Perché l’intervento del governo contro il caro benzina può essere inutile: effetti cancellati in meno di una settimana

Stefano Rizzuti

15 Marzo 2022 - 15:24

L’intervento del governo contro il caro carburante dovrebbe consistere in un taglio delle accise, ma le misure per mitigare i prezzi di benzina e gasolio rischiano di essere inutili e di scarso impatto.

Perché l’intervento del governo contro il caro benzina può essere inutile: effetti cancellati in meno di una settimana

Il prezzo dei carburanti è alle stelle. Il costo di benzina e gasolio è ormai ben al di sopra dei 2 euro al litro. E il governo è così costretto a intervenire per provare a mitigare gli effetti degli aumenti su cittadini e imprese. Ma il decreto che l’esecutivo guidato da Mario Draghi si appresta a varare sembra tutt’altro che sufficiente.

Il rialzo dei costi del carburante ha portato i prezzi a livelli record e per riuscire a mettere in campo una riduzione rilevante, che abbia reali effetti sui prezzi al distributore, serve un intervento molto dispendioso. Che il governo, però, stando a quanto emerso finora, non sembra intenzionato a mettere in campo.

L’esecutivo potrebbe ridurre il prezzo al litro di 15 centesimi o, secondo altre stime, di circa 23 centesimi. Che, andando a vedere gli ultimi dati, vuol dire rimanere con un prezzo superiore ai due euro al litro per benzina e gasolio e, semplicemente, tornare ai livelli di una settimana fa. Con il rischio che in un’altra settimana si torni a un prezzo più alto di quello attuale e quindi precedente all’intervento del governo.

I prezzi di benzina e gasolio: la variazione in una settimana

Le ultime rilevazioni settimanali ufficiali del Mite mostrano come il prezzo di benzina e gasolio sia ormai ben oltre la soglia dei 2 euro al litro. Per la benzina al self service il prezzo medio della scorsa settimana si attesta a 2,185 euro e per il diesel a 2,154.

Negli ultimi sette giorni, sempre rispetto alla media settimanale, l’incremento è stato di oltre 23 centesimi per la benzina e di 32,5 centesimi per il gasolio. Un rialzo così netto, segnala l’Unione nazionale consumatori, non si era mai registrato, neanche nel dicembre del 2011, quando vennero alzate le accise.

Solamente due settimane fa la media dei prezzi della benzina si attestava a 1,870 euro al litro contro gli attuali 2,185. Ancora peggio per il gasolio, passato da 1,740 a 2,154 euro al litro. Incrementi, quindi, di quasi 30 centesimi al litro per la benzina in due settimane e di oltre 40 centesimi per il diesel.

Gli ultimi dati sui prezzi della benzina: lieve ribasso

Una prima, ma molto parziale, notizia positiva è arrivata nelle ultime 24 ore: dopo tre mesi e mezzo il prezzo è leggermente sceso. Eni ha ridotto i costi di 5 centesimi al litro, così come hanno fatto anche Ip e Tamoil. Per Q8, invece, il ribasso è di 5 centesimi per la benzina e di 7 sul diesel. Ma è ancora presto per parlare di un’inversione di tendenza, trattandosi di un dato quotidiano isolato.

Quanto si risparmierebbe con l’intervento del governo

Nelle ultime ore sono due le ipotesi emerse riguardo all’intervento del governo contro il caro carburanti. Secondo una prima indiscrezione si starebbe pensando a un taglio delle accise che comporti una riduzione del costo totale di benzina e gasolio del 10%: stando agli attuali prezzi vorrebbe dire un risparmio intorno a 0,22 centesimi al litro. L’altra opzione è quella di una sforbiciata dei prezzi pari a 15 centesimi in meno al litro.

Perché l’intervento del governo rischia di essere inutile

Se l’intervento del governo dovesse portare a un taglio del costo del carburante di una cifra tra i 15 e i 23 centesimi al litro, il rischio è che si torni semplicemente al costo di una settimana fa. Di fatto vorrebbe dire un taglio solo parziale e che annullerebbe solo gli effetti degli ultimissimi giorni.

Il secondo rischio, poi, è che gli effetti del taglio vengano vanificati da ulteriori aumenti dei costi di benzina e gasolio: se il trend dovesse proseguire come avvenuto finora - sperando che i primi segnali d’inversione di tendenza vengano però confermati - nel giro di un’altra settimana si tornerebbe ai costi attuali, annullando ogni effetto dell’intervento del governo.

In conclusione, se l’esecutivo dovesse decidere solamente di ridurre le accise per un periodo limitato di tempo la soluzione sembrerebbe essere meno efficace. Più d’impatto potrebbe invece avere un intervento che vada realmente ad agire contro quella che anche il governo, attraverso il ministro Cingolani, ha definito come una “colossale truffa”.

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