Allarme meteo: perché può essere l’estate più calda di sempre

Luna Luciano

20/06/2022

21/06/2022 - 08:35

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Caldo record nella penisola e non solo. Gli esperti lanciano l’allarme: può essere l’estate più calda di sempre. Ecco perché.

Allarme meteo: perché può essere l’estate più calda di sempre

È ancora caldo record in Italia, con temperature che potranno sfiorare o addirittura superare i 40°C in alcune zone della penisola. Un caldo che rischia di superare l’estate del 2003, quando l’intera Europa fu investita da un’anomala ondata di calore.

Purtroppo, stando alle previsioni stagionali effettuate dai modelli matematici, questo caldo si protrarrà: sarà caldo e secco a oltranza, con luglio e agosto che toccheranno temperature record. Il rischio però è che queste temperature continuino anche dopo la bella stagione, compromettendo le coltivazioni. È questo l’allarme lanciato dagli esperti.

Il rischio infatti è quello che il caldo provochi l’evaporazione di fiumi, torrenti, laghi. Ancora una volta siamo davanti ai segni evidenti dell’emergenza climatica causata dal riscaldamento globale. Dopo un inverno già molto secco e con scarse precipitazioni è iniziata l’estate più calda di sempre. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Allarme meteo: l’estate 2022 potrebbe essere la più calda di sempre

L’estate 2022 sarà l’estate più calda di sempre, superando anche quella del 2003 con il suo caldo torrido e l’afa. Le temperature raggiungeranno i 40°C in molte città della pianura padana, come Bologna e Ferrara. È questo l’allarme meteo condiviso dagli esperti, che con sempre maggiore preoccupazione guardano al futuro del pianeta.

Questo caldo porterà con sé siccità e mancanza di pioggia. A dimostrarlo purtroppo sono le previsioni stagionali, elaborate con i modelli matematici che attraverso l’analisi di miliardi di dati al minuto hanno tracciato una linea di tendenza delle condizioni meteoclimatiche a grande scala che va anche a due o tre mesi.

Secondo gli scienziati per almeno tutto giugno, luglio, agosto e addirittura fino a settembre non sono previsti lunghi periodi di pioggia, né temperature gradevoli che diano almeno una tregua al caldo tropicale che ha ormai investito il Mediterraneo e la nostra penisola. Lo scenario non è rassicurante. Come non lo sono le sentenze di Daniele Cat Berro, meteorologo, della Società meteorologica italiana, che ha spiegato le conseguenze di questo caldo per quest’estate.

Probabilmente, molto presto, aumenteranno i Comuni in emergenza idrica, con il risultato di “milioni di persone che troveranno rubinetti asciutti”; non solo. Il caldo e la mancanza di piogge comprometteranno intere coltivazioni e i ghiacciai continueranno a ritirarsi.

Allarme meteo, le cause: il riscaldamento globale

Il caldo torrido e la siccità, sono solo alcuni degli effetti del riscaldamento globale. Le condizioni meteorologiche estreme rischiano di diventare gradualmente la normalità, specialmente se non si agirà in fretta per combattere il cambiamento climatico.

Petrolio, gas e carbone sono i principali responsabili del riscaldamento globale, come ha spiegato la climatologa Aglaé Jezequel. I leader mondiali hanno adottato lo storico Accordo di Parigi nel 2015 al vertice della Cop21, per limitare il riscaldamento globale a 2° C, eppure lo scorso settembre, due mesi prima del vertice Cop26 di Glasgow, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito che il mondo è ancora su un percorso che porta al +2,7°C di riscaldamento.

Il segno più evidente del riscaldamento globale causato dalle emissioni dei gas serra è l’aumento dell’intensità delle ondate di calore nel mondo, quelle che sperimenteremo nei prossimi mesi.

Allarme meteo: cosa aspettarsi in futuro?

Purtroppo, l’allarme meteo, quanto mai tangibile oggi, non apre a grandi speranze per il futuro. Come spiegato dagli esperti, uno dei più grandi problemi sarà la prolungata mancanza di piogge. Ciò che mostrano i modelli è molto chiaro: temperature sopra la media che favoriranno l’evaporazione di fiumi e laghi, e precipitazioni nel migliore dei casi nella media (ma solo nel mese di luglio).

Il problema, come ha spiegato Cat Berro, è che “dovrebbe piovere continuativamente” fino all’autunno per poter ripristinare questo deficit - definito “mostruoso”. Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) è a rischio il 50% circa dell’intera produzione agricola nel Nord; gli agricoltori dovranno far fronte al problema dell’irrigazioni, ormai presente anche nel Centro Italia. A causa della siccità e dell’aumento della temperatura dell’acqua superiore anche di 5°C rispetto alla media, sono a rischio anche le coltivazioni dei prodotti ittici, come vongole, cozze e ostriche.

Si andrà quindi incontro a un’estate più calda di quella del 2003. L’estate 2022 rischia di essere non solo la più calda ma anche la peggiore in quanto si parte da un“ inverno molto secco” e quindi con mesi di scarsità di precipitazioni, che non di certo aiuteranno.

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