L’Inps ha aggiornato limiti di reddito e importi degli assegni familiari (da non confondere con l’Assegno unico) per il periodo compreso tra l’1 luglio 2024 e il 30 giugno 2025. Ecco le nuove tabelle.
Non bisogna commettere l’errore di pensare che gli Assegni al nucleo familiare (ANF), conosciuti anche come assegni familiari, non esistano più. Per quanto con l’introduzione dell’Assegno unico universale per figli a carico la platea di questa misura si sia notevolmente ridotta, ci sono lavoratori che possono farne ancora richiesta per familiari a carico diversi dai figli.
Anzi, in realtà ci sono casi in cui gli ANF spettano anche per i figli, ma solo per quelli non residenti in Italia. Come chiarito dall’Inps con la circolare n. 23 del 2022, infatti, l’Assegno unico spetta solo per i figli di persone residenti in Italia presenti nel loro nucleo familiare ai fini Isee. Non spetta quindi per i figli residenti all’estero, per i quali però, come spiegato dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 67 del 2022, è possibile fare richiesta di assegni familiari.
Oltre a questi, gli assegni familiari possono essere ancora richiesti in favore del coniuge o per la parte unita civilmente, come pure per fratelli, sorelle e nipoti che soddisfano determinati requisiti.
Chi soddisfa i requisiti richiesti dalla normativa può quindi fare richiesta di Assegni al nucleo familiare, la quale va rinnovata per ogni periodo che va dall’1 luglio al 30 giugno dell’anno successivo. A tal proposito, proprio in queste ore l’Inps, con la circolare n. 65 del 15 maggio, ha pubblicato le tabelle con i nuovi importi e limiti di reddito degli assegni familiari che entreranno in vigore dal prossimo luglio.
Cosa sono gli assegni familiari e a chi spettano ancora
Per Assegni al nucleo familiare (ANF) si intende la prestazione economica a carico dell’Inps destinata alle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che dimostrano di avere un reddito inferiore agli importi che vengono stabiliti annualmente.
Ci sono dei fattori che incidono sia sul diritto ad ottenere gli ANF che sull’importo degli stessi: il numero delle persone che fanno parte del nucleo familiare, il reddito e la tipologia stessa del nucleo familiare.
Conosciuti ai più come assegni familiari, questa misura è stata profondamente riformata da marzo 2022 con l’introduzione dell’Assegno unico. Nel dettaglio, a partire da tale data questi possono essere fruiti solamente per i componenti del nucleo familiare per i quali non spetta l’Assegno unico, quali:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato o la parte di unione civile non sciolta da unione civile;
- l’unito civilmente;
- i fratelli, le sorelle e i nipoti in linea collaterale del richiedente, minori di età o maggiorenni inabili, se orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti.
Inoltre, nel caso in cui il richiedente sia straniero, questo può includere nel proprio nucleo i familiari residenti in Italia. E ancora, come spiega l’Inps, fanno parte del nucleo anche i familiari (figli compresi) che non risiedono in Italia laddove lo Stato estero, del quale il richiedente è cittadino, ha stipulato una convenzione internazionale con l’Italia per gli Anf, oppure laddove si tratti comunque di un Paese Ue.
Infine, per effetto della pronuncia n. 67 dell’11 marzo 2022 della Corte Costituzionale, e come illustrato dall’Inps con la circolare n. 95 del 2 agosto 2022, il lavoratore extracomunitario titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo, o di permesso unico di soggiorno, può includere nel proprio nucleo anche i familiari residenti in un Paese terzo. Quindi, l’assegno al nucleo familiare Anf può essere ancora percepito anche per i figli minorenni, a patto che siano residenti all’estero e che il richiedente sia un cittadino straniero.
Requisiti
Ovviamente ci sono dei requisiti da osservare, riferiti a tipologia, numero e reddito complessivo nel nucleo familiare. Della composizione del nucleo familiare, nonché su quali sono i componenti per i quali scatta il diritto agli Anf, ne abbiamo già parlato, quindi dobbiamo concentrarci sul reddito.
Nel dettaglio, come indicato nelle apposite tabelle aggiornate annualmente dall’Inps, per avere diritto agli assegni al nucleo familiare è necessario che il reddito familiare risulti inferiore a una certa soglia. Del reddito complessivo fanno parte tutti quelli assoggettabili all’Irpef, nonché i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti da imposte e soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva quando superiori a 1.032,91 euro.
Inoltre, non spetta laddove la somma dei redditi da lavoro dipendente, da pensione o da altra prestazione previdenziale - ossia per quelle tipologie che danno diritto agli Anf - risulti inferiore al 70% del reddito complessivo del nucleo familiare.
Gli importi
Il periodo di erogazione degli assegni familiari Anf va da luglio a giugno dell’anno successivo. A tal proposito, ogni anno viene aggiornata una tabella dove sono indicati gli importi degli assegni familiari, variabili a seconda del reddito percepito (più è basso maggiore è la cifra che spetta), del numero e della tipologia del nucleo familiare.
La tabella Anf in vigore per il periodo che va dal 1° luglio 2024 al 30 giugno 2025 è la seguente.
Come inviare domanda
A differenza di qualche anno fa, la richiesta non va presentata al datore di lavoro (comunque incaricato di anticiparne il pagamento in busta paga) bensì telematicamente all’Inps utilizzando il servizio online dedicato (clicca qui e poi su “utilizza il servizio” in alto a destra) oppure chiamando il numero verde dell’Istituto. In alternativa si può inviare domanda anche avvalendosi del supporto di caf e patronati.
Gli arretrati
Ricordiamo poi che per gli assegni familiari, a differenza dell’assegno unico, possono essere richiesti anche gli arretrati per i periodi precedenti, fino a un massimo di 5 anni prima.
Quindi, ancora oggi possono farne richiesta all’Inps coloro che non ne hanno goduto negli anni passati, anche prima dell’introduzione dell’assegno unico. La domanda è singola per ogni anno: per ogni periodo arretrato, quindi, bisognerà inviare la domanda separatamente, secondo le modalità telematiche previste per la richiesta nel periodo 2022-2023.
© RIPRODUZIONE RISERVATA