Come diventare tutore legale di un genitore incapace di intendere e di volere?

Ilena D’Errico

20 Luglio 2023 - 23:01

Diventare tutore legale di un genitore incapace di intendere e di volere, quando è possibile e come fare.

Come diventare tutore legale di un genitore incapace di intendere e di volere?

Diventare tutore legale di un genitore incapace di intendere e di volere è un ottimo strumento per evitare che il genitore compia atti dannosi o controproducenti, o perfino che possa essere influenzato negativamente nelle sue decisioni. I figli possono effettivamente ricoprire questo ruolo, un po’ ribaltando i ruoli rispetto a quando erano loro a necessitare del genitore come tutore, e così preservare gli interessi dei genitori ed evitare gli approfittatori.

È comunque necessario che il genitore sia davvero incapace di intendere e di volere, che quindi risponda ai requisiti di necessità di tutela legale previsti dalla legge. Non solo, anche il figlio che si propone deve poter essere considerato idoneo allo scopo. Vediamo quindi quali sono i requisiti di entrambe le parti e poi qual è la procedura per diventare tutore legale di un genitore.

Quando un genitore è incapace di intendere e di volere e necessita di un tutore legale

Tra le categorie di persone che necessitano della tutela legale ci sono gli anziani, ma soltanto se interdetti. Questo significa che un giudice deve sancire l’incapacità di intendere e di volere del soggetto, tale da non riuscire a compiere in autonomia e consapevolezza alcun tipo di decisione.

In sintesi, affinché si possa confermare la necessità di tutela legale è richiesto che l’anziano abbia un’infermità o una menomazione (anche se passeggera) a livello fisico o mentale e che risulti incapace di provvedere a se stesso e ai propri bisogni in modo efficace.

Dopo i dovuti accertamenti, il giudice può confermare l’interdizione e dunque è possibile proporsi come tutore legale. Ovviamente, si esclude la tutela legale quando possibile, al fine di evitare una compressione della libertà personale immotivata.

Non necessariamente un anziano è incapace, nemmeno se malato, ma tutto dipende dalle sue condizioni specifiche. In caso di incapacità parziale (e quindi inabilitazione), oltretutto, è riconosciuto al soggetto un certo margine di autonomia e viene nominato un amministratore di sostegno, il quale non sostituisce l’anziano nelle sue scelte ma lo affianca in quelle più delicate. Viceversa, possono presentarsi gli elementi di incapacità in un genitore giovane a causa di malattie o patologie.

Come diventare tutore legale di un genitore

A prescindere dall’identità del soggetto che ha richiesto l’accertamento riguardo all’interdizione (può essere anche l’anziano stesso), un figlio può richiedere la nomina a tutore legale del genitore. Per farlo, è sufficiente presentare un’istanza al tribunale di competenza, ovviamente con l’assistenza di un avvocato. Nel caso in cui non ci sia stato questo accertamento, il figlio è comunque legittimato a proporre un giudizio di interdizione, munito di documentazione medica.

A questo punto il tribunale dovrà valutare l’idoneità del figlio a svolgere la funzione di tutore, considerando che in mancanza di preferenze dell’interessato (anche se espresse con scrittura privata o atto pubblico) o del precedente tutore nel testamento, la scelta ottimale ricade comunque sui parenti, fra cui i figli sono ovviamente tra i primi chiamati. In caso di più figli idonei, possono anche essere considerate le loro preferenze, ma soltanto a parità di condizioni.

Affinché un figlio sia nominato tutore legale del genitore è comunque richiesta la sua maggiore età e la sua condotta ineccepibile. In particolare, non deve aver avuto conflitti di interessi o controversie con il genitore, né essere stato precisamente escluso dall’interessato (o dal precedente tutore), o revocato dall’incarico. Non possono comunque essere tutori legali:

  • Minorenni;
  • interdetti;
  • inabilitati;
  • soggetti falliti.

Oltretutto, in caso di nomina da parte del giudice, non è possibile rifiutare l’incarico, a meno che si presenti uno di questi requisiti:

  • Occuparsi già della tutela legale di un’altra persona;
  • avere più di 65 anni;
  • avere gravi patologie;
  • avere 3 o più figli minorenni.

L’incarico comunque termina nel caso in cui dovessero venire meno le cause di interdizione (ad esempio per condizioni patologiche temporanee), quando eccessivamente gravoso (se considerato tale dal giudice su richiesta dell’obbligato o per la revoca. Quest’ultima è predisposta in caso di negligenza, abuso di potere o comunque inadeguatezza rispetto al compito.

Si ricorda, comunque, che le funzioni del tutore sono pressoché limitate agli atti ordinari e alle primarie necessità del defunto - nei quali lo sostituisce a tutti gli effetti - mentre per gli atti straordinari è richiesta l’autorizzazione del giudice, su valutazione degli interessi dell’anziano.

Argomenti

# Legge

Iscriviti a Money.it