Fotovoltaico più semplice con il modello semplificato: come azzerare la bolletta

Claudia Cervi

06/09/2022

06/09/2022 - 17:25

condividi

Fotovoltaico più semplice da installare anche per impianti fino a 200 kW: con il modello semplificato diventa più accessibile. Ecco quanto costa e come azzerare la bolletta. Conviene davvero?

Fotovoltaico più semplice con il modello semplificato: come azzerare la bolletta

Di fronte a bollette dell’energia diventate insostenibili, in molti stanno pensando di installare un impianto fotovoltaico, non tanto per contribuire al nobile obiettivo europeo di completare la transizione energetica, quanto invece per ragioni di sopravvivenza. Ora è possibile installare un impianto fotovoltaico fino a 200 Kw (prima era fino a 50 Kw) con un modello unico semplificato.

Con il fotovoltaico, l’energia elettrica viene prodotta direttamente dalla luce solare. L’energia può essere usata direttamente dalle famiglie riducendo i consumi - e di conseguenza la bolletta dell’elettricità - oppure rivenduta al gestore di rete. Vediamo di seguito come funziona il fotovoltaico, quanto costa e se conviene davvero alla luce delle nuove misure.

Come funziona il fotovoltaico

Per comprendere il perimetro d’azione della procedura semplificata introdotta dal MITE, contenuta nel provvedimento attuativo del decreto Energia, occorre capire come funzionano gli impianti fotovoltaici.
In generale si considera fotovoltaico un impianto elettrico che produce energia da una fonte rinnovabile e inesauribile come la luce solare. Tali impianti possono essere installati per mero uso personale senza essere connessi alla rete elettrica locale: questi sono chiamati impianti «stand alone». Oppure si possono collegare alla rete elettrica locale contribuendo a ridurre i consumi e, nel caso di eccedenza di energia, questa viene venduta alla rete: questi impianti sono detti "grid connected".

Il modello semplificato per il fotovoltaico

Il decreto MITE a firma del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani rende più snello l’iter burocratico per collegare gli impianti fotovoltaici alla rete elettrica locale, quindi si riferisce agli impianti «grid connected», estendendo agli impianti fino a 200kW l’uso del modello unico semplificato, fino ad ora riservato agli impianti fino a 50 kW.

Il provvedimento semplifica le autorizzazioni edilizie necessarie all’installazione dei moduli sugli edifici: la richiesta di installazione dell’impianto deve essere fatta telematicamente inviando al gestore di rete il nuovo modello unico, che sostituisce tutte le procedure precedenti.

Modello semplificato: per quali impianti fotovoltaici

Il modello unico - si legge nel decreto - è utilizzato per la realizzazione, la modifica, il potenziamento, la connessione e l’esercizio degli impianti che presentino tutte le seguenti caratteristiche:

  • situati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi e per i quali siano necessari interventi di realizzazione, modifica o sostituzione a regola d’arte dell’impianto per la connessione del gestore di rete eseguiti attraverso lavori semplici;
  • la cui potenza nominale non superi 200 kW;
  • per i quali sia richiesto il ritiro dell’energia elettrica da parte del Gse, ivi incluso il ritiro dedicato, ovvero si opti per la cessione a mercato dell’energia elettrica mediante la sottoscrizione di un contratto di dispacciamento con una controparte diversa dal Gse.

Come funziona il modello semplificato

Prima di iniziare i lavori, il richiedente invia i dati della parte I del modello semplificato, prende visione e accetta le condizioni contrattuali proposte dal gestore della rete per la connessione, compresi eventuali costi necessari per l’esecuzione di lavori semplici per completare la connessione.

Verificata la domanda, il gestore provvederà automaticamente ad avviare l’iter di connessione. A questo punto il gestore informa il richiedente ed esegue alcuni adempimenti:

  • invio di una copia del modello unico al Comune e al Gse
  • caricamento dei dati dell’impianto sul portale Gaudì di Terna
  • invio di una copia del Modello Unico al GSE
  • invio dei dati dell’impianto tramite Pec alla Regione o alla Provincia autonoma.

Terminati i lavori, il richiedente trasmette al gestore di rete la parte II del modello, con la quale prende visione e accetta il regolamento di esercizio e il contratto per il ritiro dell’energia elettrica immessa in rete.

Anche in questo caso il gestore di rete provvede a inviare copia del modello al Comune, tramite PEC, al GSE, a caricare sul portale Gaudì l’avvenuta entrata in esercizio (validando i dati definitivi dell0impianto), ad addebitare l’eventuale saldo del corrispettivo di connessione e inviare al richiedente copia delle ricevute di tali trasmissioni.

Conviene davvero il fotovoltaico?

In Italia sono oltre un milione gli impianti fotovoltaici installati, per una potenza cumulata complessiva di 23.577 Mw, secondo i dati dell’associazione Italia Solare. Molti dunque sono convinti di poter abbattere il costo dell’energia e tagliare le bollette. Tuttavia, Altroconsumo stima un risparmio effettivo del 55%. Secondo altri operatori si arriva al 70% superato il break even point, ossia dopo aver ammortizzato l’investimento iniziale (circa 2.500-3.500 euro per kWp, da moltiplicare per i 3kWh degli impianti generalmente installati nelle case).

Ecco perché - per risparmiare ulteriormente - occorre conoscere tutte le agevolazioni che permettono di eseguire i lavori a costo zero o dimezzato:

  • iva agevolata al 10% per le abitazioni esistenti e al 4% per le nuove case;
  • bonus ristrutturazione, con recupero del 50% del costo dei lavori di riqualificazione energetica effettuati fino al 31 dicembre 2024;
  • superbonus, con recupero del 110% del costo dei lavori di riqualificazione energetica effettuati entro dicembre 2022 (per abitazioni unifamiliari e unità indipendenti) o entro il 31 dicembre 2023 (per condomini ed edifici composti da più unità).

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO