Caldaie, stop ai controlli domiciliari annuali dal 2026?

Patrizia Del Pidio

16 Dicembre 2025 - 10:41

La bozza di un decreto prevede l’eliminazione dei controlli domiciliari per le caldaie a gas, delegandoli a verifiche da remoto. Cosa cambierebbe e quali sarebbero i rischi?

Caldaie, stop ai controlli domiciliari annuali dal 2026?

Un nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente potrebbe cambiare il sistema dei controlli sulle caldaie a gas facendo venire meno l’obbligo dell’ispezione fisica nelle abitazioni limitando le verifiche da remoto. I controlli si baserebbero su controlli amministrativi e documentali. La novità, per ora, è contenuta nella bozza del decreto, ma una volta approvato andrebbe a sostituire il Dpr 74 del 2013 che disciplina i controlli e la manutenzione delle caldaie degli impianti termici.

Se la nuova regola dovesse essere confermata andrebbe a incidere su 20 milioni di caldaie domestiche, quelle con potenza inferiore ai 70 kilowatt per le quali sarebbe eliminato l’obbligo delle ispezioni in presenza, sostituite da controlli documentali attraverso i catasti degli impianti termici. Il decreto prevede il controllo di efficienza energetica ogni quattro anni, anche se le Regioni, in presenza di motivate esigenze, potrebbero prevederlo più frequentemente.

Addio ispezioni per le caldaie a gas?

Il problema principale è che i controlli documentali gestiti a distanza riguarderebbero anche gli oltre 7 milioni di caldaie con più di quindici anni di età. Anche se la modifica promette di liberare i cittadini di una burocrazia ingombrante, rischia di sacrificare la tutela della sicurezza e la prevenzione. Anche se i cittadini vedono i controlli annuali, in assenza di problemi, come inutili e costosi (l’onere grava interamente sul cittadino), ridurre i controlli non contribuirebbe a prevenire sprechi di gas ed eventuali incidenti.

Dal punto di vista normativo i controlli a distanza permetterebbero di concentrare quelli fisici solo sugli impianti realmente a rischio, ma solo in presenza di un’infrastruttura digitale impeccabile che l’Italia in questo momento non può vantare.
Le verifiche a distanza potrebbe essere una scelta sicura in presenza di un sistema informativo senza lacune. La realtà italiana, invece, è ben diversa con catasti degli impianti tecnici disorganici e frammentati che spesso non riescono a incrociare i dati fondamentali. La sicurezza delle case e dei cittadini, quindi, sarebbe affidata a un sistema informatico che non funziona.

Controlli ogni quattro anni

La bozza prevede, inoltre, controlli sull’efficienza degli impianti ogni quattro anni. Si tratta di un meccanismo che rischia di penalizzare i territori che, nel corso degli anni, hanno investito su controlli rigorosi per migliorare la sicurezza e ridurre i consumi.

Il Comitato Italiano Gas segnala che tra il 2019 e il 2023 gli incidenti verificatisi in Italia legati al gas per uso civile sono stati 1.119 con 1.784 feriti e 128 morti. Gli incidenti, nella maggior parte dei casi, si sono verificati nelle porzioni delle abitazioni che ospitano le caldaie (cucine, bagni e centrali termiche) a causa di malfunzionamenti.

La nuova norma, di fatto porterebbe all’eliminazione dell’onere del controllo per i cittadini, ma anche a un minore prevenzione con un aumento degli incidenti causati da verifiche inefficaci da remoto. Un’altra conseguenza dell’applicazione della novità sarebbe anche un aumento dell’inquinamento e degli sprechi energetici.

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