American Party, il programma del nuovo partito di Elon Musk

Luna Luciano

6 Luglio 2025 - 11:36

Elon Musk lancia il suo “America Party” per rompere il duopolio politico USA e combattere il deficit. Ecco quali sono i suoi obiettivi e come vuole “salvare l’America”

American Party, il programma del nuovo partito di Elon Musk

Elon Musk sembra deciso a salvare l’America, o almeno così crede. Per farlo, il fondatore di Tesla ha deciso di lanciare un terzo partito per rompere il bipolarismo che da sempre caratterizza la politica statunitense con il partito dei democratici e dei repubblicani.

Una decisione che potrebbe non piacere al suo ex alleato, il presidente Donald Trump. L’idea è nata e si è subito propagata sulla piattaforma X, di proprietà dello stesso Musk, dove un sondaggio tra oltre 1,2 milioni di utenti ha mostrato un ampio consenso: il 65,4% ha detto sì alla nascita dell’“America Party”.

Un risultato che fotografa un’America politicamente spaccata, con la presidenza in mano a Trump. Musk, che quest’anno aveva finanziato Trump, ora si scaglia contro l’intero sistema, accusandolo di essere un “monopartitismo mascherato”. Il pretesto è la nuova legge di bilancio, che secondo Musk porterà il Paese alla bancarotta, con un deficit che passa da 2.000-2.500 miliardi di dollari. Scopriamo insieme quali sono le ragioni e la linea politica del nuovo partito americano: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

America Party, perché Musk vuole fondare un nuovo partito?

La scintilla che ha acceso l’ambizione politica di Elon Musk è stata la recente approvazione della legge di bilancio americana detta “Big beautiful bill” (BBB). Una manovra da lui duramente criticata per l’eccessivo aumento del deficit federale. “Questo farà fare bancarotta al Paese”, ha scritto Musk su X, sottolineando che il passaggio da un deficit “folle” di 2.000 miliardi a uno di 2.500 è la prova di un sistema politico corrotto e inefficiente. Da qui l’idea di creare una nuova forza, l’America Party, per dare agli americani una via d’uscita dal cosiddetto “bipolarismo tossico”.

La sua visione? Un partito anti-establishment, tecnologico e populista, basato sul consenso diretto della rete. Non a caso, la decisione è stata affidata a un sondaggio aperto su X, la sua piattaforma, coinvolgendo milioni di utenti. Musk accusa il sistema americano di essere di fatto una finta democrazia: “Quando si tratta di sperperare denaro pubblico, viviamo in un sistema a partito unico”, ha detto, lanciando un messaggio sia ai Repubblicani sia ai Democratici. L’intenzione è chiara: spaccare i Repubblicani dall’interno e minare l’influenza di Trump.

Questa mossa, oltre a essere un affondo politico, è anche personale: i rapporti tra Musk e Trump si sono deteriorati dopo una serie di tensioni pubbliche, culminati in scuse e minacce reciproche. Ma ora Musk sembra pronto a passare dalle parole ai fatti. Fondando il suo partito, potrebbe conquistare consensi tra gli elettori conservatori delusi e tra gli indipendenti. E, forte dei suoi 405 miliardi di dollari di patrimonio (secondo Forbes), ha le risorse per sostenere una campagna su scala nazionale senza l’aiuto dei tradizionali donatori politici.

Elon Musk fonda l’America Party, ecco quali sono gli obiettivi del nuovo partito

Dietro la provocazione, Musk nasconde una strategia politica ben calcolata. Secondo l’IA Grok, sviluppata dalla sua stessa X, l’America Party potrebbe ottenere tra il 5%-10% dei voti, intercettando l’elettorato conservatore più scettico verso Trump e la base indipendente stanca dell’establishment. Musk, però, non punta (almeno per ora) alla Casa Bianca. La strategia è più mirata e concreta: concentrare gli sforzi su due o tre seggi al Senato e su circa 8-10 distretti della Camera, dove i margini sono stretti. In questi casi, anche un piccolo gruppo di deputati o senatori può determinare l’esito di leggi chiave.

L’obiettivo è diventare una forza d’interferenza nel Congresso, in grado di condizionare le decisioni legislative e dare rappresentanza a un’opinione pubblica spesso ignorata. Secondo Musk, l’America Party sarà un partito della “libertà”, ostile agli sprechi e all’ipertrofia dello Stato. A parole, vuole restituire il potere alla “gente comune”, ma nella sostanza si propone anche come strumento di pressione su chi oggi detiene il potere, compreso Trump.

In prospettiva, un terzo partito potrebbe avere effetti dirompenti. Musk potrebbe candidarsi direttamente o sostenere un “outsider”, con l’intento di rompere i giochi dei due principali partiti, soprattutto nei cosiddetti swing states come Pennsylvania, Arizona, Georgia e Wisconsin. In questi stati, anche una minima variazione nei voti può decidere l’esito finale. Se a questo si aggiunge la possibilità di auto-finanziare una campagna, Musk si posiziona già oggi come uno dei potenziali kingmaker della politica americana dei prossimi anni, con grande pace dei vecchi lobbisti.

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