Quali sono le 20 città europee più economiche? Scopriamo la classifica delle capitali low cost in Europa, con un dominio assoluto dei Paesi dell’est.
Quali sono le capitali europee low cost? Se desideri conoscere le destinazioni in Europa considerate più economiche, la classifica delle 20 mete dove vivere con meno soldi, ma senza rinunciare a benessere e qualità di vita, offre spunti interessanti.
Innanzitutto ci si chiede: c’è anche l’Italia nella lista delle destinazioni europee più economiche? Prima si svelare l’elenco e rispondere al quesito, è bene sottolineare che i dati seguenti sono il frutto di analisi incrociate, statistiche e feedback degli utenti stessi, che recensiscono le loro esperienze online. Un grande «raccoglitore» di dati è il portale Numbeo, che, proprio attraverso le valutazioni di cittadini e turisti che vivono ogni singola città, stila una classifica chiara e dettagliata di ben 174 mete continentali secondo il costo della vita.
Per la nostra classifica abbiamo pescato da queste analisi per scovare le 20 capitali europee più economiche del momento. Dall’elenco sono escluse Russia, Bielorussia e Ucraina per i noti e tristi motivi che ci ricorda ogni giorno l’attualità.
Le capitali più economiche in Europa, la classifica
Viaggiare o vivere in Europa è un sogno che vuoi avverare? Prima di stilare l’itinerario giusto è interessante conoscere i sono quei Paesi più indicati per chi cerca novità ma senza spendere cifre folli.
Secondo i dati Numbeo aggiornati a settembre 2025, ecco la classifica riepilogativa delle 20 capitali più economiche, con qualche elemento in più per capire quanto costa realmente la vita locale.
Città | Stato | Pasto completo in ristorante economico (a persona) | Birra locale (0,5 L) | Affitto mensile per appartamento in centro (1 camera da letto) | Biglietto solo andata per trasporto pubblico locale |
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Pristina | Kosovo | 5€ | 2€ | circa 300€ | 0,50€ |
Chisinau | Moldavia | 7,70€ | 1,55€ | circa 580€ | 0,30€ |
Skopje | Macedonia del Nord | 6,50€ | 2,45€ | circa 370€ | 0,65€ |
Podgorica | Montenegro | 9,50€ | 2,35€ | circa 560€ | 0,90€ |
Sarajevo | Bosnia ed Erzegovina | 7,60€ | 2,55€ | circa 395€ | 0,95€ |
Sofia | Bulgaria | 10,20€ | 2,55€ | circa 620€ | 0,80€ |
Bucarest | Romania | 11,80€ | 2,95€ | circa 545€ | 1€ |
Belgrado | Serbia | 11,50€ | 3€ | circa 720€ | 0€ |
Budapest | Ungheria | 10,15€ | 2,55€ | circa 650€ | 1,25€ |
Tirana | Albania | 10,30€ | 2,55€ | circa 710 euro | 0,40€ |
Varsavia | Polonia | 9,40€ | 4,20€ | circa 980 euro | 1€ |
Zagabria | Croazia | 12€ | 3€ | circa 750€ | 0,50€ |
Vilnius | Lituania | 12€ | 5€ | circa 745€ | 1€ |
Riga | Lettonia | 15€ | 5€ | circa 510€ | 1,50€ |
Bratislava | Slovacchia | 10€ | 2,50€ | circa 835€ | 1,20€ |
Lisbona | Portogallo | 14€ | 3€ | circa 1.400€ | 2€ |
Lubiana | Slovenia | 15€ | 3,10€ | circa 870€ | 1,30€ |
Atene | Grecia | 15€ | 5€ | circa 585€ | 1,20€ |
Praga | Repubblica Ceca | 9,20€ | 2,45€ | circa 1.015€ | 1,25€ |
Madrid | Spagna | 15€ | 3,85€ | circa 1.335€ | 1,50€ |
Roma è appena fuori da questa classifica (21esima capitale per costo della vita), con una situazione economica non molto lontana da quella di Madrid - dal punto di vista degli utenti.
Balcani ed est Europa: dominio «low cost»
Quando si pensa alle capitali europee, la mente corre subito a città costose come Parigi, Londra o Copenaghen. Eppure, a poche ore di volo dall’Italia, si trovano capitali che permettono di vivere (o viaggiare) con un budget decisamente ridotto.
Prendiamo i Balcani: Pristina, in Kosovo, si conferma una delle capitali più economiche del continente. Qui un pasto completo costa quanto un cappuccino a Milano, e l’affitto di un appartamento in centro è più basso di una stanza singola in affitto a Roma. Poco più a nord, Skopje e Sarajevo mantengono prezzi sorprendentemente bassi, al punto da attirare sempre più studenti Erasmus e nomadi digitali che cercano un’esperienza autentica senza dissanguarsi.
Chisinau, in Moldavia, è un’altra capitale che sorprende: con meno di 600 euro al mese si affitta un appartamento centrale e i trasporti pubblici restano simbolici. Certo, gli stipendi locali sono bassi, ma per chi arriva dall’Europa occidentale il rapporto qualità-prezzo resta imbattibile.
Muovendosi verso est, Sofia e Bucarest raccontano una storia diversa: città in rapida trasformazione, con un costo della vita ancora accessibile ma in crescita costante. La capitale rumena, ad esempio, riesce a mantenere affitti intorno ai 550 euro, una cifra che a Lisbona non basterebbe neppure per una stanza condivisa.
Il confronto diventa ancora più interessante se ci si sposta verso l’Europa centrale. Budapest e Bratislava, pur non essendo più “segreti ben custoditi”, restano molto più convenienti rispetto alle mete più economiche dell’ovest - come Madrid o Lisbona. In Ungheria un pasto abbondante si paga poco più di dieci euro, e anche gli affitti, pur in crescita, non raggiungono i livelli delle capitali occidentali.
Diverso il discorso per le capitali dell’Europa più vicine a noi. Lisbona e Madrid si trovano in una posizione “limite”: non sono care come Parigi, ma hanno ormai superato la soglia psicologica dei 1.200-1.300 euro di affitto per un appartamento centrale. Il boom turistico e l’arrivo di lavoratori da remoto hanno alzato i prezzi, creando un divario con i redditi medi locali. Non a caso, la stampa internazionale ha parlato più volte di rischio “Lisbon bubble”.
Il quadro che emerge è chiaro: l’Europa economica si concentra ancora a est e nei Balcani, dove con poche centinaia di euro si coprono affitto, pasti e trasporti. Spostandosi verso ovest, il costo della vita cresce in modo esponenziale, fino a triplicare. Per i viaggiatori e i giovani professionisti, la scelta di una capitale “alternativa” non è solo un modo per risparmiare: è anche l’occasione di scoprire città meno battute, autentiche e in piena trasformazione.
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