Come riconoscere i veri messaggi Inps e distinguerli dalle truffe

Simone Micocci

22 Maggio 2025 - 14:32

Ecco a cosa fare attenzione per distinguere le truffe dai veri messaggi dell’Inps per tutelare dati personali e conti correnti.

Come riconoscere i veri messaggi Inps e distinguerli dalle truffe

Ogni giorno i cittadini italiani sono esposti a innumerevoli tentativi di truffe telefoniche, tra chiamate, sms ed email.

I finti messaggi dell’Inps sono tra le truffe più diffuse e non è difficile capire perché. I truffatori riescono a far leva sulla fiducia dei cittadini sfruttando la riconoscibilità e l’affidabilità dell’istituto, ma anche a simulare urgenze e scadenze correlate a somme di denaro da ricevere o di cui viene richiesto il pagamento.

La situazione è così drammatica che in questi giorni proprio l’Inps ha lanciato una campagna di informazione per allertare i cittadini e insegnare loro a riconoscere i veri messaggi dell’Inps per non cadere in errore.

È l’ennesima iniziativa dell’istituto per limitare il danno delle truffe, che ledono il portafoglio dei cittadini e aumentano la diffidenza anche nei confronti delle comunicazioni ufficiali. Vediamo quindi come distinguere i veri messaggi Inps dalle truffe.

Come riconoscere i veri messaggi Inps

Il primo dato importante da tenere a mente quando si riceve una comunicazione in apparenza proveniente dall’Inps è che non devono mai essere richiesti dati sensibili, documenti, dati bancari e altre informazioni personali. Nelle comunicazioni dell’Inps non ci sono neanche link esterni su cui cliccare, visto che ogni operazione può essere eseguita (oltre che di persona agli sportelli) tramite il sito ufficiale www.inps.it a cui può essere rimandato l’utente.

Di norma l’istituto non fa neanche riferimento a dettagli sulla situazione personale del cittadino, rimandando appunto alla consultazione dei documenti ufficiali con relativo numero di protocollo. L’Inps può inviare sms ed email (anche per indagini di soddisfazione) ma sempre senza mai richiedere nessun genere di dato personale all’utente. Non ci sono neanche link su cui cliccare, ma eventualmente rimandi ai canali ufficiali dell’istituto, ai quali ci si deve rivolgere per avere informazioni e delucidazioni.

Come distinguere i messaggi veri dalle truffe

I finti messaggi dell’Inps usati per truffare i cittadini hanno caratteristiche opposte alle comunicazioni ufficiali dell’istituto. Saranno quindi presenti:

  • link da cliccare;
  • richieste di dati sensibili e informazioni personali;
  • richieste di documenti da allegare;
  • simulazioni di urgenza e importanza.

Nelle truffe sono quasi sempre presenti anche rimandi a rimborsi da ricevere, pagamenti in corso o benefici da ottenere. Quando i truffatori non fanno leva sulle possibilità di guadagno, invece, incentivano la paura dei cittadini: prestazioni che rischiano di essere sospese o bloccate, soldi da restituire, comunicazioni urgenti e indifferibili. In altri casi il messaggio appare quasi banale, chiedendo semplicemente di accedere al link della presunta pagina Inps per completare la compilazione o confermare le informazioni. Altre volte, sono richiesti dati bancari per ricevere il rimborso fasullo.

In questo genere di comunicazioni sono inoltre spesso presenti errori grammaticali e di ortografia e altre anomalie nelle modalità di comunicazione. Sono compresi doppi spazi, un uso sbagliato della punteggiatura o alquanto insolito (punti esclamativi per dare enfasi a un avviso), lettere maiuscole che non riguardano l’acronimo “INPS” o similari ma vengono impiegate per sottolineare dei termini e così via. L’Inps avverte anche di non scaricare allegati .exe o di fatto qualsiasi altro formato se non richiesti.

Bisogna prestare particolare attenzione anche alle pagine web, verificando che facciano sempre riferimento al sito ufficiale dell’Inps. Qualsiasi sezione del sito deve quindi avere un indirizzo che termina con “inps.it”.

Non basta una lettura veloce, perché nella maggior parte dei casi vengono utilizzati domini simili e ingannevoli, in cui viene sostituito il “.it” o più spesso la denominazione Inps che diventa “insp, inpis, ispn, ipns” o simili, magari con l’uso di maiuscole e numeri non presenti. In caso di dubbio è comunque opportuno contattare l’Istituto usando canali sicuri ed eventualmente inviare una segnalazione alla Polizia postale.

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