Andare in montagna quest’inverno costerà molto di più: rincari record per skipass

Giorgia Bonamoneta

13 Settembre 2022 - 20:29

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Vacanza in montagna? Quest’anno costerà di più. Ecco perché e a quanto ammonterà l’aumento per hotel e skipass.

Andare in montagna quest’inverno costerà molto di più: rincari record per skipass

La crisi economica passa attraverso una serie di rincari. Nel settore del turismo, in particolare, ci sono grosse difficoltà. Infatti andare in montagna costerà molto di più quest’anno rispetto al 2021. I rincari per gli skipass sono a doppia cifra, ma anche il soggiorno in hotel non è esente da maggiorazioni, anzi. La crisi energetica infatti ha reso complesso fissare i prezzi, soprattutto rispetto agli scorsi anni. Difficile immaginare quali saranno i costi, già tendenzialmente più alti rispetto al resto della stagione, il 24 dicembre e nella prima settimana di gennaio.

A far lievitare i costi del soggiorno in hotel, degli skipass e in generale della vacanza in montagna sono diversi fattori come l’aumento del costo del gasolio, dei generi alimentari e del gas. Di conseguenza i costi di gestione sono aumentati per gli hotel, per i trasporti locali, per le scuole di sci e tutte le attività che si muovono intorno al turismo della stagione invernale.

Un costo forse nascosto, ma sotto gli occhi di tutti è quello della neve artificiale. Infatti la neve viene sparata da cannoni che utilizzano energia elettrica e hanno un consumo energetico piuttosto alto. Giovanni Brasso, presidente di Sestrieres che gestisce gli impianti del comprensorio Vialattea, ha ipotizzato che spenderà 4,7 milioni di euro per la neve anziché i 2,7 milioni del 2021.

Insomma andare in montagna costerà molto di più e il rischio per il settore turistico della stagione invernale è quello di veder diminuito verosimilmente il numero di turisti e quindi i guadagni.

Andare in montagna costerà di più: ecco perché

Nell’attuale crisi economica dovuta all’assenza del gas e al conseguente aumento del costo, era inevitabile che anche il turismo invernale subisse le conseguenze della generale inflazione dei prezzi. Così i listini degli hotel e degli skipass aumentano vertiginosamente di almeno il +10%. Ma come spiegano i proprietari dell’impianti quel +10% in più non copre neanche gli aumenti della componente energetica.

È possibile infatti che nel corso delle settimane più costose, l’alta stagione invernale, il costo dello skipass e dell’hotel vedano raddoppiare la cifra in genere pagata per lo stesso periodo degli anni precedenti. Al momento infatti i costi del 24 dicembre o della prima settimana di gennaio sono una vera e propria incognita. Tutto dipenderà dal costo a megawatt ora stabilito sul mercato.

Andare in montagna costerà di più: a quanto ammontano gli aumenti

Gli aumenti previsti per la stagione invernale nel settore sciistico sono piuttosto elevati e questi si sommano al generale aumento dei costi dei generi alimentari, del gas, della luce e del gasolio. Hotel e ristoranti dovranno di conseguenza aumentare i costi, così come i trasporti in verticale e le scuole di sci.

Secondo il Sole 24 Ore gli aumenti per la stagione alta per un adulto saranno anche fino al +13,2%. Nello specifico in Bormio il costo giornaliero del prezzo dello skipass vedrà un aumento del +13%, a Cortina d’Ampezzo un aumento del +11,3% e nelle Dolomiti del +10,4%.

Per quanto riguarda il settore alberghiero invece l’aumento è indicato intorno al 20-30%. Si tratta di aumenti dovuti alle spese per riscaldamento di una struttura alberghiera e per la ristorazione. Un titolare di hotel a Cortina d’Ampezzo ha spiegato che aumenterà le tariffe del +18% ma che, in ogni caso, questo aumento non sarà sufficiente per coprire le spese dell’energia. L’aumento del prezzo inoltre scoraggerà il turismo, in una catena di inevitabili conseguenze sul fatturato. Non a caso, dice Gherardo Manaigo titolare di hotel, le prenotazioni ricevute sono solo da parte di stranieri.

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