Bonus centri estivi 2024, ecco le misure per recuperare i soldi spesi o risparmiare

Simone Micocci

26 Marzo 2024 - 17:50

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Centri estivi, nessun contributo nazionale (eccetto quando si può utilizzare il bonus nido). Ma attenzione a Inps, Regioni, Comuni ed enti bilaterali.

Bonus centri estivi 2024, ecco le misure per recuperare i soldi spesi o risparmiare

Per quanto si tratti di una spesa indispensabile, e spesso molto onerosa, per molte famiglie, non esiste un bonus centri estivi a livello nazionale.

C’è stata una piccola parentesi negli anni del Covid, ma con la fine della pandemia lo Stato ha smesso di riconoscere quel contributo utile a sostenere le famiglie che con la fine delle lezioni hanno necessità di rivolgersi a un centro estivo - pubblico o privato - e farsi carico dei relativi costi. Senza dimenticare poi che - con poche eccezioni - le spese sostenute per i centri estivi non si possono portare neppure in detrazione dalle tasse.

In alcuni casi, ma solo quando il servizio è offerto dagli asili nido ed esclusivamente per i figli di età fino a 3 anni, è possibile ricorrere al bonus nido per recuperare una parte dei costi necessari per la frequenza nei mesi estivi, tuttavia per i figli di età superiore non ci sono altre possibilità se non quelle riconosciute a livello regionale o comunale.

A ciò si aggiunge poi il bando Inps pubblicato annualmente, che tuttavia si rivolge solamente ai propri assicurati: dipendenti e pensionati della Pubblica amministrazione.

A tal proposito, ecco alcune indicazioni che potrebbero essere d’aiuto a quelle famiglie che, quando mancano ormai 3 mesi alla chiusura delle scuole, stanno iniziando a programmare i mesi estivi individuando una struttura a cui affidare i figli perlomeno nelle ore di lavoro.

Bonus centri estivi Inps

Ogni anno l’Inps mette a disposizione dei propri assicurati - dipendenti e pensionati della Pubblica amministrazione - un bonus con il quale spetta un rimborso totale o parziale delle spese sostenute per la frequenza di un centro estivo diurno, da giugno a settembre, per i figli di età fino ai 14 anni.

Il rimborso spettante è di massimo 100 euro a settimana per chi ha un Isee fino a 8.000 euro, mentre sopra questa soglia si riduce. Al momento il bando Inps per il bonus centri estivi 2024 non è stato ancora pubblicato (lo scorso anno è arrivato l’1 giugno), quindi è ancora presto per farne richiesta.

Bonus centri estivi regionali

Sono molto poche anche le misure di sostegno a livello regionale. Lazio, Lombardia, Veneto e Campania non sono solite pubblicare bandi per il pagamento di un contributo per la frequenza ai centri estivi. E lo stesso vale per altre Regioni.

Ma c’è un’eccezione. Non è ancora possibile farne domanda, ma quel che è certo è che anche nel 2024 - grazie a uno stanziamento di 7 milioni di euro - sarà possibile beneficiare di un bonus centri estivi se residenti in Emilia Romagna.

Spetta alle famiglie, anche monogenitoriali, in cui entrambi i genitori risultino occupati e residenti in Emilia Romagna. Possono farne richiesta anche le famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono in cassa integrazione, mobilità o disoccupati, a patto che risulti un Patto di servizio attivo sottoscritto con il Centro per l’impiego. E ancora, possono farne richiesta le famiglie in cui anche un solo genitore risulta impegnato in modo continuativo in compiti di cura (caregiver) ma solo quando nel nucleo familiare è presente una persona con disabilità grave o non autosufficiente.

Per la richiesta è necessario un Isee entro i 24 mila euro; non ci sono limiti invece per le famiglie in cui sono presenti disabilità. Spetta per i figli dai 3 anni (nati nel 2021) e i 13 anni (nati nel 2011); il limite è di 300 euro a figlio, nel limite di 100 euro a settimana.

Bonus centri estivi comunali

La Toscana non prevede un bonus regionale per la frequenza ai centri estivi, tuttavia il Comune di Firenze ha già annunciato che per il 2024 sono previste delle agevolazioni in base all’Isee e al numero di figli per l’iscrizione ai centri estivi pubblici.

Nel dettaglio, per usufruire della tariffazione agevolata è necessario presentare l’Isee minorenni, il cui valore non deve superare i 32.500 euro. Gli importi, compresi quelli agevolati, per l’anno 2024 sono disponibili nel documento che trovate di seguito.

Tariffe centri estivi comunali Firenze (anno 2024)
Clicca qui per scaricare il documento.

Così come pure il Comune di Padova, dove le iscrizioni ai centri estivi pubblici chiudono il 5 aprile (con tariffe agevolate in base all’Isee).

Lo stesso hanno fatto (o comunque sono in procinto di) gran parte dei Comuni italiani: da una parte c’è chi prevede dei veri e propri contributi in favore delle famiglie, in altri invece ci sono semplicemente degli sconti in base all’Isee per chi frequenta i centri estivi pubblici.

Consigliamo quindi di fare sempre un controllo sul sito del Comune di residenza (da qui ai prossimi mesi ogni giorno è buono per l’uscita dei relativi bandi) per essere informati tempestivamente su eventuali misure a sostegno delle famiglie e sulle scadenze per l’iscrizione ai centri estivi pubblici.

Bonus centri estivi enti bilaterali

C’è un altro organo che è solito riconoscere bonus per centri estivi e che per questo va consultato prima di prendere qualsiasi decisione in merito: si tratta degli enti bilaterali, costituiti da associazioni datoriali e dai sindacati, che hanno come scopo quello di garantire servizi e prestazioni in diversi settori, compresa la tutela della genitorialità.

Per questo motivo tra le tante misure riconosciute ai dipendenti impiegati in aziende aderenti all’organismo spesso ci sono anche bonus centri estivi.

Ad esempio, l’ente bilaterale terziario della provincia di Padova riconosce un rimborso del 50% dei costi sostenuti (fino a un importo massimo di 200 euro), mentre l’ente bilaterale commercio, servizi e terziario della Provincia di Venezia eroga un bonus di 150 euro (lordi) per l’iscrizione di un figlio al centro estivo, 250 euro se i figli sono almeno due (le richieste aprono dal 15 giugno).

Quindi, se Regione e Comune non prevedono alcun contributo di questo genere, vi consigliamo di chiedere informazioni in azienda prima di rassegnarvi a riguardo, anche perché la frequenza ai centri estivi potrebbe rientrare anche nei fringe benefit.

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