Basta ai privilegi: ecco le proposte in esame a Montecitorio per mettere fine ai vitalizi di parlamentari e consiglieri.
Vitalizi dei parlamentari, fine dei privilegi?
I testi per proporre il taglio dei vitalizi a ex parlamentari ed ex consiglieri sono in esame al Parlamento.
Si tratta sia di proposte d’intervento su legge ordinaria sia di modifiche costituzionali. L’eliminazione dell’assegno di vitalizio per i rappresentanti del popolo è un tema delicato, sul quale si scontrano i difensori dei “diritti acquisiti” e chi invece invoca un’uguaglianza di trattamento tra cittadini e parlamentari.
A incaricarsi della presentazione di un testo unico sul taglio dei vitalizi è la commissione Affari costituzionali presieduta da Andrea Mazziotti (Scelta civica).
Tagli dei vitalizi: perché proposta modifica costituzionale
Le proposte di modifica della Costituzione (entrambe di Scelta civica) sono mosse dal timore che la legge ordinaria non basti.
Ogni proposta di legge ordinaria per il taglio dei vitalizi si è sempre scontrata contro il principio inviolabile dei “diritti acquisiti”. Questo impedisce il decurtamento degli assegni già in corso di erogazione.
Con una modifica costituzionale si potrebbe invece aggirare questo problema garantendo al legislatore la possibilità di agire retroattivamente.
Le proposte di Scelta civica mirano a eliminare i privilegi eccessivi, troppo esosi, e maturati troppo presto rispetto all’effettiva durata dell’incarico svolto.
Le proposte di cancellazione del vitalizio per condanne di mafia
Dal M5S (Riccardo Nuti) e dalla democratica Ileana Piazzoni arriva la proposta di revoca del vitalizio in caso di condanne per mafia.
Per gli ex consiglieri regionali che sono stati condannati definitivamente per reati sia contro la pubblica amministrazione sia per reati connessi alla mafia è prevista la revoca del vitalizio.
Inoltre è previsto lo stesso trattamento per gli ex parlamentari condannati per gli stessi reati in via non definitiva, e il patteggiamento sarebbe da considerarsi equipollente alla sentenza di condanna.
Le altre proposte per l’eliminazione dei vitalizi
Il democratico Matteo Richetti propone che ex deputati ed ex consiglieri regionali vengano trattati a norma di legge come tutti gli altri lavoratori dipendenti: cioè secondo la normativa della legge Fornero.
In questo modo se i contributi sono stati versati si percepirà un assegno proporzionato, altrimenti bisognerà “accontentarsi” della pensione sociale.
Davide Caparini della Lega Nord propone il ricalcolo dei vitalizi in base al sistema contributivo. Stesso trattamento per cittadini e parlamentari, dunque: “tanto versi, tanto perdi”.
Sempre dalla Lega arriva la proposta di Paolo Grimoldi di un sistema di pagamento in contanti fino a 5 mila euro, mentre la parte eccedente verrebbe corrisposta con la cessione di titoli di Stato.
Alternativa libera per voce di Tancredi Turco propone l’introduzione di un sistema previdenziale uguale a quello dei lavori dipendenti, da estendere a tutti gli eletti, compresi quelli che già beneficiano dell’assegno vitalizio.
In ultimo Francesco Sanna del Pd propone una soluzione a forfait. Secondo questa soluzione la somma erogata non potrà superare l’indennità ricevuta durante il periodo di effettivo mandato legislativo.
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