C’è stato davvero un saluto fascista alla parata del 2 giugno?

Chiara Esposito

4 Giugno 2023 - 19:01

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Da un video postato dalla scrittrice Michela Murgia al dibattito pubblico. L’analisi del saluto di marcia alla Festa della Repubblica.

C’è stato davvero un saluto fascista alla parata del 2 giugno?

Nessun inno al fascismo durante la parata del 2 giugno. Il caso, reso noto dalle interpretazioni dei diversi utenti sui social e da un video pubblicato sul proprio account Instagram dalla scrittrice Michela Murgia, commentava la parata della Festa della Repubblica e il presunto “saluto fascista” da parte di un corpo militare al passaggio davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’accusa nascerebbe anche dall’intonazione corale del termine «Decima». Il gruppo delle Forze Armate è stato accostato all’unità X MAS, storicamente nota per aver collaborato con i tedeschi contro gli Alleati macchiandosi di crimini di guerra. Il grido revanscista al regime, sempre secondo gli utenti della rete, sarebbe esploso vista la presenza nella tribuna delle istituzioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei Presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, esponenti dei partiti di destra dal passato vicino ad ambiti estremisti.

Qui una breve ricostruzione del dibattito e un po’ di doveroso fact-checking.

Perché non si è trattato di fascismo

Il saluto in questione viene usato usato da diverse unità delle Forze Armate e non è quello fascista. Come confermano gli stessi militari e il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il gesto del braccio alzato è stato confuso con il rituale "attenti a sinist”, atto tipico d’avvio del corteo militare.

Questo saluto viene replicato anche da altri comparti, un esempio ne è la Croce Rossa, ed anche è ben visibile in edizioni degli anni precedenti. Lo stesso gruppo oggi contestato riprodusse la marcia nel 2022 davanti al Presidente Sergio Mattarella e l’allora Presidente del Consiglio Draghi e i Presidenti delle Camere Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati e nel 2019 sfilando davanti agli esponenti del Governo Conte: nessuna connessione quindi con il colore politico dell’esecutivo.

Venendo poi all’urlo «Decima» dobbiamo fare una serie di precisazioni. In primo luogo l’unità militare X MAS, o meglio il gruppo specifico denominato “X Flottiglia MAS - RSI (Repubblica Sociale Italiana)”, non è attiva dal 1945. L’unità presente nel video invece è la Compagnia del Gruppo Operativo Incursori (GOI) del Raggruppamento Teseo Tesei (COMSUBIN), compagnia erede della X Flottiglia MAS del Regno d’Italia (poi “Mariassalto”). Il saluto “Decima” infine è un consuetudine della Compagnia come viene spiegato anche dagli account social della Marina Militare.

Le risposta di (e contro) Murgia

Come detto, a dare il là al dibattito è stato il video reso pubblico da Michela Murgia. Nella clip viene inquadrato il presidente del Senato Ignazio La Russa che sorride, batte le mani e fa il segno di vittoria con le dita alla sfilata della compagnia. Sarebbe questo il vero senso della sua segnalazione. Un comportamento inappropriato e fuoriviante messo in atto dalla seconda carica dello Stato.

Come apprendiamo grazie un nuovo video caricato dalla scrittrice dopo la shitstorm che l’ha vista protagonista, la donna conferma la storicità di tutte le ricostruzioni ma continua così: «Il punto è un altro. La Russa, a quelli che dovrebbero essere gesti comuni della liturgia della parata, ha risposto con un segno non comune, la V di vittoria. Io non credo che esistesse complimentando per la coordinazione della coreografia, quindi la vera domanda è sono io ignorante [...] oppure è il presidente del Senato che ha strumentalizzato quei segni e quelle parole a suo modo, lasciando intuire a chi guardava da casa e in presenza che quella sequenza sotto intendesse altro? Se la risposta è la seconda - e io credo di sì - dovrebbero essere le stesse forze armate a chiedere al presidente del Senato perché ha permesso, con la sua pantomima, di equivocare il loro gesto innocente, come se fosse un omaggio tra nostalgici. [...] Quindi una domanda, chi è più ignorante, chi non interpreta bene il singolo particolare oppure chi non interpreta bene l’insieme del contesto?»

Ciò però non è servito a risparmiarle repliche di numerosi esponenti del governo e delle forze armate. A replicare in particolare il ministro della Difesa Guido Crosetto che prima ha ritwittato un post del giornalista Massimiliano Coccia scrivendo poi «Assurdi paragoni»:

Il portavoce La Russa invece si è limitato ad affermare: «Se qualcuno non conosce la storia del Goi (Gruppo operativo incursori del Comsubin) lo invitiamo a studiare».

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