Smart Grid: fino al 3 ottobre si può partecipare al bando

Caterina Gastaldi

7 Settembre 2022 - 16:50

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Il bando del Pnrr mette a disposizione contributi a fondo perduto per i progetti relativi all’installazione delle Smart Grid.

Smart Grid: fino al 3 ottobre si può partecipare al bando

È stato pubblicato dal ministero della Transizione Ecologica un bando riguardante i fondi del Pnrr messi a disposizione per gli investimenti nel campo delle Smart Grid, ovvero le reti intelligenti. I fondi in questione fanno parte della missione relativa alla rivoluzione verde e transizione ecologica, nello specifico in relazione alla digitalizzazione delle infrastrutture.

L’intenzione è finanziare progetti selezionati che prevedano la costruzione, l’adeguamento, o il potenziamento di infrastrutture per la distribuzione, per la realizzazione delle Smart Grid. Ma di cosa si tratta, chi può richiedere i fondi, e in che modo? Di seguito tutte le informazioni necessarie.

A chi si rivolge il bando

A poter presentare domanda per il bando sono tutti gli operatori del sistema di distribuzione del territorio nazionale che operano in regime di cessione pubblica, quindi comuni, province autonome, e imprese anche a partecipazione pubblica. Sono invece esclusi quegli operatori che svolgono attività anche a fini produttivi.

In questo caso fanno però eccezione quelle attività integrate verticalmente, che siano dotate di strumenti idonei a garantire la separazione delle attività di produzione e distribuzione, con conti separati per ognuna delle attività in questione.

Cosa è finanziato

Per quel che riguarda i progetti, questi devono avere un costo minimo pari o superiore a 10 milioni di euro e venire completati entro, al massimo, il 30 giugno 2026. L’agevolazione viene concessa in forma di contributo a fondo perduto, e può arrivare a coprire un massimo del 100% dei costi ammissibili. È prevista una dotazione totale pari a 3,61 miliardi di euro

Il bando finanzia progetti che prevedono una delle due seguenti possibilità:

  • l’incremento di hosting capacity, quindi interventi di rafforzamento delle infrastrutture e digitalizzazione delle Smart Grid. Per questa tipologia di intervento è previsto l’utilizzo di 1 miliardo di euro di fondi;
  • l’elettrificazione dei consumi, aumentando la potenza massima che la rete, in situazioni di normale esercizio, è in grado di fornire in prelievo alle utenze connesse. È necessario che questi interventi siano per aumentare la potenza a disposizione di almeno 1.500.000 abitanti. Per questi interventi i fondi previsti sono 2,61 miliardi di euro.

Il 45% dei fondi messi a disposizione sono riservati agli interventi nelle regioni del Mezzogiorno, quali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Nel caso in cui non venisse raggiunta la percentuale prevista, per carenza di richieste o per inammissibilità delle proposte, le risorse in questione saranno allocate in altre aree.

Spese ammissibili

I fondi devono essere utilizzati per spese relative a:

  • opere murarie;
  • terreni non edificabili;
  • sviluppo e adeguamento di software;
  • installazione di contatori elettronici 2g;
  • impianti, macchinari, e attrezzature;
  • altri beni, materiali o immateriali, che rientrino nelle categorie di: studi e progettazioni, per espropri, acquisizione di diritti di superficie e di servitù, per garanzie.

Come presentare domanda

La scadenza per la presentazione delle domanda, con il progetto annesso, è prevista per il 3 ottobre di quest’anno.

L’invio di tutta la documentazione e il materiale richiesto deve avvenire solo ed esclusivamente in modalità digitale, scrivendo all’indirizzo email resilienza@pec.mite.gov.it.

La presentazione della domanda potrà essere inviata, entro le date stabilite, esclusivamente utilizzando un indirizzo di Posta Elettronica Certificata.

Cosa sono le Smart Grid

Una rete elettrica normale ha il compito, detto molto in maniera molto semplificata, di trasportare l’energia prodotta dalle grandi centrali e fornirla alle diverse abitazioni, negozi, e clienti. Si tratta di un processo di distribuzione unidirezionale, che non tiene in considerazione la presenza di fonti di energia differenti e a bassa intensità e delle diverse richieste delle persone fornite.

In un’ottica di conservazione dell’energia elettrica, diminuzione degli sprechi, e soprattutto integrazione di centrali elettriche basate su fonti di energia rinnovabile, le reti classiche risultano datate e quindi inadatte. Le Smart Grid, ovvero “reti intelligenti”, vanno a ottimizzare la distribuzione dell’energia, decentralizzando le centrali di produzione, e portando al minimo i sovraccarichi e le variazioni di tensione.

Nel concreto, oltre ad adattarsi meglio al trasporto di energie a tensioni diverse, permettono più facilmente la cessione dell’energia autoprodotta, come attraverso pannelli solari casalinghi, verso più direzioni. In questo modo il ruolo del cliente non sarà solo passivo. Non solo, queste reti vengono definite “smart” perché in grado di comunicare tra loro in qualsiasi momento, evitando gli sprechi e ottimizzando la produzione, in particolare quando ci si riferisce alle energie rinnovabili, per natura non programmabili.

Le Smart Grid si possono quindi considerare il passo successivo in questo campo, soprattutto quando si parla di conservazione dell’energia e tagli agli sprechi, in un’ottica più green.

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