World Backup Day: come proteggere i propri dati online

Anna Maria Ciardullo

27/03/2020

28/05/2021 - 10:00

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Il 31 marzo si celebra il World Backup Day, la giornata della sicurezza informatica nata per ricordare a tutti l’importanza di proteggere i propri dati

World Backup Day: come proteggere i propri dati online

Immaginate improvvisamente di perdere tutte le email, i contatti, le foto e le informazioni sensibili che possedete sui vostri dispositivi. Sarebbe un danno molto grave, ed è facile immaginare quanto sia importante oggi sapere come proteggere i propri dati e documenti online.

La perdita o il furto di dati, sono eventualità più frequenti di quanto si pensi, tant’è che il 31 marzo si celebra il World Backup Day, una ricorrenza nata proprio per ricordare a tutti di prestare la massima attenzione alla sicurezza informatica.

Per backup si intende una seconda copia di tutti i file importanti, ad esempio, le foto, i video, documenti, email, liste di contatti e così via. Anziché salvarli tutti nello stesso posto, ad esempio sul computer, è buona abitudine proteggere i propri dati, assicurandosi di averne una copia anche da un’altra parte. Eppure, secondo le statistiche, il 30% delle persone non ha mai effettuato un backup.

Proteggere i dati, fondamentale per le aziende

La protezione dei dati è un tema cruciale in particolar modo per le aziende, per le quali perdere informazioni importanti, potrebbe compromettere gravemente la produttività oltre a esporle a furti e frodi.

Secondo gli ultimi dati degli Osservatori del Politecnico di Milano, nell’83% dei casi la prima finalità delle aggressioni cibernetiche è proprio di impossessarsi dei dati aziendali.

Diventa dunque essenziale dotarsi di strumenti di protezione dei dati efficaci e integrati, soprattutto durante questo periodo, in cui sono in aumento gli attacchi informatici ed è cresciuto in modo esponenziale il ricorso allo smartworking, rendendo più vulnerabili i sistemi informatici delle aziende.

Sempre secondo i dati del Politecnico, principali obiettivi degli attacchi informatici sono generalmente: la posta elettronica (91%), i social (68%), i portali e-commerce (57%) i siti web (52%) e i device mobili (57%).

I principali sistemi di protezione dei dati

In occasione del World Backup Day, Aruba, società italiana specializzata in servizi di data center, web hosting e email marketing, ha elencato quali sono i principali strumenti a disposizione di privati e aziende per proteggere i propri dati in modo più efficiente a seconda delle necessità.

La soluzione più semplice è quella di un utilizzare un secondo supporto fisico, come un hardware esterno o una chiavetta USB, ma con l’accortezza di non tenerlo mai nello stesso luogo del primo, per scongiurare la possibilità che in caso di furto vengano prelevati entrambi. I supporti fisici, ovviamente, sono anche soggetti a guasti e incidenti.

Tra le soluzioni più usate dalle aziende per proteggere i dati, invece c’è quella di copiarli su un servizio di rete locale tramite un FTP o un secondo dispositivo presente in rete, ma generalmente, se da un lato questi server proteggono dagli effetti di eventuali cause di forza maggiore, restano pur sempre hardware esposti ad eventuali calamità naturali, quali incendi, allagamenti e così via.

Non resta che affidarsi a un backup in cloud. Il cloud è uno spazio virtuale, quindi non è soggetto ai rischi degli hardware. Inoltre, i sistemi in cloud permettono di criptare e sincronizzare i dati in tempo reale sui server del data center che ospita il servizio, rendendo il backup più sicuro.

Il cloud si basa infatti su un sistema definito “disaster recovery” in grado di far fronte a qualsiasi evento dannoso. I vantaggi includono anche bassi costi di installazione e maggiore protezione contro i furti di dati, perché senza unità di archiviazione locale gli hacker non possono introdurre virus spia come i malware.

Inoltre, con le nuove regolamentazioni per la protezione dei dati, come il GDPR, diventa cruciale poter contare su un sistema di salvataggio dei dati flessibile e integrato.

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