Il bonus mamme penalizza le lavoratrici?

Alessandro Nuzzo

3 Marzo 2024 - 12:35

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L’analisi condotta da Fisac Cgil mostra come il bonus mamma rischia di essere penalizzante per le lavoratrici. Ecco perché.

Il bonus mamme penalizza le lavoratrici?

Il Governo ha introdotto il bonus mamma, una misura dedicata alle mamme lavoratrici che possono usufruire di uno sconto sui contributi previdenziali da versare che a seconda del reddito potrà essere del 2,19%, del 3,19% o del 9,19% fino ad un massimo di 250 euro. Una notizia positiva penserete. Peccato che dietro tale agevolazione si nasconda un’insidia tale che il bonus mamma non porta un aumento di stipendio pari alla somma non versata per i contributi.

A fare la scoperta è stata un’analisi condotta da Fisac Cgil che ha elaborato una tabella con alcuni casi studio che mostrano come il bonus mamma è vero esonera dal versare una parte di contributi, ma al tempo stessa innalza l’imponibile fiscale che si traduce in un pagamento maggiore dell’Irpef e quindi un aumento in busta paga che non è pari alla somma non trattenuta per scopi previdenziali. Ma non solo. All’aumentare del reddito lordo aumenta anche l’Isee, l’indicatore usato per calcolare l’importo dell’assegno unico e di altre agevolazioni. Il rischio quindi è che il bonus mamma possa essere addirittura penalizzante con una riduzione dell’importo dell’assegno unico.

La tabella elaborata da Fisac Cgil mostra come una lavoratrice con figli che abbia un reddito lordo di 2.000 euro al mese, a fronte di un esonero contributivo di 64 euro, paga però 15 euro in più di Irpef e di conseguenza in busta paga otterrà soltanto 49 euro. Altro caso, mamma lavoratrice con 2.500 euro di stipendio al mese. L’esonero contributivo sarà di 80 euro ma la busta paga salirà soltanto di 52. Salendo ad un reddito lordo di 3.000 euro, l’esonero contributivo sarà della misura massima di 250 euro, ma in busta paga le lavoratrici otterranno soltanto 163 euro netti. Salendo ancora di stipendio l’esonero contributivo sarà sempre di 250 euro ma in busta paga la somma ricevuta sarà ancora inferiore: 162 euro per stipendi di 4.000 euro, 142 euro per quelli da 5.000 euro.

Le associazioni di famiglia auspicano un provvedimento d’urgenza che elimini gli effetti negativi collaterali di questa misura.

Bonus mamma: cos’è e a chi spetta

Il bonus mamma è una misura a favore delle donne lavoratrici con contratto a tempo indeterminato e con almeno due figli. Per loro è previsto l’esonero di una parte dei contributi previdenziali con un massimo del 9,19% e fino a 3.000 euro all’anno. Per chi ha due figli il bonus è previsto in via sperimentale soltanto per il 2024 e fino al compimento del 10° anno d’età del figlio più piccolo. Per chi ha almeno 3 figli l’esonero è previsto fino al 31 dicembre 2026 e fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.

L’esonero è rivolto solo ai rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, dei settori pubblico e privato, compreso il settore agricolo.

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