Caro-benzina, aumenti record per il prezzo dei carburanti: ecco quanto cresce il costo di un pieno

Stefano Rizzuti

26 Gennaio 2022 - 12:01

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Il prezzo di benzina e gasolio tocca livelli record raggiungendo i massimi dal settembre del 2013: vediamo quanto costa oggi il carburante e quanto si spende per un pieno.

Arrivano cattive notizie dalla rilevazione settimanale del ministero della Transizione ecologica sul prezzo dei carburanti: il costo di benzina e diesel aumenta e tocca livelli record che non si registravano dal settembre del 2013. Non solo il caro bollette, quindi, ma ora per gli italiani arriva anche l’aumento dei costi dei carburanti.

Quanto sale il prezzo dei carburanti

Il prezzo medio della benzina in Italia è aumentato di 2,43 centesimi nell’ultima settimana per la modalità self: si passa da 1,754 euro a 1,778 euro. È il prezzo massimo toccato dal settembre del 2013.

Cresce anche il costo del gasolio con un aumento di 2,69 centesimi rispetto alla settimana precedente: da 1,620 a 1,647 euro. Stabile, invece, il Gpl che passa da 0,817 a 0,816 euro, registrando quindi una lieve flessione.

Caro-benzina, quanto aumentano i costi per i cittadini

Secondo l’Unione nazionale consumatori per i contribuenti l’aumento dei costi dei carburanti si tradurrà in una stangata da 363 euro per la benzina e da 361 per il gasolio. Da inizio anno, ricordano, il costo di un litro di benzina è aumentato di 5,90 centesimi, circa 2,95 euro per un pieno.

Per il gasolio la crescita è stata di 6,18 centesimi, ovvero 3,9 euro per ogni rifornimento. In quattro settimane - sottolinea ancora l’Unione nazionale consumatori - i prezzi hanno recuperato con gli interessi quanto perso in un mese e mezzo, da novembre a fine anno.

Le conseguenze indirette del caro-carburanti

L’aumento dei prezzi della benzina non incide soltanto sul consumatore finale dei carburanti ma anche sul costo dei prodotti al dettaglio: in Italia, infatti, circa l’85% delle merci viaggia su gomma e le ripercussioni sono inevitabili.

Coldiretti spiega che l’aumento del prezzo dei carburanti rischia anche di avere un altro effetto, ovvero aggravare il “gap competitivo dell’Italia che deve affrontare i costi per il trasporto merci superiori dell’11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all’anno. Il tutto con un effetto valanga ancora più evidente sul carrello della spesa”.

A livello di consumatori, quindi, questo può voler dire un aumento dei costi della logistica che si traduce in una crescita fino al 35% sui costi per frutta e verdura. Anche Assoutenti parla di un’emergenza e di possibili ripercussioni sull’inflazione e per questo chiede al governo d’intervenire al più presto.

Secondo Assoutenti l’intervento dell’esecutivo per contenere il caro-bollette è stato deludente e serve un’azione più incisiva ed efficace sui carburanti, magari sterilizzando l’Iva o riducendo le accise, voci che insieme rappresentano circa il 60% del prezzo di ogni litro di benzina. Anche perché - ricordano ancora - a livello industriale il costo della benzina in Italia è inferiore rispetto alla media europea, così come avviene anche per il gasolio.

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