Come la space economy si prepara a valere $1.000 miliardi nel 2040

Erasmo Venosi

6 Aprile 2023 - 16:39

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Quali novità stanno caratterizzando la space economy e quali progetti sono i più interessanti attualmente in corso? Si stima che il settore arriverà a valere 1.000 miliardi nel 2040.

Come la space economy si prepara a valere $1.000 miliardi nel 2040

La competizione fra grandi potenze nello spazio non è solo sul piano militare.
Il nuovo grande business si chiama Space Economy e dovrebbe essere caratterizzato da elementi di democratizzazione. Invece, valutando i documenti disponibili, sembra che questa nuova dimensione dell’economia stia aumentando la distanza tra ricchi e poveri.

Il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, in vigore dal 1967, considera lo spazio e tutti i corpi in esso presenti un patrimonio comune dell’umanità, anche se 90 Stati a livello mondiale partecipano all’United Nations for Outer Space Affairs ed elaborano la dedicata normativa che disciplina lo spazio extra atmosferico. Un notevole passo avanti negli ultimi anni è stato fatto con la messa in orbita di costellazioni di oltre un centinaio di nano satelliti, che osservano tutta la Terra.

In ogni momento del giorno possiamo ottenere informazioni sull’acqua, sulle fonti fossili, sul consumo delle centrali termoelettriche, il movimento delle navi nei porti e addirittura sulle autostrade, sulla desertificazione.

Nell’ambito della NASA e degli istituti di ricerca, è interessante verificare quali siano le tendenze nella selezione delle linee di ricerca finanziate. Ne citerò solo alcune, partendo da un importante progetto di estrazione di antiparticelle concentrate in campi magnetici planetari. Tra le particelle, quei semini che si trovano nell’atomo, esiste una simmetria fondamentale: per ogni semino tipo neutrone, protone, elettrone esiste una particella simmetrica, dotata della stessa massa, ma con carica elettrica opposta. Per quanto riguarda le altre proprietà, anch’esse sono uguali o uguali con segno opposto. Per esempio lo strumento diagnostico PET, Tomografia a Emissione di Positroni, usa il positrone che è l’antiparticella dell’elettrone.
Oggi il costo di produzione di antimateria è altissimo e avviene producendo collisioni ad altissima energia, in acceleratori di particelle come l’LHC di Ginevra. Invece, una parte dei raggi cosmici interseca le fasce di Van Allen intorno alla Terra e quindi produce per opposizione grandi quantità di antimateria, la quale ha un grande rilievo nelle applicazioni mediche e di rilevamento dati. Parliamo di zone delle spazio ricche di particelle di alta energia, principalmente protoni e elettroni, tenute imprigionate dal campo magnetico terrestre a una distanza fissa dal pianeta. Le fasce di particelle veloci intrappolate attorno alla Terra possono essere divise in due zone. Una fascia interna, detta propriamente fascia di Van Allen, localizzata a ca. 6300 km dalla Terra.

Un altro progetto afferisce alle “Piante Programmabili”. Si tratta di costruire usando la genomica e le nanoscienze piante robotiche che possono essere programmate per produrre genomi da molto lontano. Produrranno biomassa programmate da Terra o da un satellite, oppure fibre di plastica per i bisogni di gruppi di esploratori al fine di rendere stanziale una presenza umana oltre la Terra.

E ancora, tra i tantissimi progetti, impossibile non citare la costruzione di uno schermo per le radiazioni elettromagnetiche e la difesa contro la polvere elettrodinamica spaziale.

La Space Economy è passata da costosa competizione a grande business con un giro di affari di circa 400 miliardi di dollari, che arriverà nel 2040 a 1.000 miliardi secondo Morgan Stanley.

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