WSJ: non solo Ucraina, ecco tutte le zone di guerra sorvolate da aerei di linea. L’MH17 non è bastato

Vittoria Patanè

22/07/2014

Non solo Ucraina, le compagnie aeree continuano a volare su molte zone di guerra. Quali sono i rischi e quali sono le aree più pericolose? Ce lo spiega il Wall Street Journal

WSJ: non solo Ucraina, ecco tutte le zone di guerra sorvolate da aerei di linea. L’MH17 non è bastato

Sono passati 5 giorni dalla tragedia del volo MH17 della Malaysia Airlines, abbattuto da un missile mentre sorvolava i cieli dell’Ucraina dell’est. Eppure, come scrive il Wall Street Journal sembra che alcuni non abbiano imparato niente da questa storia.

Sono ancora tantissimi i cargo e i voli di linea che continuano a volare su zone di guerra, mettendo in evidenza quanto questo spazio aereo sia cruciale per l’industria.

Il giornale americano sottolinea infatti che:

Le compagnie aeree godono di una certa discrezionalità nella pianificazione delle rotte che loro considerano sicure, e si fidano dei governi che dovrebbero avvertire nel caso ci siano criteri che conducano a giudicare il loro spazio aereo poco sicuro. La decisione presa da alcune compagnie di volare sopra zone di guerra - che invece altri evitano - sottolinea la complessità della situazione.

Il WSJ riporta che un’associazione per la sicurezza aerea, la Flight Safety Foundation, ha chiesto una revisione delle procedure utilizzate per individuare le aree potenzialmente a rischio ed escludere così le rotte sulle aree in cui si combatte.

Le linee guida fornite alle compagnie aeree dai regolatori prima dell’abbattimento del volo 17 da parte del missile terra aerea sono attualmente sotto inchiesta. La Malaysia Airlines e Associazione Trasporti Aerei Internazionale, sostengono che lo spazio aereo non fosse ristretto e che centinaia di veicoli lo attraversassero tutti i giorni.

LA ATAI ha chiesto quindi ai governi e all’industria aeronautica maggiore cooperazione nella revisione degli attuali assetti di rischio allo scopo di garantire la sicurezza di tutti.

Il quotidiano sottolinea inoltre che:

La Malaysia Airlines ha volato con uno dei suoi superjumbo (con a bordo 494 passeggeri), sopra la Siria domenica e lunedì, anche se gli Stati Uniti, alcuni mesi fa hanno proibito ai loro aerei di attraversare quella regione.

Ma non solo: il volo 4 della compagnia malesiana partito da Kuala Lumpur e diretto a Londra è passato sopra Iran, Iraq e Siria negli ultimi due giorni.

Insomma sembra che per la compagnia malesiana sia un abitudine volare su zone a rischio.

Ucraina
Il volo MH17 stava volando a un’altezza di 33mila piedi, un’altezza considerata sicura. A questo punto il Wall Street Journal si pone una domanda: "Lo era davvero?"

I vertici ucraini hanno affermato di essere a conoscenza del fatto che i ribelli possedessero sofisticate armi antiaeree, ma hanno anche aggiunto che non sapevano che un sistema operativo fosse nelle loro mani. L’intelligence è arrivata a queste conclusioni solo poche ore prima dell’abbattimento dell’aereo.

A questo punto bisogna porsi anche un’altra questione: se i ribelli filorussi sono riusciti ad entrare in possesso di queste armi, esse sono in dotazione anche agli altri ribelli che combattono nelle varie parti del mondo?

Nessuno attualmente sa quali armi possiedono i gruppi ribelli in Siria, né in Libano, né in Iraq, né in Iran. Eppure le compagnie aeree continuano a volare sui loro cieli.

Ecco le aree a rischio in cui si continua a volare:

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it