Banche centrali senza munizioni: è il momento della Modern Monetary Theory?

Ufficio Studi Money.it

18 Marzo 2020 - 15:23

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Con le Banche centrali sempre più a corto di munizioni, sembra che si debba guardare ad altri sistemi per far ripartire l’economia. È il momento della Modern Monetary Theory?

Banche centrali senza munizioni: è il momento della Modern Monetary Theory?

Con le Banche centrale che con le ultime mosse sembrano aver esaurito le loro armi a disposizione, la Modern Monetary Theory (MMT) sembra diventare un’ipotesi sempre più reale.

Modern Monetary Theory: cosa è

In sintesi, per Modern Monetary Theory si intende una teoria economica che vede nella monetizzazione del debito (intesa come l’emissione con nuova moneta di titoli di bond governativi da parte di un istituto centrale) il suo elemento cardine al fine di produrre nuovi investimenti e dare nuova linfa al sistema.

I Governi dovrebbero gestire l’economia dei loro Paesi con tasse e spesa pubblica e non con gli strumenti tipici di una Banca centrale (come, ad esempio, i tassi di interesse). In teoria, non ci dovrebbero essere timori per una crescita eccessiva del debito pubblico.

Questo perché, come scritto in un articolo di Money&Markets, “un Governo che prende a prestito la propria moneta, può sempre stamparne altra fino a che l’inflazione rimane bassa”.

Un elemento fondamentale sono i tassi di interesse, che devono essere fissati a zero. Oltre a ciò il controllo dell’inflazione da parte delle autorità deve essere rigido ed effettuato attraverso i cambiamenti dei surplus o deficit della politica fiscale.

Questo produrrà nuovo debito, che le Banche centrali monetizzeranno.

È il momento della Monetary Policy 3?

In un post pubblicato su LinkedIn lo scorso anno, Ray Dalio metteva in luce come le Banche centrali dovranno cercare di produrre benessere economico in un momento in cui le politiche monetarie risultano inefficaci.

In questo senso, il fund manager ha introdotto il concetto di Monetary Policy 3 (la MP1 è relativa ai tassi di interesse, la MP2 invece ai Quantitative Easing). In sostanza, si tratta di un coordinamento tra politica monetaria e fiscale che cambia a seconda di chi ottiene il denaro (soggetto privato o pubblica) e come questo viene fornito (come, ad esempio, gli “helicopter money” o metodi più indiretti di finanziamento della spesa).

Dalio sottolinea come, già l’anno scorso, il mercato obbligazionario stesse supportando le tesi della MMT, in quanto i rendimenti dei titoli di Stato non salivano, a dispetto del crescente ammontare di debito pubblico.

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