Il colosso farmaceutico statunitense sarebbe vicino a un accordo per rilevare Metsera, giovane biotech specializzata in terapie innovative contro l’obesità.
Pfizer si prepara a un’operazione da 7,3 miliardi di dollari per rafforzarsi nel mercato in più rapida crescita del settore farmaceutico: quello dei trattamenti contro l’obesità.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, il gruppo statunitense sarebbe alle fasi finali di una trattativa per acquisire la biotech newyorkese Metsera, attiva nello sviluppo di farmaci a base di GLP-1 e altri meccanismi biologici per la perdita di peso. L’accordo, che potrebbe essere annunciato a breve, prevederebbe un’offerta da 47,50 dollari per azione in contanti, a cui si aggiungerebbero fino a 22,50 dollari per titolo legati al raggiungimento di determinati traguardi clinici e commerciali.
L’operazione rappresenterebbe una mossa strategica per Pfizer, che negli ultimi mesi ha dovuto archiviare il proprio progetto sul danuglipron, un farmaco sperimentale per il dimagrimento abbandonato a causa di problemi di tollerabilità e sicurezza epatica. Metsera, invece, ha già mostrato risultati promettenti con il candidato MET-097i, un’iniezione che in studi di fase intermedia ha portato a una perdita media di peso dell’11,3%.
L’acquisizione sarebbe quindi una scorciatoia per rientrare da protagonista in un settore che promette ritorni miliardari.
Perché proprio il mercato anti-obesità?
Negli ultimi due anni il mercato dei farmaci anti-obesità è diventato una delle nuove frontiere dell’industria farmaceutica globale. Le vendite dei trattamenti basati sul meccanismo GLP-1, già ampiamente impiegati contro il diabete, hanno registrato un’accelerazione senza precedenti grazie a evidenze sempre più solide sulla loro efficacia nel controllo del peso corporeo.
Secondo diverse stime, la domanda mondiale di questi farmaci potrebbe toccare un valore complessivo di 150 miliardi di dollari entro l’inizio del prossimo decennio. Una cifra che riflette sia l’altissimo numero di persone obese o in sovrappeso a livello globale, sia il crescente riconoscimento dell’obesità come condizione clinica da trattare con farmaci specifici, e non più soltanto con diete o interventi chirurgici.
I grandi player del settore si stanno infatti già sfidando da tempo a colpi di acquisizioni, investimenti e nuovi lanci di prodotto. Novo Nordisk, un tempo società con la più alta capitalizzazione di mercato, ha mantenuto per molto il primato grazie al successo di Wegovy e Ozempic. Tuttavia la rivale Eli Lilly ha risposto con il farmaco Mounjaro e altre molecole in pipeline, che ne stanno consolidato la posizione dominante.
Per Pfizer, rimasta indietro dopo lo stop ai propri studi interni, l’acquisizione di Metsera rappresenterebbe quindi una risposta necessaria per non perdere terreno rispetto ai competitor.
La strategia di Pfizer per risollevarsi
La scelta di puntare su Metsera è anche il frutto di una strategia di diversificazione da parte di Pfizer. Dopo il boom di ricavi legato ai vaccini anti-Covid, il gruppo si trova a dover bilanciare la flessione di quel business con nuove aree di crescita. I farmaci anti-obesità rispondono perfettamente a questa esigenza: hanno un enorme bacino di potenziali pazienti, margini elevati e un’attenzione mediatica che ne ha accelerato l’adozione.
Metsera, fondata nel 2022 da ARCH Venture e Population Health Partners, si è distinta in poco tempo con un approccio che combina iniezioni e soluzioni orali, ampliando così la gamma di trattamenti disponibili per i pazienti. Inglobarla significherebbe quindi acquisire non solo molecole promettenti, ma anche know-how rilevante.
Se l’accordo andrà in porto, potrebbe segnare un ritorno in grande stile per Pfizer in uno dei business più redditizi della medicina moderna.
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