Black bloc: chi sono e cosa vogliono questi manifestanti incappucciati?

Alessandro Cipolla

7 Luglio 2017 - 16:44

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Black bloc: la storia, il pensiero e le tattiche di azione del movimento di protesta che da decenni provoca disordini in manifestazioni e cortei di tutto il mondo.

Black bloc: chi sono e cosa vogliono questi manifestanti incappucciati?

Black bloc: chi sono e cosa vogliono questi manifestanti incappucciati che puntualmente fanno capolino in ogni grande manifestazione ed evento?

Quando si parla di black bloc sono tanti gli interrogativi che vengono posti, visto il sostanziale mistero che circonda questa sorta di gruppo segreto che non ha sedi o media di riferimento, ma che puntualmente spunta fuori in ogni grande corteo.

In Italia, dei black bloc ne abbiamo sentito parlare per la prima volta nel 2001 in occasione dei tragici eventi del G8 di Genova, ma la loro nascita è avvenuta alcuni decenni prima in alcune manifestazioni di protesta in Germania.

Vediamo allora di scoprire un po’ di più sulla storia dei black bloc, su chi sono e cosa vogliono veramente questo blocco nero famoso per le sue azioni di guerriglia urbana atta alla devastazione dei simboli del capitalismo e agli scontri con le forze dell’ordine.

La storia dei black bloc

Per capire al meglio chi sono e cosa vogliono i black bloc, bisogna partire dalla nascita di questo movimento che affonda le proprie radici nei delicati anni ‘80. Tutto nasce nella Germania ancora divisa dal muro di Berlino.

Il termine black bloc, schwarzer block in tedesco, viene coniato dalla polizia teutonica agli inizi degli anni ‘80. Con questa definizione venivano identificati gli autonomen, gruppi di ragazzi facenti parte della sinistra extraparlamentare.

Il riferimento al colore nero era dovuto alla tipologia di abbigliamento, visto che gli autonomen indossavano abiti scuri e anche allora erano soliti usare caschi, passamontagna e occhiali da sole per celare la propria identità.

Oltre che per difendersi dai colpi della polizia e mantenere l’anonimato, l’abbigliamento dei black bloc ha anche una motivo strategico: apparire come una compatta massa di uomini sembrando così più numerosi e facilitando l’aggregazione di altri manifestanti.

Dalla Germania, i black bloc hanno fatto poi la loro comparsa a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 negli Stati Uniti, in particolare a Seattle e nelle tante manifestazioni di protesta del periodo contro la prima Guerra del Golfo.

Dopo alcuni anni di silenzio, i black bloc ritornano sulle scene prima a Praga e poi a Seattle nel 1999, dove le immagini delle loro violenze durante i cortei di protesta contro il Fondo Monetario Internazionale e il WTO fanno il giro del mondo.

In Italia i black bloc fanno la loro prima comparsa nel 2001 a Genova, durante gli scontri durati giorni in occasione del G8 che provocarono, oltre alla morte del manifestante Carlo Giuliani ucciso con un colpo di pistola sparato da un carabiniere, centinaia di feriti e arresti oltre a ingenti danni alla città.

Da quel momento, sono diventate molto frequenti le incursioni dei black bloc in cortei e manifestazioni di tutto il mondo, come accaduto anche a Roma e nel 2007 in Quebec in occasione di un altro vertice del G8.

Dopo un periodo di relativa calma, dove non sono mancati però episodi di protesta violenta, ecco che in occasione del G20 ad Amburgo in programma a luglio 2017 i black bloc sono tornati a far parlare di loro.

Durante una manifestazione ostile ai 20 capi di stato riuniti nella città del Nord della Germania, quasi 8.000 incappucciati hanno attaccato duramente le forze dell’ordine ed edifici commerciali, provocando il ferimento di quasi 200 agenti.

Chi sono i black bloc?

Difficile rispondere alla domanda su chi siano i black bloc. Nato come un movimento della sinistra extraparlamentare tedesca, negli anni però la sua componente maggiore è formata da anarchici e anti-capitalisti in generale.

Il movimento è fluido e internazionale, non ha sedi o leader né tantomeno media di riferimento o siti web a cui fare capo. Come riescano a mettersi d’accordo e a pianificare le loro azioni di protesta violenta ancora non è ben chiaro.

Oltre che durante cortei o manifestazioni, la presenza di black bloc è stata accertata anche in occasione degli scontri durante la Primavera Araba, nei riots degli afroamericani negli Stati Uniti e nei disordini scoppiati negli anni passati nelle banlieue francesi.

Spesso si è parlato anche di infiltrazioni da parte di forze dell’ordine nei black bloc, come è stato accertato durante gli scontri di Genova e nel Quebec. Per il resto, la maggior parte dei facenti parte del blocco nero solitamente sono manifestanti autonomi che decidono di aggregarsi quando scoppiano i disordini.

Se inizialmente i black bloc si riunivano tutti insieme per partire poi in un corteo, negli ultimi tempi la loro tattica è cambiata. Adesso gli incappucciati si mescolano ai normali manifestanti, dando inizio ai disordini solitamente attaccando edifici simbolo del capitalismo come le banche oppure le forze dell’ordine.

Cosa vogliono i black bloc?

Così come è difficile descrivere chi siano i black bloc, altrettanto arduo è parlare di cosa vogliano. Spesso il loro nome è legato a quello degli anarchici, ma nella sostanza non sembrerebbe esserci una ideologia dietro i loro gesti.

I black bloc non rivendicano mai le loro azioni. Spesso vengono annunciati come in occasione del corteo del 25 marzo a Roma, anche se non si capisce bene in base a quale criterio vengano previsti e stimati.

La loro provenienza spesso è straniera, soprattutto da Germania e Grecia, con gli obiettivi prediletti dei loro attacchi che sono le forze dell’ordine e tutti gli edifici istituzionali o simboleggianti il capitalismo come banche o negozi franchising.

La loro presenza in tutti i più violenti avvenimenti di ribellione popolare, come nelle banlieue o nei sobborghi afro americani, potrebbe far pensare ad una loro ricerca di una sorta di caos generale grazie al quale poter mettere in discussione e in difficoltà il potere stabilito.

Questo potrebbe far pensare ad un nichilismo di fondo o richiamare i tanti interventisti anarchici che si sono arruolati durante la Prima Guerra Mondiale, convinti che grazie al grande conflitto si sarebbero potuti ribaltare i vecchi poteri e creare una nuova società.

Supposizioni e teorie a parte, chi sono e cosa vogliono i black bloc sono domande a cui tuttora è difficile dare una risposta.

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