Attenzione, i trasferimenti di denaro che superano questo importo vengono segnalati

Patrizia Del Pidio

14 Luglio 2024 - 11:45

Bisogna fare attenzione a trasferire denaro? Ci sono cifre limite da rispettare altrimenti il trasferimento è segnalato

Attenzione, i trasferimenti di denaro che superano questo importo vengono segnalati

Bisogna fare molta attenzione nel trasferimento di denaro perché se si supera un importo limite la movimentazione viene segnalata all’UIf, l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca di Italia. Il cittadino non ha limiti di prelevamento del proprio denaro e può decidere di gestire i propri soldi come meglio crede: la banca non impedirà mai il prelievo, anche se la somma supera determinati limiti.

I prelievi di denaro sono del tutto leciti (indipendentemente dall’importo) e non hanno neanche delle conseguenze fiscali. A intervenire, quando si supera un determinato limite, è la normativa antiriciclaggio.

Da sottolineare che un cittadino può decidere tranquillamente di prelevare tutto il denaro che ha sul proprio conto corrente senza che la banca possa impedirglielo e senza che intervengano delle conseguenze dal punto di vista fiscale. L’impiegato della banca che è allo sportello, però, è tenuto a segnalare all’UIF qualsiasi operazione che sembri sospetta o qualora i prelievi effettuati superino il limite mensile di 10.000 euro.

Attenzione ai trasferimenti di denaro che superano questo importo

L’UIf non dispone di strumenti propri per verificare i trasferimenti di denaro e per intervenire su operazioni sospette o su prelievi che superano un determinato importo, deve essere allertato dalla banca o dall’ufficio postale. Gli istituti di credito devono inviare una segnalazione all’UIF con cadenza periodica che contenga tutte le operazioni che sembrano a rischio o che superano il limite sopra detto.

Quello che bisogna tenere presente, però, è che la stessa segnalazione che dalle banche arriva all’UIF arriva anche all’Agenzia delle Entrate per andare a confluire nell’anagrafe dei conti correnti che l’Ade detiene. Una volta ricevuta la segnalazione l’Agenzia delle Entrate incrocia i dati presenti nelle diverse banche dati per valutare se per quello specifico contribuente è necessario un accertamento fiscale.

A questo punto è bene precisare che l’Agenzia delle Entrate non può effettuare alcun controllo sul prelievo che il privato cittadino effettua sul proprio conto corrente, ma la segnalazione all’UIF che l’Agenzia riceve può sicuramente allertare anche quest’ultima a tenere d’occhio il contribuente e i suoi redditi.

I controlli fiscali, infatti, non riguardano i prelievi, ma solo i versamenti. Lo stesso articolo 32 del TUIR, infatti, prevede che qualsiasi somma in entrate sul conto corrente possa essere considerata come “reddito” (salvo prova contraria), ma nulla può contro i prelievi del contribuente che è libero di utilizzare i propri soldi come vuole.

Il limite nel trasferimento del denaro

Se nell’arco di un mese solare un cittadino preleva, trasferisce, bonifica a terzi, somme che siano pari o superiori a 10.000 euro, c’è una segnalazione all’UIF. Come avviene la segnalazione? L’impiego bancario che segue l’operazione deve effettuare una registrazione ed entro un determinato lasso di tempo inviare una segnalazione all’UIF che ha lo scopo di contrastare il riciclaggio del denaro sporco

Attenzione, però. Non serve che vi sia un prelievo di 10.000 euro tutti insieme. L’importo limite può essere raggiunto anche sommando più operazioni nel mese, se il risultato arriva a 10.000 euro o più (anche, quindi, per 20 prelievi da 500 euro o per 5 da 2.000 euro) scatta la segnalazione.

Quando ci sono prelievi importanti nel corso del mese (o un solo prelievo che raggiunga il limite) il correntista è invitato dalla banca a compilare un modulo per autocertificare come si utilizzerà il denaro in questione.

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Controlli sul conto corrente, un duplice scopo

I controlli che vengono effettuati sui conti corrente hanno un duplice scopo:

  • da una parte segnalazioni per importi che superano i 10.000 euro per contrastare il riciclaggio;
  • dall’altra c’è l’accertamento diretto dell’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale.

Da tenere presente che anche se si va in banca o all’ufficio postale per richiedere un assegno (che attinge dal conto corrente) circolare di un importo pari o superiore a 10.000 euro scatta la cosiddetta «norma antiriciclaggio» e al cittadino è richiesto di compilare il modulo che serve a determinare il profilo di rischio del cliente, a raccogliere informazioni in maniera molto veloce e a effettuare tutti gli adempimenti antiriciclaggio.

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