Brutte notizie per i turisti. Da quest’anno si paga per visitare quest’isola amatissima dagli italiani

Andrea Fabbri

26 Maggio 2025 - 05:21

Una delle destinazioni più amate dagli italiani ha introdotto tasse di ingresso e limitazioni degli accessi. Ecco qual è e il perché di queste misure

Brutte notizie per i turisti. Da quest’anno si paga per visitare quest’isola amatissima dagli italiani

L’overtourism è uno dei più grandi problemi di questo periodo storico. Moltissime località in tutto il mondo hanno difficoltà a sostenere il traffico turistico fuori controllo e, per preservare il proprio territorio, hanno deciso di introdurre nuove tasse di accesso. O addirittura di limitare il numero di visitatori annuali.

L’ultima in ordine cronologico a seguire questa strada è una delle isole più visitate dagli italiani: Tenerife, nelle splendide Canarie.

Tenerife introduce la tassa ecologica e il limite ai visitatori

Nel primo trimestre del 2025, secondo i dati ufficiali, le Canarie hanno “ospitato” più di 4 milioni di turisti. Un numero enorme per un territorio che da anni lotta contro il sovraffollamento.

Proprio per questo motivo, l’amministrazione di Tenerife ha deciso di prendere provvedimenti. Il primo riguarda il Parco Rurale di Anaga, paradiso terrestre fatto di spiagge di origine vulcanica, montagne e piccoli paesini. Da qualche mese a questa parte è stato fissato un tetto giornaliero di visitatori ed è stato vietato l’accesso ai bus di turisti in alcuni punti di entrata nel parco.

La stessa sorte è toccata anche al Parco Nazionale di Teide, zona famosa per la presenza del vulcano più alto di tutta la Spagna. Da qualche mese sono entrate in vigore norme stringenti per accedere. Alcuni sentieri più a rischio saranno percorribili solo dopo la prenotazione online. Chi vuole raggiungere la vetta, invece, dovrà pagare una nuova tassa il cui ricavato sarà utilizzato per misure di tutela del territorio.

Le Canarie non sono l’unico Paese a rischio overtourism

Il problema dell’overtourism non riguarda soltanto le Canarie, ma è ben noto anche in Italia, altro Paese che deve “lottare” ogni anno con milioni e milioni di turisti.

Secondo un recente studio dell’autorevole istituto di ricerca Demoskopika, in Italia ci sono ben 7 città con un rischio di overtourism considerato “molto alto”. Al nord il problema riguarda Bolzano, Venezia, Trento e Verona. Al centro Rimini e Livorno. Nel sud la città di Napoli.

Rischio leggermente più basso, invece, per Roma e Firenze, città in cui sta diventando difficile per le aziende locali gestire l’aumento dei flussi turistici post-pandemia.

Le località italiane diventate a numero chiuso

Nel frattempo sta crescendo lungo lo Stivale il numero di mete turistiche ad accesso limitato. Un esempio recente è quello della strada che porta alle Tre Cime di Lavaredo in cui, per combattere l’eccesso di traffico auto, è stato introdotto un pedaggio di 30 euro giornalieri per il parcheggio.

Molte altre località, invece, hanno deciso di inserire il numero chiuso. Tra queste ci sono il Lago di Molveno e la bellezza di 12 spiagge sarde, tra cui famosi paradisi come La Pelosa a Stintino, Cala Coticcio alla Maddalena e Punta Molentis a Villasimius. A Cala Goloritzè e a Lu Impostu, è stata anche introdotta una tassa di accesso.

Tra le destinazioni turistiche che hanno preso questa direzione ci sono anche le Cinque Terre e la Liguria. La Via dell’Amore, ad esempio, è stata limitata a 100 visitatori ogni 15 minuti e in una sola direzione. L’accesso alla Baia del Silenzio di Sestri Levante, invece, sarà limitato nel 2025 a 500 persone al giorno.

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