Un colosso dell’industria automobilistica decide di abbandonare l’elettrico per ridurre le emissioni. Scopriamo di chi si tratta e le nuove strategie aziendali
Il mercato dell’auto mondiale di questi ultimi anni è in continua evoluzione. Sia a livello tecnologico che strategico.
Ecco perché non stupisce la recente decisione di Honda, uno dei marchi più affidabili del pianeta, di ridurre gli investimenti sull’elettrico per puntare su una strategia multiforme, con idrogeno, carburanti sintetici e ibridi ritenuti percorsi prioritari per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
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Il cambio di strategia di Honda
Honda ha fatto scalpore nel mondo dell’automotive per aver annunciato la decisione di ridurre del 30% il budget dedicato allo sviluppo dei veicoli elettrici a batteria. Ma non solo. Dai nuovi documenti strategici è scomparso anche l’obiettivo di raggiungere il 30% di vendite completamente elettriche entro il 2030.
Il cambio di rotta è evidente: le auto elettriche non sono il core principale dell’azienda, ma solo uno dei mezzi per raggiungere la neutralità carbonica.
Ciò non significa che le elettriche Honda spariranno dal mercato o che non verranno più prodotte, bensì che, secondo l’azienda, puntare soltanto sul full electric è una strategia estremamente rischiosa. E uno dei motivi sono le problematiche legate alle infrastrutture di ricarica, distribuite in modo non uniforme anche in alcuni dei mercati più importanti e remunerativi.
Le alternative all’elettrico di Honda
L’obiettivo, dunque, è quello di diversificare e di puntare sulla complementarietà delle nuove tecnologie, ciascuna di esse da adattare a seconda dei contesti specifici.
Il lavoro sulle celle a combustibile prosegue con modelli come CR-V e:FCEV, uno dei primi mezzi a combinare una batteria da 17,7 kWh con una cella a combustibile a idrogeno, offrendo circa 47 km di autonomia elettrica.
L’idrogeno sembra essere uno dei simboli di questa diversificazione. E non soltanto perché aziende rivali come Toyota e BMW hanno annunciato l’arrivo di un modello a celle a combustibile nel 2028.
Honda sta già iniziando a valutare motori a combustione interna alimentati a idrogeno o con carburanti sintetici a zero emissioni di carbonio.
Ma anche in questo caso ci sono dei limiti: la mancanza di infrastrutture di ricarica è il primo (nel mondo ci sono poco più di 1.000 stazioni a idrogeno operative e la maggior parte di esse è concentrata in Giappone). Il secondo, invece, sono i costi per la produzione dei carburanti sintetici, attualmente troppo elevati.
Il mercato dell’elettrico è in crescita
Quello che stupisce è il fatto che l’annuncio di Honda di variare la sua produzione sia arrivato proprio nel momento in cui il mercato dell’elettrico sembra finalmente consolidato.
Nella prima metà del 2025 i veicoli elettrici hanno raggiunto il 20% del mercato globale e in Europa, dopo anni di difficoltà, siamo saliti al 17,5%.
Ciò nonostante i vertici aziendali hanno ribadito la loro volontà di puntare su più strade, sottolineando come, nonostante la crescita evidente dell’elettrico, siano le auto ibride la scelta attualmente preferita dai consumatori.
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