Cosa rischia e chi è Cinzia Dal Pino, l’imprenditrice di Viareggio ora ai domiciliari dopo aver investito con la sua auto un borseggiatore: l’accusa è quella di omicidio volontario.
Chi è Cinzia Dal Pino? Una domanda questa di grande attualità visto che la donna, titolare di uno stabilimento balneare a Viareggio, è stata arrestata per la morte di Said Malkoun, un 47enne senza fissa dimora di origini algerine. Un caso questo che ha scatenato polemiche politiche e - ca va sans dire - un acceso dibattito anche sui social.
Cinzia Dal Pino è accusata di omicidio volontario: a incastrarla ci sarebbe un video ripreso da una telecamera di sorveglianza che mostrerebbe la donna investire più volte con la sua auto Said Malkoun, l’uomo che in precedenza l’aveva derubata della sua borsetta.
Il giudice per le indagini preliminari di Lucca, Alessandro Trinci, non ha convalidato però il fermo e Cinzia Dal Pino si trova ora agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico in quanto non ci sarebbero rischi di fuga o di inquinamento delle prove, ma per il gip la donna potrebbe reiterare il reato.
“La morte di una persona è sempre una tragedia e la giustizia dovrà fare il proprio corso - ha scritto sui social Matteo Salvini -. Questo dramma, però, è la conseguenza di un crimine: se l’uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così. Voi cosa ne pensate?”.
Molto più dure sono state invece le parole dell’arcivescovo di Lucca mons. Paolo Giulietti: “Le indagini faranno il loro corso, ma il video che abbiamo tutti visto evidenzia un comportamento sbalorditivo. Come si fa a passare con la macchina più volte sopra il corpo di una persona? Come pensare che una tranquilla e stimata signora, una capace imprenditrice, potesse compiere un’azione del genere? E aggiungo che il male vince quando ci rende cattivi: chi esulta perché questo episodio sarebbe un episodio di legittima difesa dimostra come il male vince. Io dico, non esultiamo, questa non è legittima difesa e non è giustizia!”.
Ma cosa è successo esattamente a Viareggio? Cosa rischia adesso Cinzia Dal Pino? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questa vicenda così complessa e delicata.
Cinzia Dal Pino e la morte di Said Malkoun: cosa è successo
Stando a quanto si apprende - la dinamica dei fatti infatti deve essere ancora pienamente chiarita -, nella notte tra l’8 e il 9 settembre Said Malkoun ha rapinato Cinzia Dal Pino sottraendole la borsa mentre era “nell’abitacolo della sua auto” come dichiarato dall’avvocato della donna che, in quel momento, stava tornando a casa dopo aver finito di lavorare.
Come riferito sempre dal legale, Dal Pino si è “offerta di dare il contenuto della borsa ma lui voleva la borsa, minacciava di ucciderla”, con l’uomo che avrebbe detto di avere un coltello - mai rinvenuto dagli inquirenti - senza però averlo estratto.
Nella borsa della donna ci sarebbero stati diversi oggetti come spiegato dall’avvocato: le chiavi di casa, i documenti e il cellulare dell’imprenditrice. La donna avrebbe temuto che Malkoun potesse recarsi a casa sua per rapinare anche l’abitazione.
Cinzia Dal Pino così sotto shock per la rapina subita non ha potuto chiamare le forze dell’ordine essendo il cellulare all’interno della borsa sottratta. Dopo che è risalita in macchina, ha rintracciato Said Malkoun in via Coppino e, come evidenziato dal video della telecamera di sorveglianza di un negozio, ha centrato l’uomo con il suo SUV schiacciandolo contro il muro, poi ha fatto retromarcia e lo ha investito di nuovo più volte.
Dopo aver investito il suo rapinatore, Cinzia Dal Pino non avrebbe chiamato i soccorsi o le forze dell’ordine, ma sarebbe tornata indietro a restituire un ombrello che le era stato prestato. Said Malkoun agonizzante invece è morto poco dopo.
Chi è Cinzia Dal Pino
Cinzia Dal Pino ha 65 anni ed è un’imprenditrice molto nota a Viareggio, dove è nata e cresciuta. Sposata e con una figlia, inizialmente ha svolto il lavoro di commercialista - ha studiato Ragioneria - per poi dedicarsi a tempo pieno al suo stabilimento balneare sito sulla centralissima Passeggiata del lungomare.
“È sposata con Pier Luigi Lorenzi - si legge su La Nazione -, 70 anni (figlio dello storico biciclettaio di via Leonardo da Vinci) e abita al quartiere ex Campo d’Aviazione: una coppia solidissima che anche nei momenti più difficili ha ritrovato armonia e affiatamento assieme alla figlia che spesso è a Milano. Cinzia ha sempre amato i viaggi in mete orientali ma anche il Carnevale e, soprattutto, è sempre stata energica e battagliera sostenitrice delle lotte intraprese dalla categoria”.
A Viareggio in molti stentano a credere a quello che è successo, con la donna che da tutti è descritta “per l’indole allegra e quella capacità di coinvolgere nelle feste a tema organizzate nel suo stabilimento”.
“La mia assistita - ha spiegato il suo avvocato - è una persona come noi, con una famiglia normalissima e una vita illibata dal punto di vista penale. Sta soffrendo per quello che è successo, è una vicenda che si inserisce in una persona normale con una vita normale. Soffre, ha rimorso per un qualcosa che è avvenuto decisamente al di là della volontà”.
Cosa rischia Cinzia Dal Pino
Dopo la morte di Said Malkoun gli agenti hanno rintracciato Cinzia Dal Pino e l’hanno arrestata, conducendola presso il carcere Don Bosco di Pisa dove si è svolto l’interrogatorio di garanzia. “ Volevo solo recuperare la borsa, non ucciderlo ” avrebbe detto la donna agli inquirenti che, secondo il suo legale, sarebbe ora emotivamente molto scossa.
Cinzia Dal Pino è accusata di omicidio volontario. Al termine dell’udienza di convalida del fermo le sono stati concessi i domiciliari - e l’applicazione del braccialetto elettronico -, anche se il pubblico ministero Sara Polino aveva chiesto che restasse nel carcere di Pisa.
Se durante il processo dovesse essere confermata l’accusa di omicidio volontario, Cinzia Dal Pino potrebbe essere condannata a una pena anche superiore ai 20 anni di carcere. Alla donna però potrebbero essere riconosciute diverse attenuanti che andrebbero a diminuire sensibilmente la pena.
“Il punto è che la signora Dal Pino non può essere accusata e indagata per omicidio volontario - ha dichiarato ad Affaritaliani Andrea Crippa, vicesegretario della Lega -. La magistratura deve assolutamente tener conto del contesto, della situazione molto particolare e della paura che certamente questa signora aveva in quel momento. Tutte attenuanti che vanno ben tenute presenti”.
Oltre che mediatico la vicenda di Cinzia Dal Pino è diventata anche un caso politico, il tutto mentre ancora deve essere pienamente chiarita la dinamica della morte di Said Malkoun.
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