Bonus acqua potabile, domanda al via: come ottenere il rimborso e a chi spetta

Rosaria Imparato

2 Febbraio 2023 - 11:04

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Febbraio è il mese della domanda per il bonus acqua potabile, o idrico: vediamo come fare e a chi spetta il rimborso che arriva fino a mille euro.

Bonus acqua potabile, domanda al via: come ottenere il rimborso e a chi spetta

L’Agenzia delle Entrate ha riaperto il canale telematico per l’invio delle domande per il bonus acqua potabile per il mese di febbraio. Il bonus viene detto anche idrico o rubinetti, perché consiste nel rimborso delle spese sostenute per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.

Le domande si possono presentare solo online, dal 1° febbraio fino alla fine del mese. Le spese rimborsabili sono quelle relative al 2022, fatte per l’acquisto di sistemi adatti a migliorare la qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti di case e aziende. Vediamo a chi spetta il rimborso, a quanto ammonta e come fare domanda.

Bonus acqua potabile: come fare domanda e scadenza

La domanda per il bonus idrico si può presentare dal 1° al 28 febbraio. Per presentare l’istanza bisogna compilare l’apposito modello.

COMUNICAZIONE DELLE SPESE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’ACQUA POTABILE
Clicca qui per scaricare l’allegato.

La comunicazione può essere tramessa tramite:

  • il servizio web disponibile nell’area riservata del sito delle Entrate;
  • i canali telematici dell’Agenzia.

Una volta inviata la comunicazione bisogna attendere il via libera alla fruizione dell’agevolazione. Ma come si usa il bonus? I beneficiari potranno spendere il bonus in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e agli anni successivi fino al completo utilizzo dell’incentivo.

Bonus acqua potabile: a chi spetta e per quali spese

Il bonus idrico può essere richiesto da:

  • persone fisiche;
  • esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore;
  • enti religiosi civilmente riconosciuti.

Le spese che danno diritto al bonus riguardano l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Un altro elemento fondamentale è come pagare per avere diritto al bonus: solo pagamenti tracciabili consentono di avere il rimborso. Le spese, quindi, devono essere documentate con fattura elettronica o documento commerciale (in cui deve esserci il codice fiscale di chi ha effettuato il pagamento).

A quanto ammonta il rimborso del bonus idrico

Il bonus idrico consiste in un credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile, pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di:

  • mille euro per le persone fisiche;
  • 5mila per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus al 2023, prevedendo altri 1,5 milioni di euro ai 5 milioni stanziati dalla norma originaria.

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