Installare i condizionatori permette di rientrare nel bonus ristrutturazione per manutenzione straordinaria. Con questo intervento si ha diritto anche al bonus mobili 2024.
Per avere diritto al bonus mobili 2024 non è necessario procedere alla ristrutturazione dell’immobile. A chiarirlo l’Agenzia delle entrate la quale specifica che per chi installa condizionatori non è necessario procedere ad altri lavori di ristrutturazione per avere diritto al bonus ristrutturazioni che traina il diritto al bonus mobili. Si può accedere, quindi, alla doppia detrazione fiscale al 50% anche soltanto con l’installazione dei condizionatori. Vediamo i chiarimenti.
Se si installa un impianto di climatizzazione invernale ed estiva si ha diritto anche di beneficiare della detrazione fiscale del 50%, riconosciuta fino a 5.000 euro di spesa per l’acquisto di mobili per l’immobile in cui i condizionatori vengono installati.
L’installazione dei condizionatori, infatti, rientra nei lavori di manutenzione straordinaria che portano alla produzione di un risparmio energetico e al tempo stesso mantengono il requisito dell’innovazione. Proprio per questo motivo questo intervento rientra tra quelli agevolati con il bonus ristrutturazione e può essere il presupposto per la fruizione del bonus fiscale per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Bonus mobili, via libera per chi installa condizionatori: i chiarimenti delle Entrate
Come la stessa Agenzia evidenzia nella risposta fornita il 21 maggio 2021 sul sito tematico Fisco Oggi, sono in molti a chiedersi se l’installazione di un condizionatore consente di accedere al bonus mobili del 50%.
La risposta è affermativa. Chi installa un condizionatore in casa può beneficiare della detrazione fiscale del 50% riconosciuta per i lavori di manutenzione straordinaria, quelli che in sostanza rientrano nel bonus ristrutturazioni.
Effettuare lavori di manutenzione straordinaria è un prerequisito per l’accesso al bonus mobili ed elettrodomestici che, quindi, spetta anche per chi installa un impianto di climatizzazione invernale ed estiva.
Per chiarezza, si ricorda che per l’installazione dell’impianto di climatizzazione a pompa di calore è possibile accedere anche all’ecobonus del 65%, a patto però che il lavoro non si configuri come nuova installazione ma come sostituzione. In questo caso, quindi, la fruizione, è possibile solo se si va a sostituire un impianto già esistente con uno nuovo (e non c’è diritto, in questo caso, al bonus mobili).
Bonus mobili 2024, per quali condizionatori?
Il bonus ristrutturazione e il conseguente bonus mobili spettano a chi installa (ex novo o sostituendo l’impianto già esistente) condizionatori estivi e invernali a pompa di calore. Si tratta dei condizionatori che sono utilizzati in estate per rendere più fresco l’ambiente e in inverno per riscaldare. La scelta consente di ottimizzare i consumi e al tempo stesso risparmiare utilizzando un solo prodotto sia in estate che in inverno. La scelta comporta, tra l’altro, di non utilizzare più la caldaia per riscaldare la casa: con un condizionatore caldo/freddo, infatti, si riesce a risparmiare anche sul costo del riscaldamento.
La detrazione al 50% spetta in caso di installazione di un climatizzatore a pompa di calore di classe almeno A+, ma spetta anche in caso di acquisto di uno dei seguenti prodotti:
- climatizzatore a basso consumo energetico;
- deumidificatore d’aria;
- termopompa.
Per poter fruire della detrazione al 50% sull’acquisto e l’installazione del climatizzatore, sfruttando anche il bonus mobili, è necessario che lo stabile sia a norma e che il pagamento dei lavori venga effettuato con mezzi di pagamento tracciabili e sia documentato da fattura.
Bonus mobili, condizionatori e non solo: quando spetta la detrazione fiscale
Il bonus mobili è la detrazione fiscale legata in modo indissolubile al bonus ristrutturazioni.
Possono beneficiare dell’agevolazione IRPEF del 50%, fino ad un tetto di 8.000 euro di spesa, i contribuenti che effettuano lavori di recupero del patrimonio edilizio.
Nello specifico, il bonus mobili può essere richiesto per le seguenti tipologie di lavori:
- di manutenzione ordinaria effettuati in condominio;
- di manutenzione straordinaria effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- di restauro e di risanamento conservativo, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- di ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;
- necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non rientranti nelle categorie precedenti, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
- di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedano entro diciotto mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
L’elenco dei casi in cui spetta il bonus mobili è lungo e articolato. Quel che è chiaro è che non è possibile beneficiarne se non si effettuano lavori rientranti nelle categorie di cui sopra.
Effettuare lavori di manutenzione straordinaria in casa consente di detrarre con la dichiarazione dei redditi anche la spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
A titolo di esempio, quindi, oltre all’installazione di condizionatori dotati di pompa di calore, rientrano in tale categoria anche i lavori finalizzati all’uso di fonti rinnovabili di energia, come la stufa a pellet o impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
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