Chi deve andare in guerra in Israele, come funzionano leva obbligatoria e chiamata alle armi

Alessandro Nuzzo

10 Ottobre 2023 - 21:51

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Lo Stato di Israele ha già richiamato in servizio 300mila riservisti per combattere la guerra contro Hamas. Ecco chi dovrà rispondere della chiamata alle armi.

Chi deve andare in guerra in Israele, come funzionano leva obbligatoria e chiamata alle armi

Israele ha dichiarato lo stato di guerra dopo che Hamas ha attaccato il suo territorio causando la morte di già migliaia di persone e sequestrato centinaia di uomini, donne e bambini. Per poter avviare la controffensiva ed attaccata Hamas anche nella Striscia di Gaza, il ministero della Difesa ha richiamato alle armi 300mila riservisti.

Circa 300 ubicati in Italia sono dovuti partire dall’aeroporto di Fiumicino e Malpensa alla volta di Tel Aviv per arruolarsi. Ma scene identiche si sono verificate in tutto il mondo. Da Francia, Stati Uniti, Regno Unito, sono tantissimi i voli che stanno riportando i riservisti in Israele per rispondere alla chiamata. La voce di chi si sta imbarcando è sempre unica: non hanno alcun timore né rifiuto a farlo, sentono un forte senso del dovere e di aiuto alla nazione che gli ha dato i natali. Ecco come funziona la leva e la chiamata alle armi in Israele.

In Israele vige ancora la leva obbligatoria

A differenza dell’Italia, dove la leva obbligatoria è stata abolita dal 1° gennaio 2005, in Israele tutti i cittadini e le cittadine tra i 18 e i 29 anni devono prestare servizio militare. La durata varia a seconda del sesso. Gli uomini sono tenuti a restare nell’esercito per un periodo minimo di 32 mesi, per le donne bastano 24. L’obbligo di arruolarsi vige per tutti i cittadini israeliani, compresi quelli con doppio passaporto e chi vive all’estero. Attualmente ad esempio ci sono circa 1.000 cittadini italo-israeliani che stanno effettuando il periodo di leva previsto da Israele.

Al compimento del sedicesimo anno d’età ogni cittadino israeliano è tenuto a definire la propria situazione con le forze di difesa. Questo significa che in caso di richiesta di rinvio dell’arruolamento, il cittadino dovrà comunicarlo con largo anticipo, Ad esempio per motivi di studio o di salute il cittadino può richiedere il rinvio del servizio militare. Per richiedere la posticipazione della leva è necessario compilare un apposito modulo al quale va allegato il certificato medico per motivi di salute o la ricevuta d’iscrizione all’università. Le donne con figli o in stato di gravidanza sono esentate dal servizio militare, così come lo sono gli ebrei ultraortodossi impegnati a tempo pieno nello studio dei testi religiosi.

I riservisti

Chi è ritenuto idoneo al termine del servizio di leva obbligatorio, potrà essere chiamato di nuovo alle armi in caso di necessità. Un po’ come sta accadendo in questi giorni con 300mila ex soldati richiamati in servizio su 400mila disponibili. Le donne che hanno già prestato servizio possono essere richiamate fino a 40 anni così come i soldati semplici. Gli ufficiali fino ai 45 anni mentre il personale medico, i conducenti di mezzi pesanti, meccanici e tecnici fino ai 49.

Le riserve oltre a casi di emergenza, come questo attuale, possono essere richiamati periodicamente per svolgere esercitazioni militari. Il periodo può variare da una giornata a più settimane a seconda dell’unità a cui si appartiene. In questo caso di guerra la durata dura il tempo necessario a superare l’emergenza che potrebbe anche essere di diversi mesi o (si spera di no) anni.

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# Guerra

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