L’assicurazione sulla vita rientra nell’eredità?

Ilena D’Errico

15 Gennaio 2023 - 20:30

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L’assicurazione sulla vita: in che modo influisce sull’eredità, come viene divisa tra i beneficiari e cosa possono pretendere gli eredi.

L’assicurazione sulla vita rientra nell’eredità?

La polizza dell’assicurazione sulla vita spesso riporta la dicitura di eredi, con riferimento ai beneficiari. L’uso di questo termine deriva ovviamente del fatto che la riscossione è subordinata alla morte del titolare, ma allo stesso tempo può creare delle incomprensioni. A prima vista, infatti, sembra che l’assicurazione sulla vita rientri nell’eredità.

Nonostante le apparenze, l’assicurazione sulla vita non rientra nella successione ereditaria, anche se può riguardarla indirettamente in tema di quote legittime, mancanza di beneficiari designati oppure premorienza di un beneficiario.

L’assicurazione sulla vita influisce sull’eredità?

La relazione fra l’assicurazione sulla vita e l’eredità è stata a lungo poco chiara anche agli esperti, come dimostrato dai numerosi pareri giurisprudenziali contrastanti che esistono a riguardo. Il dibattito è stato definitivamente concluso con la sentenza n. 11421/2021, con la quale la Corte di cassazione a Sezioni unite ha stabilito l’estraneità fra la definizione di eredi utilizzata nelle assicurazioni sulla vita e il termine proprio riguardante la successione ereditaria.

Di conseguenza, la riscossione delle polizze sulla vita non è sottoposta alle regole successorie delineate del Codice civile. Si tratta, infatti, di un atto fra vivi e in particolare di un contratto dal quale nasce un credito. Questa definizione è estremamente importante, perché influisce sulla divisione dell’indennizzo nel caso in cui sono presenti diversi beneficiari. Escludendo le regole della successione ereditaria, infatti, l’indennizzo viene diviso per quote uguali, a meno che sia specificato diversamente nel contratto. In ogni caso, l’indennizzo non deve essere suddiviso secondo le quote ereditarie.

La pronuncia della Cassazione ha quindi ulteriori conseguenze:

  • La rinuncia all’eredità non preclude l’indennizzo, che viene liquidato in modo del tutto indipendente rispetto all’eredità e per questo spesso con tempi inferiori.
  • Sull’indennizzo non bisogna pagare l’imposta di successione, a prescindere dall’importo.
  • L’indennizzo non fa parte del patrimonio del defunto, pertanto è escluso dal conteggio delle quote ereditarie.

In sintesi, ogni soggetto ha la possibilità di stipulare un’assicurazione sulla vita, indicando uno o più beneficiari e perfino la ripartizione preferita, senza che questo abbia particolari influenze sull’eredità. Di conseguenza, uno degli eredi può essere al contempo beneficiario dell’assicurazione, senza che gli altri successori possano reclamare alcunché, purché vengano rispettate le quote di legittima.

L’assicurazione sulla vita e le quote di legittima

La quota di legittima deve essere sempre rispettata e può essere impropriamente intaccata dalle donazioni fatte in vita. Sebbene l’assicurazione non costituisca il patrimonio, infatti, le quote versate vengono considerate al pari di donazioni in favore dei beneficiari. Se a causa di ciò la quota di legittima di un erede viene ridotta, quest’ultimo può attraverso una causa civile la restituzione di quanto dovuto, direttamente dall’indennizzo ricevuto dal proprietario. Ecco quindi che anche l’assicurazione si intreccia con la successione ereditaria.

La premorienza del beneficiario dell’assicurazione

Esiste poi una seconda eventualità in cui le regole della successione ereditaria vengono a contatto con la disciplina dell’assicurazione. Quando l’assicurazione sulla vita non indica alcun beneficiario, ad esempio, l’indennizzo viene ripartito secondo le regole successorie. Queste ultime, oltretutto, entrano in gioco anche nel caso di premorienza di uno dei beneficiari. Quando un beneficiario muore, prima della morte dell’intestatario dell’assicurazione, il credito che gli spettava entra a far parte dell’eredità. Questo significa che, con la premorienza di un beneficiario, gli eredi di quest’ultimo ottengono una quota ereditaria sull’indennizzo assicurativo (ma soltanto alla morte dell’intestatario). Allo stesso tempo, questo non comporta l’accrescimento della quota degli altri beneficiari.

Di conseguenza, stipulare un’assicurazione sulla vita rappresenta una soluzione piuttosto efficace per garantire una certa somma di denaro a qualsiasi persona si preferisca, tutelandola da qualsiasi pretesa ereditaria. In tal proposito, l’unica accortezza necessaria riguarda il calcolo delle quote di legittima che non devono essere intaccate.

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