Analisi Ftse Mib: dove può arrivare l’indice italiano nel 2023

Claudia Cervi

02/01/2023

06/02/2023 - 16:30

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Lo spettro della recessione incombe sui mercati azionari ma per il Ftse Mib potrebbe essere un anno positivo (specie nel secondo semestre), con un monte dividendi in crescita del 10,6% a 30,2 mld.

Analisi Ftse Mib: dove può arrivare l’indice italiano nel 2023

Il 2023 si prospetta un anno complicato per effettuare un’analisi del Ftse Mib puntuale. Pur con vedute diverse, gli analisti delle principali banche d’affari sono concordi nel dire che quest’anno sarà all’insegna della volatilità per Piazza Affari, con un andamento negativo nella prima parte del 2023 seguito da una ripresa delle quotazioni grazie ad un allentamento della stretta monetaria delle banche centrali.

L’indice benckmark italiano ha terminato il 2022 con un saldo negativo del 13,3%, sostanzialmente in linea ai rendimenti negativi delle altre borse europee - il Dax ha perso il 12,3% e il Cac40 il 9,5%. Un risultato negativo ma decisamente migliore rispetto a quello registrato dagli indici di Wall Street, con il Nasdaq in calo del 33,1%, l’SP500 del 19,4% e il Dow Jones dell’8,8% rispetto alla fine del 2021.

Nei paragrafi che seguono vediamo nel dettaglio fin dove può arrivare l’indice italiano nel 2023 e quali sono i market mover alla base delle analisi sul Ftse Mib formulate da analisti ed esperti del settore.

Analisi tecnica Ftse Mib: dove può arrivare l’indice italiano nel 2023

L’indice Ftse Mib aveva iniziato il 2022 registrando un nuovo massimo dal 2008, a 28.200 punti circa, raggiungendo in quest’area il 50% di ritracciamento (Fibonacci) del ribasso partito nel 2007. Il tentativo di invertire la tendenza ribassista di fondo - in atto dal 2000 - si è dunque interrotta all’inizio del 2022. L’invasione russa in Ucraina ha fatto sprofondare le quotazioni sotto i 26.000 punti fino a toccare un minimo in area 20.200 tra l’estate e l’autunno. I cambio di rotta della politica monetaria, con una serie di rialzi dei tassi Bce a partire da fine luglio e il superamento dell’impasse politico con le elezioni del 25 settembre hanno poi permesso all’indice di rimbalzare e di riavvicinarsi alla prima resistenza a 25.000 punti circa.

I volumi sottili caratteristici del periodo natalizio e la riduzione della volatilità hanno poi influenzato la lateralità vista nella parte finale dell’anno, in un range compreso tra i 23.000 punti e i 25.000 punti.

Nel breve termine sarà pertanto la fuoriuscita da questo intervallo a determinare la direzione del Ftse Mib: oltre i 25.000 punti la reazione partita a ottobre potrebbe proseguire verso i 28.000-28.500 punti, mentre sotto i 23.000 punti lo scenario volgerebbe rapidamente in negativo per supporti a 20.200 punti.

Con un orizzonte temporale più esteso, i livelli da monitorare nel corso del 2023 si posizionano a 20.200 punti e a 28.500 punti.

Grafico mensile Ftse Mib Grafico mensile Ftse Mib Fonte Tradingeconomics

Ftse Mib 2023: le previsioni degli analisti

I tre temi principali che continueranno a muovere i mercati nel 2023 sono l’inflazione, i tassi di interesse e la recessione. Tra i settori da privilegiare in un contesto macroeconomico con tassi di interesse crescenti c’è quello bancario: secondo gli esperti di Intermonte, le banche italiane sono ben capitalizzate rispetto alla recente revisione dei requisiti di capitale e trattano a forte sconto rispetto all’indice Eurostoxx600.

In prospettiva di una lieve recessione attesa dagli analisti di Ig Italia, con aspettative sul Pil italiano 2023 in flessione dello 0,3%, il settore bancario italiano dovrebbe «continuare a mostrare performance positive a Piazza Affari e prolungare il trend rialzista partito dai minimi segnati in estate».

Com’è noto, l’indice Ftse Mib è composto prevalentemente da società attive nel settore bancario, assicurativo e industriale. In uno scenario di «mild recession» come quello prospettato da Ig, le banche potrebbero continuare a mostrare rendimenti molto elevati (tra dividendi e piani di buyback), sostenendo il rialzo del Ftse Mib.

In linea con le previsioni di Intermonte e di Ig Italia, Credit Suisse si aspetta una performance deludente per i mercato italiano nella prima metà del 2023, fino a quando cioè non ci sarà il punto di svolta per le banche centrali nella politica di rialzo dei tassi di interesse.

Il 2023 potrebbe tuttavia riservare numerosi colpi di scena, mette in guardia Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management. L’analista è infatti convinto che le criticità apparse nel 2022 manifesteranno le relative conseguenze nel corso del 2023, che sarà dunque l’anno dell’adattamento e dei rimedi.

Generali Insurance AM sottolinea come la maggiore forza relativa registrata dal mercato azionario europeo, incluso quello italiano, rispetto a quella misurata a Wall Street potrebbe non durare nel 2023. L’andamento degli utili delle società del Vecchio Continente si sta dimostrando sotto la media storica e le prospettive future non sono confortanti in vista di una recessione in arrivo.

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