Bollette, occhio ai prezzi: perché possono aumentare ancora (e cosa c’entra la Cina)

Giorgia Bonamoneta

13 Marzo 2023 - 20:00

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Il governo non si decide sulla proroga degli sconti in bolletta e nel frattempo nuovi attori internazionali fanno lievitare i costi dell’energia. Ecco perché i prezzi rischiano di aumentare.

Bollette, occhio ai prezzi: perché possono aumentare ancora (e cosa c’entra la Cina)

Le bollette ad aprile torneranno a salire e lo faranno per diversi motivi, primo fra tutti il mancato rinnovo degli sconti. Mancano due settimane e il governo non ha ancora annunciato cosa intende fare sulla proroga o come rispondere alla volontà europea di eliminare gli sconti in bolletta. In questo quadro, che già autonomamente rischia di far aumentare il costo in bolletta, si aggiunge lo scenario “Cina”.

Infatti la ripresa economica dell’Asia sta ridottando molti carichi di Gnl verso la Cina, mettendo in crisi le scorte. Di fronte a tale instabilità, l’indecisione del governo Meloni sulla proroga degli sconti rischia di azzerare i risparmi degli ultimi due mesi di famiglie e imprese.

Ecco perché le bollette rischiano di aumentare ancora e come mai il calo del 20% del costo per la luce non avrà effetti significativi sul risparmio di famiglie e imprese.

Bollette al rialzo: quanto ci costerà l’indecisione del governo

Alcune settimane fa era stato annunciato un calo del costo delle bollette della luce pari al 20%, ma questo potrebbe non avere un impatto positivo concreto. Tra fine marzo e aprile, senza una proroga degli sconti in bolletta da parte del governo Meloni, scatteranno le nuove tariffe in rialzo per gas e luce.

Fin dall’inizio della crisi energetica i governi Draghi e Meloni hanno azzerato gli oneri di sistema per l’elettricità e l’Iva. Il costo della manovra (pari a 21 miliardi di euro) copre una parte delle bollette fino al 31 marzo. Mancano quindi solo due settimane prima della scadenza del rinnovo e all’orizzonte non ci sono risposte. Nei giorni scorsi si è parlato di bonus per la famiglie in base ai consumi, sconto rinnovato per le famiglie meno abbienti e di un credito di imposta per le imprese, ma i lavori concretamente non sono iniziati.

Le azioni, in ogni caso, si traducono con nulla di fatto. Infatti il calo del costo dell’energia del 20%, come previsto da Arera, non sortirebbe effetti positivi sul costo finale, perché si torneranno a pagare gli oneri di sistema e l’Iva nella loro interezza. Anzi, secondo le stime si va verso un aumento del costo finale del 15-20%.

Bollette più care: c’entra la Cina (e anche la Francia) e la ripresa dell’economia

I prezzi della borsa specializzata Ttf di Amsterdam tendono a salire e i motivi sono diversi. Tra questi però si devono annoverare: gli scioperi in Francia contro la riforma delle pensioni e la ripresa della domanda di gas dalla Cina.

La ripresa economica in Asia ha indirizzato molti dei carichi di Gnl - che ha sostituito il gas russo in seguito al blocco - verso i propri porti. Il momento però è critico, perché è ormai giunto il tempo di riempire gli stoccaggi. La fortuna, nella crisi climatica, è che l’inverno mite ha permesso all’Europa di mantenere alti i livelli di stoccaggio del gas, ma non sufficientemente alti da poter tirare un sospiro di sollievo per il prossimo anno.

Le indecisioni del governo Meloni, in questo contesto, potrebbero costare care, letteralmente, su famiglie e imprese.

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