Come l’invenzione della prima penna Bic ha dato vita a un mercato da $21 miliardi

P. F.

29 Ottobre 2025 - 17:19

La storia della penna BIC, un’idea semplice ed economica che ha dato vita a un mercato da 21 miliardi di dollari con oltre 110 miliardi di esemplari venduti dal 1950 a oggi.

Come l’invenzione della prima penna Bic ha dato vita a un mercato da $21 miliardi

Nel mondo dell’innovazione ci sono storie che nascono da intuizioni complesse e tecnologie avanzate, e altre che partono da idee semplici. È il caso della penna BIC: un tubo di plastica trasparente, una piccola sfera di metallo e un inchiostro che non macchia. Eppure, da questa semplicità è nato un colosso industriale che ha dato vita a un mercato globale da oltre 21 miliardi di dollari.

Dietro la penna più famosa al mondo non c’è solo un successo di design, ma una vera e propria lezione di economia. È la storia di un prodotto economico e accessibile a tutti che è riuscito a trasformarsi in un modello di business replicato in ogni parte del pianeta. Ecco come un oggetto apparentemente “banale” ha rivoluzionato per sempre il commercio dell’inchiostro globale.

La storia della penna a sfera BIC

Anche se il primo “vero” inventore della penna a sfera è considerato l’americano John J. Loud nel 1888, tutto cominciò negli anni Trenta, quando László Bíró, un giornalista ungherese emigrato in Argentina, notò che l’inchiostro dei giornali si asciugava molto più in fretta di quello usato nelle penne stilografiche. Insieme al fratello György progettò allora un sistema che permetteva a una piccola sfera d’acciaio di distribuire l’inchiostro in modo uniforme. Così, è nata la penna a sfera.

Ma l’idea, seppur ingegnosa, aveva dei costi di produzione troppo alti. A cambiare le sorti dell’invenzione è stato un imprenditore francese di origini italiane, Marcel Bich, che nel 1945 ha fondato la sua azienda nei sobborghi di Parigi. Bich aveva compreso che quel prototipo di penna sarebbe potuto diventare un prodotto di massa, a patto che fosse economico e affidabile.

Nel 1950, l’imprenditore italo-francese metteva in commercio la BIC Cristal, una penna semplice ma geniale dotata di un corpo trasparente per controllare il livello dell’inchiostro, una sezione esagonale per evitare che rotolasse dal tavolo e una punta di precisione ispirata ai meccanismi dell’orologeria svizzera. Costava poco, durava a lungo e funzionava sempre. In breve tempo conquistò scuole, uffici e case in tutta Europa, poi nel resto del mondo.

L’evoluzione del marchio BIC fino a oggi

La penna BIC è diventata lo strumento di scrittura più utilizzato al mondo, con oltre 110 miliardi di esemplari venduti dal 1950 a oggi, entrando nella vita quotidiana di milioni di persone. E non è l’unico successo del marchio, che ha portato nelle case di tutto il mondo anche altri oggetti iconici.

Dopo il successo della penna Cristal, Bich ha applicato la stessa logica - semplicità, funzionalità e basso costo - ad altri prodotti di uso comune. Sono nati così i rasoi usa e getta e gli accendini marca BIC, oggetti altrettanto iconici che hanno portato il brand a espandersi oltre il settore della cancelleria.

Oggi, la famiglia Bich continua a detenere il controllo del gruppo, con circa il 55% dei diritti di voto. A guidare la società è Gonzalve Bich, nipote del fondatore, che ha però annunciato che lascerà il timone di BIC alla fine del 2026. Al momento non è ancora stato ufficializzato il nome del successore, ma secondo alcune indiscrezioni potrebbe trattarsi di un manager esterno alla famiglia. L’intenzione, tuttavia, sarebbe quella di non cedere il controllo dell’azienda, che resta uno dei marchi francesi più riconoscibili al mondo.

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