Come diventare manager: studi e caratteristiche necessarie

Redazione Lavoro

28 Maggio 2025 - 15:12

Diventare manager di un’azienda: come si fa? Percorso di studi e doti caratteriali richieste per intraprendere questa professione.

Come diventare manager: studi e caratteristiche necessarie

Quella del manager è una professione molto ambita e per questo in molti si chiedono cosa bisogna fare per diventare un dirigente o responsabile di determinate mansioni aziendali.

I compiti di un manager sono diversi. All’interno di una realtà aziendale o in un ente pubblico, questa figura chiave ha la responsabilità di gestire risorse, coordinare attività e raggiungere obiettivi specifici. Proprio per la varietà delle funzioni svolte, un manager davvero di successo è quello che sa mettere insieme competenze acquisite anche con lo studio e doti personali affinate con l’esperienza.

Come diventare, quindi, un manager? La guida su studi e caratteristiche necessarie per svolgere questa professione.

Cosa fa un manager

Un manager è una figura rilevante all’interno di una azienda. In sintesi, si tratta di colui che prefigge gli obiettivi aziendali e soprattutto li porta a compimento, facendo in modo che ci sia una strategia di condotta del business o di soddisfazione dei target lineare, concreta, compiuta.

Nel dettaglio, queste sono le principali mansioni:

  • Pianificazione: definire obiettivi, strategie e piani operativi;
  • Organizzazione: assegnare compiti, struttura il lavoro, gestisce team o reparti;
  • Leadership: motivare e guidare il personale, favorisce la collaborazione;
  • Controllo: verificare che i risultati ottenuti siano in linea con gli obiettivi stabiliti;
  • Comunicazione tra i diversi livelli aziendali e tra l’azienda e l’esterno.
  • Gestione delle risorse: amministrare il budget, il tempo, le risorse umane e i materiali

Da sapere anche che esistono diverse categorie di manager, suddivise in base alla specificità del ruolo. Per esempio: il manager operativo si occupa delle attività quotidiane e della produttività: il middle manager fa da collegamento tra la direzione e i team operativi e il top manager (dirigente o executive) prende decisioni strategiche per l’intera azienda.

Come diventare manager: cosa studiare e percorso di carriera

Diventare manager richiede una combinazione di formazione, esperienza lavorativa, competenze trasversali e, spesso, una certa dose di leadership naturale.

Non è necessaria una laurea, anche se ovviamente un titolo di studio di questo livello può fare la differenza.

Nello specifico, per quanto riguarda gli studi, il diploma di scuola superiore è considerato indispensabile.

Laurea è spesso richiesta, soprattutto in economia, ingegneria, giurisprudenza, psicologia o scienze della comunicazione, a seconda del settore.

Un Master o MBA (Master in Business Administration) sono molto apprezzati per ruoli manageriali di medio-alto livello.

Alcune certificazioni, inoltre, possono tornare molto utili per le mansioni da svolgere. Tra queste ci sono:

  • Project Management Professional (PMP) o PRINCE2 (per project manager)
  • Lean Six Sigma (per la gestione dei processi)
  • Certificazioni HR, marketing, finance, a seconda dell’area

Per fare carriera sono anche necessarie: spirito di iniziativa, affidabilità, capacità di lavorare in team e problem solving.

Come lavorare come manager

In generale, per lavorare come manager, bisogna puntare a uno dei seguenti incarichi:

  • Team leader
  • Coordinatore di reparto
  • Responsabile di progetto
  • Manager funzionale (es. marketing, produzione, HR, ecc.)

I settori aziendali nei quali si può svolgere questa professione sono tanti, alcuni davvero interessanti e remunerativi. Un comparto in espansione, anche a livello globale, che promette ottimi stipendi è quello della tecnologia (IT & Software). I settori finanza e banche, vendite, ingegneria e produzioni, marketing, farmaceutico garantiscono stipendi più elevati.

Puntare sulle multinazionali è un altro fattore offre maggiori possibilità di un carriera remunerativa.

Essere manager: le doti della professione

Non tutti hanno il carattere per riuscire a essere manager di successo o a svolgere bene questa professione. Oltre agli studi di settore servono delle competenze personali che non possono essere trascurate.

Una capacità comunicativa davvero efficace, la gestione del tempo e delle priorità, spiccate doti di problem solving e pensiero strategico sono fondamentali.

Inoltre, per ricoprire questo ruolo occorre necessariamente possedere altre qualità.

Leadership
Non esiste un manager, di qualsiasi settore si stia parlando, senza questa caratteristica. La qualità in questione si può affinare nel tempo, ma principalmente è innata. Coloro che sono in grado di prendere decisioni per un gruppo, di proporre e di mostrare le proprie idee senza timori sono coloro che hanno maggiori possibilità di riuscire a diventare dei manager di successo.

Essere al passo con i tempi
Riuscire a destreggiarsi tra le nuove tecnologie ed essere al passo con i tempi è un’altra caratteristica importante per questa figura. Questo non perché debba essere super tecnologico, ma perché ne dimostra la propensione al cambiamento e all’adattamento.

Essere in grado di saper gestire i nuovi processi e sapersi confrontare con il mondo della tecnologia è un punto importante per i manager del futuro. In questo modo infatti l’azienda per cui si lavora sarà sempre al passo con i tempi e in competizione con i leader di settore.

Creatività
Questa è forse la qualità indispensabile per un buon manager, dal momento che in molti processi dell’azienda si deve riuscire ad avere soluzioni innovative. Riuscire quindi a essere creativi e a proporre soluzioni diverse può senza dubbio essere una buona caratteristica per i manager.

Gestione dello stess
Arriviamo quindi a una delle caratteristiche di base della professione: riuscire a gestire lo stess. Il manager ha infatti grandi responsabilità e spesso le sue decisioni possono incidere sulla buona riuscita di un progetto.

Inoltre occorre prendere decisioni importanti in momenti di crisi e riuscire a sollevare il morale degli altri lavoratori.

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