Una whale si risveglia e scuote il mercato. Tutte le ipotesi, tra Winklevoss, fondi rubati e vecchi misteri irrisolti.
Bitcoin dormienti riattivati dopo 14 anni durante l’Independence Day. Il 4 luglio sono stati trasferito 80.000 Bitcoin, per un controvalore di quasi 10 miliardi di dollari. Nessuno aveva più toccato quei wallet dal 2011, quando Bitcoin valeva una manciata di dollari ed era pressoché sconosciuto.
Ora, con Bitcoin scambiato a 118.000 dollari vicino ai suoi massimi storici, la riattivazione di questi fondi ha acceso più di un campanello d’allarme. Chi c’è davvero dietro quei BTC? E soprattutto, perché decidere di muoverli proprio adesso, dopo 14 anni di silenzio assoluto?
Le ipotesi si rincorrono: dalla pista dei fratelli Winklevoss, noti investitori crypto ed ex rivali di Zuckerberg, fino a vecchie ombre legate al misterioso furto di MyBitcoin.com nel 2011. A rendere ancora più interessante il caso è il fatto che 40.000 di quei BTC sembrano essere finiti presso Galaxy Digital, una piattaforma legata da tempo ai due imprenditori americani. Coincidenza? Strategia? Oppure un segnale che qualcosa di grosso si sta preparando? [...]
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