Borsa Italiana nel caos. Perché Ferrari crolla e MPS vola?

Claudia Cervi

8 Dicembre 2025 - 14:59

Un titolo che crolla e uno che sale. Ecco cosa sta succedendo a Piazza Affari e cosa significa per chi investe.

Borsa Italiana nel caos. Perché Ferrari crolla e MPS vola?

Gli ultimi mesi del 2025 hanno regalato alla Borsa italiana un finale di stagione tutt’altro che prevedibile. Piazza Affari continua a muoversi come un pendolo impazzito, oscillando tra momenti di calma apparente a scossoni improvvisi che ribaltano l’umore degli investitori. Il contesto globale, segnato da un’economia USA sorprendentemente resiliente e da un mercato che cerca nuovi equilibri nel post-taglio tassi, sta mettendo alla prova anche i titoli più solidi. È un clima in cui basta un report, una revisione delle stime o un segnale tecnico perché tutto cambi nel giro di poche ore.

E oggi sono due i titoli che monopolizzano l’attenzione degli operatori. Ferrari che perde slancio e finisce sotto pressione, cedendo oltre il 2,5%, e MPS che invece accelera oltre il 4%.

Ecco cosa sta succedendo.

L’anno difficile di Ferrari

Il calo di Ferrari non sorprende chi segue da vicino la trasformazione del settore automotive. La seduta del 8 dicembre racconta un titolo che scende del 2,55% e si muove in linea con una fase di debolezza più ampia su Piazza Affari. Ma il motivo reale della flessione va ricercato nel nuovo report di Morgan Stanley, che ha raffreddato le aspettative sul Cavallino e ha ridotto sia il giudizio sia il target price. Il taglio alle stime di crescita, con ricavi previsti in aumento di appena il 5% annuo, pesa più del downgrade in sé. Gli analisti leggono la scelta di Ferrari di limitare la produzione fino al 2030 come una strategia conservativa che preserva il brand ma frena la spinta dei numeri.

Azioni Ferrari (RACE) Azioni Ferrari (RACE) Fonte Tradingview

Il mercato non ha poi dimenticato il Capital Markets Day di ottobre, quando le guidance estremamente prudenti provocarono un crollo del 19%. Anche la lentezza sul fronte elettrico alimenta dubbi in un momento in cui la narrazione globale premia le aziende che accelerano sull’innovazione. La combinazione di target tagliati, attese più fredde e un titolo che ha già perso circa il 20% dall’inizio dell’anno crea un effetto domino difficile da ignorare.

Per un risparmiatore, questa situazione apre due letture. La prima riguarda la sensibilità del titolo alle revisioni degli analisti, elemento che impone prudenza a chi cerca stabilità. La seconda riguarda il valore di lungo termine di un brand unico, che potrebbe tornare a essere premiato quando il mercato smetterà di concentrarsi esclusivamente sulle metriche di breve periodo.

MPS conferma la solidità del settore bancario

Il movimento di Banca MPS va nella direzione opposta e mostra un mercato che continua a credere nella storia di rinascita della banca senese. Il rialzo del 4,4% in una giornata in cui il Ftse Mib oscilla appena attorno alla parità dimostra che l’interesse degli investitori non si è esaurito. La tenuta dei primi supporti in area 7,50, accompagnato da un momentum tecnico molto forte, suggerisce che gli operatori stanno leggendo la fase attuale come un consolidamento prima di un possibile nuovo slancio. Non è un caso che i volumi risultino in aumento, segnale di un’attenzione istituzionale che non si vedeva da tempo.

Azioni Banca MPS Azioni Banca MPS Fonte Tradingview

Le recenti notizie di internal dealing hanno contribuito a sostenere un titolo che negli ultimi dodici mesi ha guadagnato oltre il 24%. Il contesto bancario, favorito dalla stabilizzazione dei tassi, continua a offrire margini di redditività elevati, aspetto che rende MPS un osservato speciale in un portafoglio che punta sull’andamento del settore finanziario italiano. La capacità della banca di muoversi in controtendenza rispetto a un listino debole dimostra che il mercato sta tornando a premiare le storie di risanamento credibili, soprattutto quando avvengono in un mercato che negli ultimi mesi ha faticato a trovare nuovi leader.

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