Busta paga febbraio con 29 giorni, di quanto diminuisce lo stipendio?

Simone Micocci

12/02/2024

12/02/2024 - 19:29

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Lo stipendio a febbraio è più basso? Non per tutti: ecco chi deve temere una busta paga con importo inferiore rispetto al mese scorso.

Busta paga febbraio con 29 giorni, di quanto diminuisce lo stipendio?

Il fatto che il mese di febbraio abbia meno giorni potrebbe comportare una riduzione dello stipendio.

Utilizziamo il condizionale perché non è sempre così: ci sono casi, infatti, in cui la busta paga non subisce variazioni nonostante i meno giorni lavorati e altri in cui invece il taglio c’è ed è anche sensibile.

Una situazione che si ripete ogni anno e che nel 2024 potrebbe essere limitata dal fatto che a febbraio ci sono 29 giorni anziché 28. Ma il concetto di fondo resta: in tutte quelle situazioni in cui l’importo dello stipendio è calcolato tenendo conto dei giorni (o meglio, delle ore) lavorati allora sì che è lecito aspettarsi una riduzione della busta paga.

A tal proposito, è interessante capire quando effettivamente è così ossia quali sono i lavoratori che devono temere particolarmente il mese di febbraio in quanto potrebbero guadagnare meno.

Come vedremo di seguito, ciò dipende dal tipo di sistema utilizzato per il calcolo dello stipendio: da una parte abbiamo quello a paga oraria dove appunto la durata del mese incide direttamente sul valore dello stipendio, mentre dall’altra c’è quello a paga mensilizzata dove invece sono altri i fattori che fanno variare l’importo in busta paga.

Come funziona il sistema a paga oraria

I 29 giorni di febbraio possono essere un fattore penalizzante per coloro che hanno lo stipendio calcolato con il sistema della paga oraria: in questo caso, infatti, il dipendente viene retribuito per ogni ciascuna ora di lavoro prestato o per ciascuna ora di assenza retribuita (ferie, festività, permessi retribuiti).

Di conseguenza a fine mese viene effettuata una somma delle ore di fatto lavorate e delle assenze comunque retribuite, per poi moltiplicarla per il valore economico assegnabile a una singola ora di lavoro.

La retribuzione calcolata con il sistema orario è rapportata alle ore retribuite, perciò è quantificata con riferimento alle ore in concreto lavorate nel mese. Ecco perché sono automaticamente escluse tutte le assenze e devono essere evidenziate voci ad hoc, onde coprire le assenze retribuite.

Senza voler scendere qui in troppi tecnicismi, nella retribuzione oraria il calcolo è effettuato partendo da una data paga oraria - individuata, se non già prevista dal Ccnl di riferimento, dalla retribuzione tabellare mensile rapportata al divisore orario - computando tutte le ore ordinarie e straordinarie, le assenze ecc. come competenza o come detrazione.

Come si abbassa lo stipendio a febbraio con la paga oraria

La retribuzione potrà dunque calare nel caso in cui sia calcolata con il sistema orario, semplicemente perché nella busta paga di febbraio risulteranno lavorate meno ore.

Prendiamo come esempio un operaio pagato 10 euro l’ora per 8 ore di lavoro al giorno che a febbraio lavorerà per 2 giorni in meno rispetto al mese scorso: ne risulterà ovviamente una riduzione di 160 euro lordi rispetto a gennaio.

Di fatto calcolare quanto si perde è molto semplice: basta confrontare il numero di giorni lavorati a gennaio rispetto a febbraio e moltiplicare la differenza per la retribuzione che sarebbe stata percepita in quelle giornate.

Come funziona il sistema a paga mensilizzata

Diverso il caso del sistema a paga mensilizzata che invece si basa invece su una retribuzione fissa versata al lavoratore tutti i mesi in busta paga, al di là delle ore di lavoro effettivamente svolte e dal numero di giorni lavorativi del mese considerato.

La regola della mensilizzazione si fonda sul presupposto che nella stragrande maggioranza delle ipotesi gli eventi che possono aversi in un mese sono inclusi nei casi che seguono, ovvero lavoro ordinario, ferie, festività infrasettimanali o permessi retribuiti.

Per i lavoratori part-time il diritto a dette retribuzioni fisse indipendentemente dal numero di giorni lavorati resta uguale, anche se nel loro caso avranno la busta paga quantificata in base all’orario ridotto.

Facciamo un esempio pratico per comprendere come funziona la paga mensilizzata. Vogliamo determinare la retribuzione lorda spettante ad un impiegato nel mese di febbraio 2024. Questi ha lavorato tutti i giorni del mese, senza effettuare straordinari e senza assenze. Il Ccnl applicato indica per il livello attribuito al dipendente una retribuzione giornaliera pari a 60 euro lordi.

Ebbene questo febbraio le giornate lavorative sono state 20, ma la retribuzione del dipendente non dipenderà da esse. Infatti il contratto collettivo fissa il numero di giornate lavorative convenzionali, vale a dire il numero di giornate di lavoro da cui è formato, per convenzione, ciascun mese dell’anno.

Esse prendono anche il nome di divisore convenzionale. Se nel caso concreto il divisore convenzionale è ipoteticamente 26, ciò vuol dire che si considera che tutti i mesi dell’anno sono formati da 26 giorni lavorativi. In busta paga retribuzione lorda del mese è dunque fissata convenzionalmente uguale a 26 giorni x 60 euro = 1.560 euro.

La retribuzione quantificata con il sistema mensilizzato, il quale, ha come unità di misura il mese intero. La conseguenza è che, mentre le assenze retribuite non hanno rilievo ai fini del calcolo delle competenze, è obbligatorio indicare separatamente il compenso per le giornate o le ore di assenza non pagate per farne appunto la detrazione.

Differentemente, in modo separato devono essere indicate in busta paga le ore straordinarie, o di lavoro festivo, o notturno, per effettuare le maggiorazioni del caso.

Per chi si riduce lo stipendio di febbraio?

A questo punto, dopo aver fatto chiarezza sul fatto che la riduzione in busta paga è attesa solo per coloro che hanno lo stipendio calcolato a ore, non resta che capire chi sono questi lavoratori.

Nel dettaglio, solitamente il sistema di calcolo a paga oraria interessa gli operai, mentre il sistema a paga mensilizzata attiene, di norma, ai dirigenti, gli impiegati, gli intermedi e tutto il settore del commercio e terziario.

Tale informazione è comunque reperibile dal contratto firmato, dove appunto viene specificato come lo stipendio viene calcolato.

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