Benzina, si interrompe il trend al ribasso: il prezzo alla pompa torna a salire

Giacomo Andreoli

24 Agosto 2022 - 18:05

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Dopo settimane di cali, il prezzo della benzina torna a salire e si riporta in media al self service sopra gli 1,76 euro al litro. Ancora presto, però, per dire se i costi smetteranno di scendere.

Sorpresa: dopo settimane di ripetuti cali, il prezzo della benzina torna improvvisamente a salire. Il trend al ribasso era iniziato a fine giugno, con il costo alla pompa tornato sotto i valori pre-guerra tra Russia e Ucraina.

Elaborando i dati dell’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, l’altro ieri risultava un costo medio della benzina self service a 1,757 euro al litro, ben 25 centesimi in meno rispetto a due mesi fa. Ora, invece, la stessa benzina self service è a 1,764 euro per litro, con una crescita, ancora lieve, di 8 millesimi.

Nel frattempo Eni ha aumentato di 2 centesimi al litro il prezzo del diesel, dopo gli interventi simili di Ip e Tamoil degli scorsi giorni. Questo è dovuto all’aumento delle quotazioni di mercato: la benzina ieri ha chiuso a 724 euro per mille litri (in rialzo di 17 euro, valori arrotondati), diesel a 983 euro per mille litri (in rialzo di 22 euro, sempre valori arrotondati).

Il prezzo di benzina e diesel oggi

Queste, per la precisione, sono le medie dei prezzi del ministero dello Sviluppo economico: benzina self service a 1,764 euro/litro (+8 millesimi), diesel a 1,772 euro/litro (+14), gpl servito a 0,804 euro/litro (+1), metano servito a 2,567 euro/kg (+23), gnl 2,711 euro/kg (-6). Considerando i valori comprensivi di accisa, la benzina ora è a 1.202,45 euro per mille litri, mentre il diesel è a 1.350,98 euro per mille litri.

Nel frattempo torna a crescere leggermente anche il prezzo del petrolio sul mercato. Al momento il Brent supera i 100 dollari al barile, il Wti è sopra i 93. La discesa delle ultime settimane, a parte portare benefici alla pompa di benzina, poteva non essere una buona notizia. Il calo, infatti, era dovuto alla possibilità di un ritorno sul mercato del petrolio iraniano e ai dati economici negativi della Cina, principale compratore di greggio (valori che hanno rinnovato i timori di una recessione globale).

Si inverte il trend sul mercato

Fino ad una settimana fa lo scenario di previsione più probabile era un ulteriore ribasso del prezzo del petrolio, ad esempio del Wti verso gli 80 dollari al barile, o al massimo un lieve rialzo a 90. I valori attuali spingono quindi a rivedere le stime sul prezzo della benzina. La media potrebbe restare sopra a 1,70 euro al litro. Molto, però, dipenderà dalla guerra in Ucraina. Un ulteriore aggravarsi della crisi energetica, aumentando i costi di trasformazione del petrolio dal suolo alla pompa in tutto il mondo, può portare aumenti ingenti.

I risparmi da giugno ad oggi

In ogni caso, con la benzina a questo prezzo, come ha fatto notare Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, i risparmi sono stati ingenti. Da quando i Paesi produttori di petrolio (i cosiddetti membri dell’Opec+) hanno deciso di aumentare la produzione, i prezzi sono calati in modo intenso, per un risparmio pari a oltre 12 euro per un pieno da 50 litri. Il gasolio è invece diminuito di oltre 22 centesimi al litro, con una riduzione del 10,9%, pari a oltre 11 euro a rifornimento.

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