicando chi riceve il godimento del bene. Per esempio, quando si parla di donazione si indica come donatario chi riceve il bene, mentre il legatario è colui a cui è indirizzato il legato del testamento.

Per pignoleria, si può anche aggiungere che fra tutti “inquilino” è il termine che attiene di più all’abitazione. Il termine locatario pone l’accento sul ruolo nel contratto di locazione, mentre l’inquilino è colui che abita un immobile in virtù del contratto di locazione. Così, con il termine inquilino ci si può riferire anche a persone diverse dal conduttore.

Infine, c’è il termine affittuario. Il più impreciso di tutti, almeno a livello giuridico. Questo perché la locazione si riferisce ai beni non produttivi, mentre l’affitto riguarda i beni produttivi (come un’azienda). Nel parlato comune, invece, si usa il termine affitto in modo indistinto con un’abitudine consolidata, quindi nessun problema di comprensibilità. Fuori dagli atti, infatti, i dizionari italiani riconoscono il termine affitto come locazione di una casa.

Come si chiama chi affitta un immobile

I termini con cui ci si riferisce a chi vive in affitto sono molti e lo sono anche quelli con cui si chiama chi affitta un immobile. Prima di approfondire, è bene sottolineare che il verbo affittare si usa per il proprietario che dà in locazione la casa.

Prendere in locazione una casa non vuol dire affittarla, anche se spesso il verbo viene impiegato con questo significato. In ogni caso, il termine giuridico corretto per indicare chi dà in locazione un immobile è locatore, anche questo utilizzato dal Codice civile.

Nel parlato comune si usano anche “proprietario”, “padrone di casa” e “titolare” che si riferiscono al diritto di proprietà (più che alla locazione) e dunque sono corretti.

Obblighi e doveri di chi vive in affitto

Il conduttore ha i seguenti obblighi e doveri sanciti dal Codice civile:

  • Pagare il canone di locazione come concordato nel contratto;
  • rispettare le condizioni accettate del contratto di locazione, comprese le clausole;
  • occuparsi della manutenzione ordinaria dell’immobile, facendosi carico delle spese per mantenerlo in buono stato.

Di pari passo, chi vive in affitto ha diritto a:

  • Godere dell’immobile senza interferenze da parte di terzi o del locatore;
  • restare in casa per tutta la durata del contratto, a meno che ne violi le condizioni;
  • segnalare al proprietario i problemi di casa affinché esegua la manutenzione straordinaria.

I rapporti tra le parti sono definiti dal contratto e dagli eventuali accordi comuni, tenendo conto anche del regolamento condominiale (se presente). L’inquilino, infatti, è chiamato a rispettare il regolamento di condominio in cui vive, anche se non proprietario.

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